Blog di Marco Castellani

Mese: Luglio 2004

Galassie “vecchie” nell’universo giovane?

Osservazioni condotte da astronomi italiani al Very Large Telescope rivelano la presenza di una popolazione di galassie massive molto vecchie, mai individuata prima… questa scoperta potrebbe portare a rivedere in parte lo stesso scenario teorico della formazione delle galassie.

Le teorie correnti sulle modalit? di formazione delle galassie sono basate sul cosiddetto “merging gerarchico” di galassie di piccola massa in strutture di massa sempre pi? grande, cominciando dalla dimensione paragonabile a quella di un ammasso globulare per finire con strutture delle dimensioni degli ammassi di galassie (le strutture pi? grandi che si conoscano nell'universo). Secondo questo scenario “classico”, pertanto, si deduce che galassie di grande massa non dovrebbero essere esistite quando l'universo era ancora molto giovane (semplicemente perch? non avrebbero avuto il tempo di formarsi).

Ora pare che questo schema debba essere in qualche modo rivisto. Infatti, utilizzando uno strumento chiamato FORS2 montato sul Very Large Telescope (VLT), un gruppo di astronomi italiani ha identificato quattro galassie lontane, grandi varie volte pi? della nostra Galassia, o comunque grandi come le pi? grandi galassie conosciute nell'universo attuale.

Queste galassie, data la loro lontananza, devono essersi formate quando l'universo aveva solo circa due miliardi di anni, dunque circa 12 miliardi di anni fa. Tali galassie potrebbero verosimilmente essere elementi di una popolazione ben pi? numerosa di galassie massive vecchie mai rilevate prima d'ora.

La semplice esistenza di tali sistemi mostra come la costruzione di galassie ellittiche di grande massa debba essere avvenuta molto pi? velocemente, nell'universo primordiale, di quanto finora ritenuto in base alle teorie correnti.

http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2004/pr-17-04.html

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Hubble osserva l’ammasso di galassie Abell 1689 attraverso una lente gravitazionale

L'immagine del giorno  dal sito Spacetelescope.org presenta oggi una interessante fotografia dell'ammasso di galassie Abell 1689 acquisita da Hubble attraverso una “lente gravitazionale”…

La Advanced Camera for Surveys (ACS) a bordo del Telescopio Spaziale Hubble si ? giovata di una lente “naturale” nello spazio per  potenziare la sua vista dell'universo lontano. Oltre ad offrire una vista del lontano universo che ? senza precedenti, il risultato promette di far luce sull'evoluzione delle galassie e della materia oscura.

http://www.spacetelescope.org/images/html/opo0301a.html

All'indirizzo citato, e' possibile anche scaricare l'immagine (davvero suggestiva!) in formato adatto a far da wallpaper  per il proprio PC, oltrech? accedere ad una immagine zoomabile (c'e' un apposito software da scaricare per abilitare il proprio browser a tale funzione. Io per la verita' non ho provato, se funziona bene fatemi sapere…)

Relativamante al risultato scientifico della news, se ne ? gia' occupato anche GruppoLocale.net, si pu? leggere la relativa notizia all'indirizzo

http://www.mporzio.astro.it/gruppolocale/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=96

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Cassini fornisce nuove immagini di Titano, la luna pi? grande di Saturno

La sonda Cassini, appena arrivata in orbita intorno a Saturno, ha gi? fornito immagini che rivelano nuovi dettagli della superficie di Titano, la luna pi? grande del pianeta con gli anelli.

Cassini ha acquisito i dati prima e durante un flyby avvenuto ad una certa distanza dalla luna color arancio, pochi giorni fa. L'atmosfera densa di Titano risulta opaca alla maggior parte delle lunghezze d'onda, tuttavia la sonda ? riuscita a catturare dei nuovi dettagli della superficie, sfruttando un intervallo di lunghezze d'onda nella quale l'atmosfera di Titano risulta ancora trasparente.

“Per quanto le prime immagini di Titano appaiano difficili da interpretare, siamo lieti di poter riportare che, tramite l'impiego di una combinazione di vari strumenti, siamo comunque riusciti a vedere la superficie di Titano con un dettaglio che non ha precedenti. Ci aspettiamo ancora di meglio nel futuro, attraverso passaggi ancora pi? ravvicinati e con l'impiego di radar, cos? da poter raggiungere un livello di dettagli della superficie assai maggiore”, ha detto Dennis Matson del Jet  Propulsion Laboratory della NASA, che fa parte dello staff scientifico che segue la sonda Cassini-Huygens.

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2004-171



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Energia oscura e materia oscura, aspetti differenti di una unica forza?

