Blog di Marco Castellani

Mese: Febbraio 2004 Page 1 of 5

Approccio a Saturno…

La camera a bordo della sonda Cassini prese una serie di immagini di Saturno, dei suoi anelli e delle sue lune, il 9 febbraio di quest'anno, immagini che poi sono state utilizzate per creare una splendida fotografia a colori…

Al momento dell'acquisizione delle esposizioni, Cassini era lontana circa 69,4 milioni di chilometri da Saturno, meno della distanza che c'e' tra la Terra ed il Sole. La luna ghiacciata “Enceladus” e' appena visibile sulla sinistra dell'immagine… 

http://saturn.jpl.nasa.gov/index.cfm


L'immagine ad alta risoluzione e' visibile all'indirizzo:

http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA05380.jpg

Loading

La nebulosa Velo…

Dal sito web di Giuseppe de Falco, una bella immagine della nebulosa Velo (notate il campo pieno pieno di stelle…!)

“La nebulosa Velo ? ci? che rimane della violenta fine di una stella di grande massa, avvenuta circa 30.000 anni fa. Il suo nome ? dovuto all'aspetto delle tenui strutture ad arco in continua espansione  nelle quali il gas ? maggiormente denso. Ngc 6992 ad est e ngc 6960, prossimo alla stella di 4?mag 52 Cygni, sono le componenti pi? luminose, osservabili visualmente con grande soddisfazione sotto cieli scuri di montagna.”





Immagine e descrizione di Giuseppe de Falco,http://astrohp.altervista.org/

Loading

Scoperto un pianetino oltre Plutone

E' stato appena scoperto un pianetino di ghiaccio e roccia in orbita attorno al Sole nella fascia di Kuiper, oltre il pianeta pi? distante del sistema solare, Plutone.

Battezzato 2004 DW, ? stato trovato il 17 febbraio da un telescopio automatico in California. Sono circa 800 i corpi di questo tipo individuati nella fascia di Kuiper dal 1992 ad oggi, e cinque di essi potrebbero avere un diametro maggiore di 1000 chilometri. Per 2004 DW, le stime di grandezza vanno dagli 840 ai 1800 chilometri: potrebbe dunque anche essere piu' grande di Quaoar, che ha un diamtero di 1000-1400 chilometri, e forse anche della luna di Plutone, Caronte…


In questa immagine il pianetino si puo' individuare come l'oggetto in movimento verso il basso, un poco piu' a sinistra del centro della foto…
(Credits: Chad Trujillo, dalla pagina http://www.gps.caltech.edu/~chad/2004dw/)

Links:

http://www.lescienze.it/index.php3?id=8620

http://www.gps.caltech.edu/~chad/2004dw/

http://www.gps.caltech.edu/~chad/2004dw/2004dw.gif

Loading

Da IBM un supercomputer per l’astronomia…

IBM and ASTRON, una importante organizzazione astronomica olandese, hanno annunciato pochi giorni fa che utilizzeranno la tecnologia dei supercomputer  IBM Blue Gene/L come base per sviluppare un nuovo tipo di radiotelescopio, capace di investigare la struttura dell’Universo a miliardi di anni indietro da ora…

Questa collaborazione, focalizzata nel trattamento di un’alta quantita’ di dati tramite supercomputers, permettera’ agli astronomi di  condurre delle ricerche altrimenti irrealizzabili. Gli scienziati dovrebbero riuscire ad investigare la struttura delle prime stelle e galassie formatesi nell’Universo… Ci si attende che il sistema Blue Gene/L venga completato verso la meta’ del 2005.

Loading

Foto di Venere e della Luna…

Il sito UniverseToday “espone” alcune interessanti foto inviate dagli utenti (da ogni parte del mondo), Venere e la Luna i “protagonisti”…

Dalla Florida al Sud Africa, da ogni parte del mondo sono arrivate le fotografie in risposta ad una richiesta apparsa sul sito  UniverseToday.com.

Ecco la piccola galleria di fotografie amatoriali…

http://www.universetoday.com/am/publish/pictures_venus_moon.html?2422004

Loading

Ma l’universo e’ ancora giovane…!

Le recenti immagini provenienti dal telescopio spaziale Hubble relative a stelle lontane, in fase di esplosione a supernova, portano ulteriori conferme alla teoria secondo la quale una forza repulsiva di natura ancora non ben compresa, risulta una componente fondamentale nell'evoluzione dell'universo…

Sebbene gli scienziati non abbiano ancora le idee chiare sulla natura di questa dark energy, si sta facendo sempre piu' strada la teoria che comunque vede tale energia come componente importante nell'evoluzione dell'universo. Tale energia e' di natura repulsiva – dunque si contrappone alla gravita' – e per la sua stessa natura, porta a favorire delle teorie nelle quali l'universo non “finisce troppo presto”, ovvero non si contrae su se stesso sotto l'azione della gravita' delle masse che lo compongono. Anzi… alcune stime prevedono che l'universo avrebbe davanti a se la bellezza di 30 miliardi di anni da “vivere”, ancora.

