Blog di Marco Castellani

Mese: Gennaio 2005 Page 1 of 2

Ancora sulla Luna

Anche SMART-1 ci invia le sue immagini.

Dopo tanti mesi impegnati a spiraleggiare per avvicinarsi alla superficie lunare la sonda Europea SMART-1, inaugura quest'anno 2005 con una serie di riprese molto dettagliate della superficie lunare ad una altitudine compresa trai 1000 e i 5000 Km. Le immagini riprese durante tutto il corso di Gennaio fino ad oggi sono state un semplice test per valutare l'efficenza della camera, ma a noi inguaribili amanti del cielo, ci regala ancora una suggestiva visione della superficie della nostra compagna spaziale pi? fedele: La Luna.
http://www.esa.int/export/SPECIALS/SMART-1/SEMJHDO3E4E_0.html

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La missione Swift coglie un lampo gamma, forse la nascita di un buco nero…

La missione Swift (NASA) ha rilevato il suo primo “lampo gamma”, probabilmente originato dalla nascita di un buco nero…

Il lampo e’ avvenuto il 17 gennaio. La sonda Swift e’ riuscita a osservare l’evento puntando la regione del lampo in meno di 200 secondi. Il satellite e’ stato abbastanza veloce, in questo modo, da catturare l’immagine dell’evento con il suo X-Ray Telescope (XRT), mentre i lampi gamma erano ancora rilevabili con il Burst Alert Telescope (BAT). E’ la prima volta che uno strumento in banda X riesce a rilevare il lampo prima che scompaia (di solito si riescono a rilevare gli “afterglow”, una sorta di impronte, in altre bande, di tali lampi, ma non i lampi stessi).

Gli scienziati impiegheranno diverse settimane per conprendere appieno l’origine di questo lampo, chiamato
GRB050117, dalla data della rilevazione. Telescopi in orbita e sulla terra si stanno disponendo secondo le coordinate fornite da Swift per osservare l’afterglow del lampo e la regione circostante…

L’origine dei lampi gamma non e’ ancora pienamente compresa. Alcuni sembrano originarsi da esplosioni di stelle massive, mentre altri potrebbero essere il risultato di eventi di fusione di buchi neri o di stelle di neutroni (scenari che porterebbero comunque alla formazione di un nuovo buco nero)…


http://www.nasa.gov/home/hqnews/2005/jan/HQ_05019_swift_blackhole.html

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“Soppesando” le stelle piu’ piccole…

Grazie alla nuova camera ad altro contrasto istallata al Very Large Telescope, sono state ottenute interessanti immagini di una stella con una compagna di massa molto piccola. Cio’ ha permesso agli astronomi per la prima volta, di effettuare una misura diretta della massa di tale stellina…

L’oggetto in questione risulta circa 100 volte piu’ debole della stella intorno alla quale orbita, e circa 93 volte piu’ massivo di Giove. La cosa interessante che proviene da tale ricerca e’ che il valore determinato della sua massa e’ all’incirca doppio rispetto a quanto le attuali teorie precederebbero per tali categorie di oggetti (stimati finora intorno alle 50 masse gioviane)…

Se confermata, tale scoperta suggerirebbe che, a motivo di imprecisioni nei modelli teorici, gli astronomi potrebbero aver sovrastimato il numero di “nane brune” e di pianeti extrasolari. Difatti, se oggetti classificati finora come “nane brune” (ovvero, oggetti il cui valore della massa e’ troppo piccolo per innescare le reazioni nucleari al centro, tipiche delle stelle) hanno in realta’ una massa doppia di quanto ritenuto, risulta evidente che debbano essere piuttosto classificate come “stelle di piccola massa”, dunque oggetti stellari a tutti gli effetti…


http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2005/pr-02-05.html

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Il caso dei “dischi mancanti” nelle nane rosse…

Le stelle “nane rosse” sono similial nostro Sole in molti aspetti, ma meno massive e meno luminose. Circa il 70% di tutte le stelle nella nostra galassia risultano essere stelle di questo tipo. Una ricerca recente sembra spiegare la mancanza del disco di gas e polveri che si riscontra sovente in queste stelle…

Nell’intento di capire se le nane rosse possano formare sistemi planetari, una ricerca recente si e’ concentrata proprio sul problema della mancanza del disco di gas e polveri che dovrebbe risultare dalla formazione delle stelle medesime. Questo disco (composto da piccoli frammenti di materiale solido, e da gas e polveri) e’ di importanza fondamentale poiche’ da esso possono formarsi i pianeti destinati ad orbitare intorno alla stella appena formatasi, ed e’ considerato in certo senso un “prodotto naturale” della formazione della stella, sicche’ la sua mancanza nel caso delle nane rosse e’ sempre stata considerata una peculiarita’ che ha bisogno d’essere spiegata. Dalle osservazioni infatti sappiamo che circa la meta’ delle stelle appena formatesi possiede intorno a se’ materiale dal quale potrebbero formarsi sistemi planetari.

