Blog di Marco Castellani

Mese: Novembre 2004 Page 2 of 3

Arriva James Webb

Un altro passetto in direzione del nuovo telescopio spaziale…

Un altro passetto in direzione del nuovo telescopio spaziale sembra fatto!La Northrop-Grunmann, la grande casa areonautica, ha appena aperto il suo nuovo edificio a Cullman in Alaska. In esso verra sviluppato lo specchio, anzi il “collage” di specchi del nuovo telescopio spaziale. Saranno 18 specchi esagonali al berillio di 1,3m. La produzione sar? conclusa nel 2007. Ma anche la tecnologia dei nuovi segmenti sar? sorprendente. La nuova lavorazione permetter? infatti di ridurre il peso di oltre il 90%, rendendolo spaventosamente leggero per un telescopio di ben 6.5m di diametro. Lavorer? a 940.000 miglia dalla terra nel punto lagrangiano L2. Il lancio ? previsto per il 2011.

Qualche indirizzo sulle caratteristiche del telescopio:


http://www.st.northropgrumman.com/capabilities/Content.cfm?ContentID=56&DisplayType=Print

Qualche notizia in pi?:
http://www.spaceflightnow.com/news/n0411/15jwst/

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Le forze fondamentali in natura

Esistono quattro forze in natura. Due sono familiari a chiunque mentre le altre due lo sono di meno…

La prima è la forza di gravità che ci sospinge verso la superficie terrestre, che mantiene i pianeti nelle rispettive orbite e che è la causa della formazione di pianeti, stelle e galassie. La seconda, l’elettromagnetismo, è quella forza che causa l’attitudine della materia a generare e reagire all’elettricità ed al magnetismo. Ne facciamo ampio uso nelle applicazioni quotidiane.

Ci sono poi le due forze meno familiari. Entrambe agiscono solo all’interno dei nuclei degli atomi. La forza nucleare forte tiene legati insieme i nuclei di un atomo. La forza nucleare debole è la causa di certi tipi di decadimento radioattivo: ad esempio quello misurato dagli archeologi quando eseguono la datazione al radiocarbonio. Tutte le forze, ad eccezione della gravità, si possono spiegare usando la teoria dei quanti. Questo significa che queste forze sono veicolate da minuscole particelle. In effetti, è stato dimostrato che l’elettromagnetismo e la forza nucleare debole sono due differenti aspetti della stessa forza e molti scienziati credono che anche la forza nucleare forte possa essere riunificata con questa forza elettro-debole. Per quanto riguarda la gravità essa è magistralmente spiegata da Einstein con la sua Teoria della Relatività Generale che non è una teoria quantistica. Egli formula invece la tesi che la gravità si generi quando la materia distorce lo spazio allo stesso modo in cui un oggetto pesante deforma un foglio di gomma. Gli oggetti più piccoli allora “rotolano” in basso verso l’oggetto più grande.

Molti scienziati stanno lavorando per formulare una teoria quantistica della gravità in cui essa è trasportata da piccole particelle chiamate “gravitoni”. Un approccio teorico è conosciuto come Teoria-M: essa tratta le particelle come se fossero dei minuscoli nodi o vibrazioni di piccole “stringhe”. Questo lavoro mostra le migliori premesse per trovare in futuro una teoria che possa riunificare tutte le forze della natura in una sola. Gli esperimenti nello spazio sono decisivi per fornire agli studiosi dati di elevata qualità.

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Astrocampania inaugura la galleria fotografica

Appena inaugurata, ma gia’ vale una attenta visita…

Gli amici di Astrocampania hanno aperto una galleria fotografica che raccoglie diverse immagini davvero di grande interesse: si va dalla Luna al Deep Sky (e in quest’ultima categoria a mio avviso vi sono delle immagini veramente molto belle…)

Per inserire fotografie proprie bisogna iscriversi, ma per consultare le foto della galleria basta collegarsi al sito:


http://lnx.astrocampania.org/galleria/

Parte centrale di M31, tanto per avere un’idea della qualita’ delle immagini… 🙂

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Il Big Bang : generalit

La maggior parte degli scienziati crede che molto tempo fa l'Universo in cui viviamo fosse incredibilmente piccolo, denso e caldo…