Di fatto, la gravita' sta perdendo qualche battaglia a noi sconosciuta, ammettono i cosmologi. Essi teorizzano che circa il 70 % dell'universo, infatti, e' composto di questa dark energy (energia “oscura”, cosiddetta solo perche' al momento… ignota!), mentre la maggior parte del resto e' costituito da una (altrettanto misteriosa!) “materia oscura”, e solo una piccola frazione risulta formata da materia “reale” (come la conosciamo noi), quella che compone le stelle, i pianeti e gli esseri viventi…

La “dark energy” fu ipotizzata per spiegare un fenomeno osservato alla fine degli anni 'i90, e precisamente il fatto che praticamente tutte le galassie nell'universo si stanno allontanando tra loro ad una velocita' maggiore di quanto fino a quel momento ipotizzato… di li' il passo e' stato breve nell'ipotizzare che fosse in gioco una “forza repulsiva” che appunto intervenisse aiutando l'espansione dell'universo stesso… ipotesi che sta trovando sempre nuove conferme dai dati provenienti da Hubble e da altri strumenti.

Fonte della notizia e links:

http://space.com/scienceastronomy/dark_energy_040220.html

http://slashdot.org/article.pl?sid=04/02/23/1310217

Loading

un diamante grande come la luna in una stella

Un cristallo delle dimensioni della nostra Luna ? stato scoperto al centro di una nana bianca, una stella morente, grazie all'analisi delle pulsazioni nella sua luminosit?. La misurazione ? una prova indiretta della teoria secondo cui il nucleo di tutte le nane bianche, quando si raffreddano, si solidificherebbe. La scoperta, riportata dalla rivista “New Scientist”, potrebbe consentire il miglioramento delle stime dell'et? della nostra galassia, per le quali le nane bianche forniscono un fattore importante.

Il team di astronomi, guidato da Travis Metcalfe dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts, ha studiato la stella BPM 37093, l'unica nana bianca pulsante conosciuta nella nostra galassia, che si riteneva avere prodotto con molta probabilit? un nucleo cristallino. Gli scienziati hanno usato una rete globale di telescopi per mantenere la stella costantemente sotto osservazione per due settimane, e hanno cos? studiato le oscillazioni della sua luminosit?, pari a circa l'un per cento ogni 5-10 minuti.Le pulsazioni, provocate dalla convezione nelle parti esterne non solide della stella, sono l'unico modo per determinare direttamente se il nucleo si ? solidificato. Mentre la stella si raffredda e il nucleo cristallino cresce, il periodo delle pulsazioni diminuisce.Confrontando le osservazioni con alcuni modelli del nucleo cristallino, i ricercatori hanno determinato che il 90 per cento della massa della nana bianca ? ormai un gigantesco e unico cristallo. All'interno della stella la pressione ? estremamente forte, milioni di milioni di volte superiore a quella che sulla terra produce i diamanti.

Fonte della notizia:
http://www.lescienze.it/index.php3?id=8602
? 1999 – 2003 Le Scienze S.p.A.      

Loading

Una lente naturale ad altissima potere risolutivo…

Un team di astronomi ha individuato una “lente naturale” capace di risolvere dettagli cosi' minuti da distinguere un'ampiezza pari a  10 micro arcosecondi, misura equivalente a vedere un cubetto di zucchero sulla Luna…!
 

La “lente” e' formata da una nuvola di gas interstellare, e lavora tramite il proncipio della scintillazione, dove gli addensamenti all'interno della nubed i gas creano una densita' di carica capace di indirizzare e focalizzare la luce che la attraversa. Questa tecnica, denominata “Earth-Orbit Synthesis” sara' utilizzata innanzitutto per studiare i buchi neri nei quasar piu' lontani, sicche' per ora non e' da attendersi stupende immagini di oggetti vicini a noi…



Credits immagine: www.astrobio.net

Vi e' anche disponibile un'intervista (in lingua inglese) con  Hayley Bignall, ricercatrice del Joint Institute for Very Long Baseline Interferometry in Europe (JIVE), dove spiega la tecnica dell'uso della “scintillazione interstellare” per effettuare osservazioni e misure altrimenti impossibili da effettuare sulla Terra…

Fonte della notizia:
http://slashdot.org/article.pl?sid=04/02/22/1730254

Altri links:
L'intervista con Hayley Bignall

Loading

Page 1 of 5

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén