Molto bello ed importante il convegno che si è tenuto sabato scorso a Bari, “Vibrazione: colore, luce dell’anima” a cura del gruppo di ricerca e studio Scienza Spiritualità. Una singola giornata, ma davvero piena di occasioni di incontro, confronto e di relazione.

Ho avvertito subito, quasi con gioia, ciò che ho sentito già in altre occasioni. E che mi sembra importante, mi sembra il segno di un’epoca. Un segno da osservare, da rispettare. Lo voglio dire subito, perché è stato come un quieto sottofondo di tutto l’evento, come un telo colorato teso a generare uno spazio amico, libero per tutti: c’è una fame di senso, anche di senso del sacro (cioè, di ciò che conta davvero) che esonda dalla religiosità tradizionale, a volte ne prende le distanze (spesso con molte ragioni, bisogna dire) ma non può e non deve essere emarginata. Anzi è necessario dire le cose eterne in forma nuova, smettere di “adorare le ceneri” (per rubare una frase usata anche dal Papa, del compositore Gustav Mahler, rivoluzionario vero) e osare il nuovo.

Lì finalmente scienza e mistica si abbracciano e si parlano, dialogano amabilmente, come mi è capitato di dialogare amabilmente con persone come Antonella Lumini. Antonella l’avevo incontrata nel convegno di Prato dell’anno scorso, ma qui ci ho potuto parlare a lungo. Ed è stata una occasione molto bella.
Continua a leggere