La sonda Spirit ha ripreso da Marte, un'immagine apparentemente banale, quasi insignificante: era un'ora prima dell'alba (ovviamente marziana) e nel cielo si poteva intravedere un puntino piccolissimo, sfocato, probabilmente celestino.  Beh, quella era la Terra, il nostro pianeta, osservata per la prima volta nella storia del genere umano da un altro pianeta, anche se non da un occhio biologico ma da una macchina fotografica.

L'immagine, come a volte avviene in astronomia o nelle scienze, non ha un valore estetico intriseco, anzi direi che ? bruttina!  ma ha un valore mentale enorme perch? pone il nostro pianeta, le nostre cose, i nostri panorami quotidiani, le nostre foreste, gli oceani, la vita, le costruzioni dell'uomo e la sua storia, in una prospettiva diversa e sconvolgente: noi con tutta la nostra storia e le nostre conquiste, dal pianeta a noi pi? vicino appariamo un puntino appena visibile nel cielo, pallido ed insignificante fra miliardi di altri.Chiss? come si sarebbe sviluppata la nostra storia se i nostri antenati avessero potuto ragionare su un'immagine del genere.  Essa ? capace di generare contemporaneamente due contrapposte sensazioni: da una parte di infinita umilt?, direi quasi religiosa, di estrema relativit? di tutto ci? cui diamo importanza.  Dall'altra una sensazione di straordinaria forza, per sentirsi comunque parte di un'umanit? che ha saputo generarla ed elaborare su di essa questo ragionamento di riposizionamento culturale.Guardatela!:

http://www.cnn.com/2004/TECH/space/03/12/mars.earth/index.html

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