Blog di Marco Castellani

Mese: Ottobre 2004 Page 1 of 2

Flyby della sonda Cassini con Titano!

La sonda Cassini e’ passata ad appena 1200 chilometri dalla luna di Saturno chiamata Titano, sfiorandone gli strati atmosferici…

Il flyby e’ avvenuto appena due giorni fa. Al momento, Cassini si trovava alla bellezza di 1,3 miliardi di chilometri dalla Terra. Numerose immagini, forse anche 500, sono state acquisite dalla camera che opera nella banda del visibile, e sono state subito trasmesse a Terra. Da notare che a tale distanza, ci vuole un’ora e 14 minuti perche’ i dati arrivino dalla sonda fino a Terra.

Il flyby e’ stato di gran lunga il piu’ vicino passaggio mai effettuato verso Titano, la piu’ grande luna di Saturno, costantemente nascosta dietro un denso strato di “smog”. E’ anche il primo e piu’ importante obiettivo scientifico della sonda Cassini-Huygens, poiche’ e’ la sola luna nel nostro sistema solare a possedere una sua atmosfera. Dunque rappresenta una sorta di “laboratorio” che ci consente di osservare un ambiente molto simile a quello che vi poteva essere sulla Terra ben prima della comparsa delle prime forme viventi…

(Ringrazio Cris per aver segnalato la notizia sul forum!)



Questa suggestiva immagine a falsi colori di Titano e’ stata acquisita in banda ultravioletta ed infrarossa, durante il recente flyby di Cassini.
(Courtesy NASA/JPL-Caltech)

Links:


http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2004-263


http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/main/index.html

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Forse alle Hawai il sito per l’ASTS

Sar? forse sul vulcano Haleakala, presso Maui…

Sar? forse sul vulcano Haleakala, presso Maui, la collocazione del progetto ASTS (Telescopio solare a tecnologia avanzata), il grande telescopio solare di 4m di diametro. Se il progetto passer? l'esame della commissione il prossimo dicembre il grande occhio dovrebbe essere operativo entro il 2012.Ulteriori informazioni all'indirizzo http://www.uai.it

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Metti un computer al posto di guida

Partirà il prossimo martedì la navetta DART.

Martedì 26 Ottobre partirà dalla base di Vandenberg in California la navetta DART, acronimo che indica Dimostrazione della tecnologia per il rendezvous automatico.La tecnologia sperimentale della Nasa dovrebbe permettere ad un computer e grazie a dei sensori di guidare un velivolo all’attracco ad un satellite completamente in automatico.

DART verrà portato in posizione dal Pegasus, quella sorta di piccolo aereo che decolla dalla pancia di un altro aereo, in un orbita compresa tra le 472 e le 479  miglia. La missione durerà all’incirca 24 ore.

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La Sloan Survey scopre un altro “mattone” della Via Lattea

E’ stata appena annunciata una scoperta dagli scienziati della Sloan Digital Sky Survey (SDSS) di un addensamento di stelle nell’alone della Galassia, mai individuato prima…

Sappiamo come la maggior parte delle stelle nella Via Lattea si trovi una struttura piatta, chiamata “disco galattico”. Per quanto il disco sia la cosa piu’ evidente nelle immagini delle galassie simili alla nostra, vi e’ anche una struttura a forma circa sferica, meno affollata di stelle, che compone il cosidetto “alone”, entro cui si trova lo stesso disco.

Recenti scoperte hanno portato sempre piu’ credito alla teoria secondo la quale la parte esterna dell’alone della Via Lattea sarebbe composto dai resti di nubi di gas e stelle, una sorta di “piccole galassie” entrate nel campo gravitazionale della Galassia, e progressivamente assimilate da quest’ultima.

Una recentissima scoperta da parte della Sloan Survey rivela nell’alone esterno un addensamento di stelle mai individuato prima, detto SDSSJ1049+5103 o (piu’ facilmente) “Willman 1”. Tale scoperta potrebbe fornire nuove informazioni riguardo alle modalita’ di formazione dell’alone stellare stesso della Via Lattea.

L’addensamento di stelle e’ cosi’ debole in realta’ che e’ rilevabile solo come un piccolo aumento del numero di stelle deboli in una piccola regione del cielo, ed e’ duecento volte meno luminoso di qualsiasi galassia individuata finora.