Negli ultimi anni, gli scienziati si sono resi conto che vi ? nell'universo ben pi? di quanto gli occhi possano vedere… In particolare, ben due costituenti sembrerebbero permeare l'intero cosmo, ovvero la materia oscura e l'energia oscura, la cui esistenza ? stata proposta esclusivamente sulla base degli effetti gravitazionali che tali “ingradienti” possono produrre sulla materia  e sull'energia “ordinari”

Di recente, il fisico teorico Robert J. Scherrer ha proposto un modello che potrebbe aiutare a fare un poco di chiarezza in questo campo, modello che interpreterebbe la materia oscura e l'energia oscura come due aspetti diversi di una unica forza  (ricordiamo ancora una volta, che “oscura” ? un termine mutuato dall'inglese, va interpretato semplicemente come “non ben conosciuta”!).

Il suo modello ? stato descritto in un articolo pubblicato su Physical Review Letter in data 30 giugno e disponibile online all'indirizzo

http://arxiv.org/abs/astro-ph/0402316

“Un modo di pensare la cosa, ? di raffigurarsi l'universo come riempito di una sorta di fluido invisibile capace di esercitare pressione sulla materia ordinaria e di alterare la modalit? con la quale l'universo stesso si espande”, dice Scherrer, professore di fisica alla Vanderbilt University.

Secondo Sherrer, il suo modello ? estremanente semplice e eviterebbe i problemi pi? grandi che hanno caratterizzato finora i tentativi di unificare dal punto di vista teorico materia ed energia oscura.

http://www.vanderbilt.edu/news/releases?id=12802

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Saturno: il sistema degli anelli visto da Cassini

Disponibile in rete un'immagine degli anelli di Saturno presa appena dopo il completamento dell'inserzione nell'orbita intorno al pianeta della sonda Cassini…

L'immagine ? stata acquisita quando la sonda aveva appena attraversato il piano del sistema degli anelli. Tale immagine mostra in dettaglio la zona  detta “gap di Encke” (un “varco” nella zona dell'anello “A” largo circa 325 chilometri). Un anello e' anche visibile circa al centro della “gap”.

Cassini era circa 195.000 chilometri sopra il piano degli anelli quando la fotografia e' stata acquisita. La scala e' di circa 1 chilometro per pixel (l'unita' elementare dell'immagine)

http://ciclops.lpl.arizona.edu/view.php?id=248

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Hubble indaga sulla formazione stellare dentro la Grande Nube di Magellano

Le immagini di Hubble mostrano un tappeto iridescente di stelle, insieme con addensamenti di gas e polveri, entro la zona di formazione stellare chiamata N11B, all'interno della Grande Nube di Magellano…

La Grande Nube di Magellano (LMC) ? una galassia piuttosto vicina a noi, distando “solo” 160.000 anni luce dalla Terra. Grazie alla sua notevole risoluzione spaziale, il Telescopio Spaziale Hubble ? in grado di risolvere dettagli sulla formazione stellare in LMC ad un livello tale che per telescopi a terra ? possibile solo per zone della nostra Galassia…

http://hubblesite.org/newscenter/newsdesk/archive/releases/2004/22/

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Immagini ravvicinate di Titano

Attraverso l’atmosfera sono visibili regioni di luminosità irregolare


Mentre la navetta Cassini si avvicina al suo primo passaggio vicino alla luna più grande di Saturno (previsto per il 2 luglio 2004), sulla superficie di Titano cominciano a essere visibili regioni irregolari luminose e scure di composizione ancora non identificata.


Le immagini rappresentano un miglioramento nella risoluzione di quasi tre volte rispetto alle precedenti foto di Titano scattate da Cassini. La superficie del satellite ? difficile da studiare, essendo velata da una densa foschia di idrocarburi che si forma nell’alta stratosfera quando il metano viene distrutto dalla luce solare. Le immagini sono inoltre diverse da quelle precedenti perch? sono state prese grazie a un filtro speciale, un polarizzatore progettato per vedere attraverso l’atmosfera fino alla superficie.

Prima di mettersi in orbita attorno Saturno, il primo luglio, Cassini condurrà una delicata manovra di accensione dei motori per 96 minuti. La missione Cassini-Huygens è una collaborazione fra la NASA, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Sorgente: “Le Scienze”

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La sonda Cassini ? arrivata a Saturno!

La sonda della missione internazionale Cassini-Huygens ? entrata con successo nell'orbita intorno a Saturno. Alle 9:12 p.m. PDT di mercoled?, gli strumenti hanno ricevuto conferma che Cassini aveva completato le manovre necessarie per porsi nella posione corretta della sua orbita intorno a Saturno…

Questo ? dunque l'inizio di un periodo di quattro anni che la sonda dedicher? allo studio del pianeta gigante, dei suoi magnifici anelli e delle sue 31 lune conosciute…

Al momento attuale la sonda gi? sta inviando immagini “grezze” dei famosi anelli del pianeta. Tali immagini, insieme con gli ultimi aggiornamenti sulla missione, sono visibili alla pagina :

http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/main/index.html

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