Ora questo interrogativo potrebbe trovare una risposta in una ricerca recente, che punta l’attenzione sul “vento stellare”, protoni ed altre particelle emesse dalla superficie delle stelle, capaci in diversi casi di allontanare e disperdere il disco di gas e polveri. Dovrebbe essere proprio questo il caso delle nane rosse: uno dei “motori” del vento stellare e’ difatti il campo magnetico associato alle stelle, e questa ricerca mostra come le nane rosse possano avere un campo magnetico molto elevato, e di conseguenza venti stellari molto intensi, capaci dunque di rimuovere, in molti casi, l’eventuale disco intorno alla stella…


http://newsroom.ucla.edu/page.asp?RelNum=5816

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Huygens arrivata su Titano!

L’Agenzia Spaziale Europea ha appena mostrato le prime immagini ricevute da Titano, la luna di Saturno raggiunta oggi dalla sonda “Huygens” in una missione in collaborazione tra Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Italiana….

La sonda Huygens e’ appena arrivata su Titano! Gia’ in rete vi sono numerosi link ove si da’ dettagliata notizia dell’evento, ai quali vi rimando, non avendo ora il tempo di scrivere un resoconto dettagliato…


http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200501142215182719/200501142215182719.html


http://www.rai.it/news/articolornews24/0,9219,4101567,00.html


http://ilgiorno.quotidiano.net/art/2005/01/14/5367167

C’e’ naturalmente la

press release
dell’ESA (in inglese) .
Sempre nel sito ESA sono anche gia’ visibili le prime foto scattate dalla sonda su Titano.

…e molti altri link cercando sulla rete!

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Record di pulsar per Terzan 5…

Terzan 5, un ammasso globulare molto denso vicino al centro della nostra Galassia, detiene ora il record per il numero di pulsar rapidamente ruotanti (nell'ordine del millisecondo) contenute in esso…

Questo sostengono gli astronomi che hanno scoperto ben 21 pulsar nell'ammasso, usando il  Robert C. Byrd Green Bank Telescope (GBT) in West Wirginia. Dopo tale fruttuosa ricerca, le pulsar conosciute dentro Terzan 5 diventano ben 24, tre essendo gia' conosciute da precedenti osservazioni effettuate sempre con il GBT.

Le numerose pulsar trovate dentro Terzan 5 dovrebbero fornire una gran quantita' di informazioni, non solo sulle pulsar in se stesse (ricordiamo che le pulsar sono stelle di neutroni, molto dense e rapidamente ruotanti), ma anche degli ambienti stellari assai densi ove queste si trovano, e probabilmente anche su alcuni aspetti della fisica nucleare, secondo gli scienziati. Ad esempio, misure preliminari indicano come due delle pulsar appaiano piu' massive di quanto predetto dai modelli teorici…

Insomma, anche a detta degli stessi scienziati, tutti questi nuovi dati li terranno occupati per anni…


http://www.nrao.edu/pr/2005/terzan5/

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Parte Deep Impact

E' partita la sonda Deep Impact

E' partita la sonda Deep Impact. La discutibile missione NASA, che dovrebbe andare a colpire la cometa Temple 1, per studiarne la composizione, ? partita all'1.47 EST di ieri pomeriggio. “Abbiamo avuto un lancio perfetto” dice Omar Baez direttore del lancio.La Deep impact, lancer? un proiettile in direzione della cometa quando la inontrer? ad 83 milioni di miglia dalla terra il 4 luglio prossimo.Il proiettile che viagger? alla velocit? di 23000mph , avr? una potenza di impatto pari a 4,5 tonnellate di TNT; nell'impatto con la superfice creer? un profondo cratere il quale permetter? alla sonda di vedere il materiale presente al di sotto della superficie.Dice il professor A'Hearn ricercatore per Deep Impact, “C'? una lontana possibilit? di spaccare la cometa. Ma noi non crediamo che accadr?… Noi non pensiamo che la cometa possa propagare un onda d'urto  da un lato all'altro che la spaccherebbe, non lo pensiamo perch? non crediamo sia al suo interno cos? dura e coesa”.

L'intero articolo su http://www.spaceflightnow.com/delta/d311/

Cristiano

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Hubble sulle tracce di un pianeta extrasolare…

I rivelatori in banda infrarossa del telescopio spaziale Hubble stanno investigando una possibile compagna planetaria di una “nana bruna” relativamente luminosa, a 225 anni luce da noi, localizzata nella costellazione dell'Hydra…

Astronomi al Very Large Telescope in Cile hanno scoperto il “candidato a pianeta” nell'aprile dello scorso anno, sempre con osservazioni in banda infrarossa. In particolare, i ricercatori hanno rilevato una debole oggetto associato ad una nana bruna individuata dalla sigla “2M1207”. Si sospetta sia un pianeta proprio perche' appare piu' freddo e meno luminoso della stella vicina.

Poiche' non e' mai stato osservato direttamente un pianeta che si trovi oltre il nostro Sistema Solare, le osservazioni che si richiedono per confermare la natura di tale oggetto sono assai difficili, e richiedono sicuramente la sensibilita' degli strumenti a bordo di HST (uniti al sensibile vantaggio di poter operare al di fuori dell'atmosfera terrestre)…
I primi risultati di tale indagine sono di indubbio interesse, poiche' hanno portato gli astronomi alla “quasi sicurezza” che l'oggetto orbitante intorno alla nana bruna sia davvero un pianeta…

http://hubblesite.org/newscenter/newsdesk/archive/releases/2005/03/

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