Fotometria condotta in una zona della Galassia intorno all’ammasso globulare Palomar 12, rivela la presenza di stelle “rubate” alla galassia nana Sagittario…

La Via Lattea continua ad essere l’ambiente privilegiato ove studiare lo scenario di formazione delle galassie, ed in particolare verificare leprevisione del modello cosmologico gerarchico, secondo il quale le galassie nane sono le prime a formarsi, per poi creare le galassie piu’ grandi tramite fusioni successive. Nella Via Lattea, tale fenomeno si manifesterebbe tramite la formazione dell’alone da una serie di ‘frammenti’, simili a piccole galassie, che poi si sarebbero fuse a formare il nostro alone galattico, come ipotizzato sul finire degli anni ’70 dagli astronomi Leonard Searle e Robert Zinn in un ormai famoso articolo, Compositon of the halo clusters and the formation of galactic halo

Oggi si ricercano nella Via Lattea residui che possono essere rimasti nell’alone dopo un eventuale accrescimento di una galassia di piccola massa. Molto interessante in questo ambito e’ il caso della galassia Sagittario, che avrebbe lasciato almeno quattro ammassi globulari nell’alone galattico in seguito a fenomeni, anche ripetuti, di interazione gravitazionale con la Via Lattea.

Un articolo in corso pubblicazione, a firma di Martinez-Delgado, Zinn, Carrera e Gallart, aggiunge degli interessanti contributi a questo tema. Nell’articolo si riportano i risultati di un’indagine fotometrica a largo campo condotta intorno all’ammasso globulare Palomar 12. La cosa sorprendente e’ che tale indagine ha rivelato la presenza di stelle di sequenza principale (ovvero stelle in fase di combustione di idrogeno al centro, fase ove le stelle spendono la maggior parte della loro vita) appartenenti ad un sistema stellare di bassa luminosita’.

Le caratteristiche di tale popolazione (abbondanze chimiche ed eta’) sono abbastanza differenti da quelle tipiche di Palomar 12, e questo fa pensare che tale popolazione non appartenga all’ammasso globulare. Piuttosto, un’analisi del diagramma colore-magnitudine di tale sistema stellare, della posizione nel cielo, e della sua distanza, suggerisce un’interessante prospettiva: tali stelle si sarebbero formate nella galassia nana Sagittario, strappate poi alla nana per interazioni mareali con la Via Lattea.



L’ammasso glubulare Palomar 12

La galassia Sagittario e’ infatti assai vicina alla nostra Via Lattea, e diverse ricerche indicano come sia del tutto probabile che nella sua orbita abbia incontrato la Galassia piu’ di una volta, lasciando verosimilmente una traccia di tali incontri in sistemi stellari acquisiti dalla Via Lattea, ben piu’ grande e massiva della Sagittario. Dunque tali stelle non sarebbero altro, in fondo, che un’ulteriore evidenza dell’importanza dei fenomeni di interazione tra galassie nella storia evolutiva del Gruppo Locale o – se si preferisce – un’ulteriore indizio, qualora ce ne fosse bisogno, del fatto che e’ impossibile comprendere le caratteristiche della Via Lattea prescindendo da quella moltitudine di sistemi stellari, taluni solo poco piu’ grandi di un ammasso globulare, che le orbitano intorno, e che prendono il nome di galassie nane.

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