Molti studi confermano questo punto di vista e sembra ora chiaro che l'Universo sub? un evento altamente drammatico al suo inizio conosciuto come Big Bang. Varie stime collocano il Big Bang ad un'et? compresa fra i 13 ed i 17 miliardi di anni fa. Da allora l'Universo si ? dilatato, raffreddato ed ? diventato molto meno denso. Le stelle sono raggruppate in galassie ciascuna delle quali ne contiene circa 100 miliardi. E' noto dagli studi di Edwin Hubble del 1920 che le galassie si stanno allontanando. Percorrendo a ritroso questa espansione di Hubble pi? di 12 miliardi di anni fa, si pensa che la materia doveva essere cos? densa e calda che gli atomi non potevano esistere ma erano ionizzati, cio? i loro nuclei ed elettroni erano separati ed emettevano una radiazione. Ancora prima, a pochi secondi dalla sua formazione e con una temperatura di 1 miliardo di gradi, l'Universo doveva somigliare ad un immenso reattore nucleare, con protoni e neutroni che fondevano per formare i nuclei di elementi leggeri come l'elio ed il litio. Misure di questi elementi nell'Universo di oggi effettuate con i telescopi confermano questi processi nucleari. Tornando ancora pi? indietro a solo pochi milionesimi di secondo dall'inizio anche i protoni ed i neutroni dovevano essere suddivisi nei cosiddetti quark, che si riescono a produrre oggi negli accelleratori di particelle. Secondo alcune teorie l'Universo potrebbe essere andato incontro ad una fase di rapida espansione chiamata anche inflazione cosmologica. La nostra attuale conoscenza delle leggi della fisica non ? in grado di descrivere l'inizio dell'Universo o ci? che lo precedette. Eppure siamo membri dell'Universo e la vita si ? qu? formata in un certo momento. C'? un filo diretto dal Big Bang a noi, ma il formidabile sviluppo che ha condotto alla nostra esistenza ? ancora poco conosciuto.

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Urano visto dal Keck

Grazie ai progressi dell'ottica adattiva…

Grazie ai progressi dell'ottica adattiva il Keck ci regala delle visioni uniche di Urano. Le immagini ottenute sono di una qualit? sconvolgente, tanto pi? se si pensa che sono ottenute da un telescopio a Terra. Si parla di una vera e propria rivoluzione della ricerca planetaria da terra. Urano si avvicina al suo equinozio d'autunno e quindi per i prossimi tre anni l'attenzione sar? puntata sul gigante blu per studiare e comprendere le dinamiche atmosferiche legate a questo affascinante e sconosciuto pianetahttp://astron.berkeley.edu/~newstar/Infrared/UranusAo/pressrelease2004.htm

http://www2.keck.hawaii.edu/news/science/uranus/index.htmlin italiano

http://www.uai.it/index.php?tipo=A&id=562

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Attenti all’aurora

E' in arrivo in queste serate…

E' in arrivo in queste serate, tra l'11 e il 12 Novembre una probabile aurora provocata dal flare dell'altro ieri. (http://spaceweather.com/images2004/10nov04/cme_c3_big.gif)Il flare ? registrato come di classe X-2 (http://spaceweather.com/glossary/flareclasses.html) e quindi ci si aspetta una attivit? aurorale notevole, forse visibile anche a medie latitudini, per cui occhi al cielo!http://skyandtelescope.com/news/article_1387_1.asp

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Immagini di phobos

La Mars Express ci mostra in alta definizione…

La Mars Express ci mostra in alta definizione le immagini di Phobos, una delle lune di marte. L’immagine come dichiara l’ESA sorpassa di gran lunga la risoluzione di tutte le altre sonde.
Assai affascinante se disponete di occhialetti 3d ? l’anaglifo, sembra letteralmente di volare sulla superfice. L’immagine ? realizzata dalla camera HRSC (High resolution stereo camera) da una distanza di 200km con una risoluzione di >7 metri per pixel.

http://www.esa.int/SPECIALS/Mars_Express/SEM21TVJD1E_0.html

http://esamultimedia.esa.int/images/marsexpress/116-051004-0756-6-an-01-Phobos_hires.jpg

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Ancora sul telescopio SPITZER

Due nuovi risultati del telescopio Spitzer, resi pubblici in questi giorni, stanno conducendo gli astronomi a capire meglio come le stelle si formino da spesse nubi di gas e polvere e come le molecole in queste nubi divengano infine dei pianeti…

Le novità sono : a) la rilevazione di un corpo stranamente oscuro all’interno di quella che si pensava essere una nube vuota e b) la scoperta di blocchi di ammassi planetari ghiacciati in un sistema che somiglia al nostro sistema solare ai suoi inizi.

Le osservazioni all’infrarosso di Spitzer, iniziate un anno fa, hanno svelato centinaia di corpi celesti oscuri, freddi o talmente distanti da non poter essere visti con  telescopi di altre caratteristiche.

La prima scoperta riguarda la sorprendente rilevazione di un bagliore caldo proveniente da un corpo celeste simile ad una stella in una regione dell’Universo caratterizzata presumibilmente dalla mancanza di stelle : potrebbe trattarsi della più giovane stella non formata mai rilevata o di una stella appena nata colta in uno stadio molto primitivo del suo sviluppo oppure ancora di qualcosa di molto differente. Questo corpo celeste si trova a 600 anni-luce dalla Terra nella costellazione del Cigno.

Con la seconda scoperta invece il telescopio Spitzer ha analizzato i componenti ghiacciati dei pianeti e delle comete nella regione dove essi si sono formati, conducendo in tal modo gli scienziati alla formulazione di nuove teorie sulla formazione dei pianeti.

Link:

Press Release
(in inglese)

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