Vi e’ anche la possita’, secondo gli scienziati che hanno effettuato la scoperta, che Wilman 1 possa rivelarsi un tipo particolare di ammasso globulare, anche se dalle prime indagini le sue proprieta’ appaiono piuttosto peculiari per una tale struttura…


http://www.sdss.org/news/releases/20041020.companion.html

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Ne’ una stella ne’ una “nana bruna”…

Un team di astronomi, usando i telescopi Gemini North e Keck II, hanno individuato un sistema binario di stelle interagenti nel quale una delle stelle avrebbe perso cosi’ tanta massa a favore della compagna da esser regredita ad uno stadio di una struttura inerte che non assomiglia a nessun noto tipo stellare…

Incapace ormai di sostenere le reazioni di fusione nucleare, condannata ad orbitare per milioni di anni intorno alla sua compagna (una nana bianca assai piu’ energetica) questa stella morta e’ essenzialmente un nuovo, indeterminato tipo di oggetto stellare.

Secondo gli scienziati che hanno effettuato la scoperta, e’ infatto troppo massivo per essere considerato una sorta di “super-pianeta”, e d’altra parte la sua composizione non si avvicina nemmeno a quella delle “nane brune” (oggetti gassosi appena troppo piccoli per far partire le reazioni nucleari tipiche delle “vere stelle”), ed e’ naturalmente troppo piccolo in massa per essere davvero una stella. Al momento, non c’e’ alcuna categoria per oggetti di tale tipo…

Il sistema binario, noto come EF Eridanus (EF Eri) e’ posizionato a 300 anni luce dalla Terra, nella costellazione Eridanus. Esso consiste in una nana bianca con massa pari a circa il 60% di quella del Sole, mentre la “quasi stella” che perde massa e’ per l’appunto un oggetto di tipo non noto, la cui massa e’ stata stimata pari a circa un ventesimo di quella solare…

Link:

Gemini Observatory Press Release

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Paura per Stardust…finir? come Genesis?

Potrebbe toccare anche a Sturdust, il triste destino che ? toccato a Genesis. La commissione di inchiesta sulla Genesis, ha infatti scoperto che la causa dell'impatto della sonda con la superficie desertica dello Utah ? dovuta al montaggio errato del sensore di decellerazione, che sarebbe stato montato al contrario…

  Sembra che la sonda Sturdust, che ha il compito di raccogliere le polveri della cometa Wild2  , abbia un solo punto in comune con la Genesis… indovinate… proprio il sensore di decellerazione.

http://www.uai.it/index.php?tipo=A&id=516

http://genesismission.jpl.nasa.gov/mission/MIBstatus_report4.html

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Un nuovo pianeta extrasolare

Beta Pictoris, una piccola stellina al centro dell'attenzione.

Gli astronomi hanno identificato un nuovo pianeta.”Il sistema Beta Pic sembra essere ad uno stato di violenta collisione tra pianetini come all'origine del nostro sistema solare” cos? dice Yoshiko K. Okamoto su Nature del 7 Ottobre. L'orbita del pianeta ? il 25 % pi? grande di quella di Saturno, la stella ? di 4 magnitudine e dista 63 anni luce la sua et? ? compresa trai 12 e i 20 milioni di anni.http://skyandtelescope.com/news/article_1369_1.asp

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Scoperto un altro ammasso globulare galattico…!

Proprio quando si pensava che ormai la lista degli ammassi globulari della Via Lattea fosse completa, eccone spuntare un altro mai individuato prima d’ora…

Nuove immagini in infrarosso dallo Spitzer Space Telescope della NASA, insieme con dati forniti dall’Infrared Telescope dell’Universita’ del Wyoming, hanno rivelato la presenza di un ammasso globulare in una zona ricca di polvere ai confini della Via Lattea. La scoperta sara’ riportata in uno dei prossimi numeri della rivista “Astronomical Journal”.

“E’ come ritrovare un cugino che si era perso di vista da parecchio”, ha detto il Dr. Dr. Chip Kobulnicky, professore di fisica ed astronomia all’Universita’ del Wyoming, Laramie, primo autore dell’articolo relativo alla scoperta. “Si pensava che tutti gli ammassi globulari galattici fossero gia’ stati individuati”.

Il “nuovo” ammasso fa parte di circa 150 ammassi presenti nella Via Lattea. Essi possono contenere centinaia di migliaia di stelle (molte delle quali piu’ vecchie e piu’ piccole del nostro Sole), densamente “impacchettate” in una forma sferica, e sono di estremo interesse in quanto risultano gli oggetti piu’ antichi della nostra Galassia, essendosi formati 10-13 miliardi di anni fa (rimando al proposito anche al
Galactic Globular Cluster Database compilato dal gestore di questo stesso sito…)


http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2004-254

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