Blog di Marco Castellani

Giorno: 4 Ottobre 2006

La più estesa mappa tridimensionale dell’universo…!

Un team di astronomi americani, australiani ed inglesi, ha reso pubbliche le mappe tridimensionali della survey di galassie più estesa mai realizzata…

Le loro mappe, assai dettagliate, mostrano l’univeso “locale” fino ad una distanza di circa 600 milioni di anni luce, rendendo possibile l’identificazione di tutti i maggiori superammassi di galassie e dei “vuoti” tra gli ammassi stessi.Le mappe sono assai interessanti, anche perchè la loro analisi può fornire importanti indicazioni riguardo la distribuzione su larga scala della “materia oscura” ed anche di quella che viene chiamata “energia oscura” (sarebbe più opportuno dire “non conosciuta”, forse…), che secondo i modelli attuali, dovrebbero formare addirittura il 96% della massa di tutto l’universo…

In tutto questo vasto volume, il più esteso superammasso di galassie risulta essere a 400 milioni di anni da noi. Il suo nome è Shapley, dall’astronomo americano Harlow Shapley. Il superammasso Shapley è così grande, che la luce impiega almeno 20 milioni di anni, per traversarlo da una parte all’altra…

http://www.bnsc.gov.uk/content.aspx?nid=6175

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A Mather e Smoot il premio Nobel per la fisica

Sono John Mather e Gerge Smoot i vincitori del premio Nobel per la fisica di quest'anno, per il loro contributo alla teoria del big-bang…

Il loro lavoro si è basato sulle misura fatte con l'aiuto del satelli te NASA chiamato COBE, lanciato nel 1989. Per la prima volta, le misure ottenute da COBE sono state in grado di rilevare le piccole anisotropie nel fondo consmico a microonde, una radiazione che rappresenta come una sorta di “eco” del big bang, diffusa in tutto lo spazio.

Le teorie cosmoliogiche formulate prima di COBE, in effetti, avevano ipotizzato che tale radiazione non potesse essere assolutamente “uguale” in ogni direzioni si guardasse, ma dovevano esistere delle minutissime inomogeneità, dalle quali, con il tempo, si sarebbero poi sviluppate le grandi strutture nell'universo, le galassie e gli ammassi di galassie…Purtroppo gli strumenti allora a disposizione, non permettevano di apprezzare e definire delle differenze tanto piccole nella radiazione di fonod, e dunque tutto quel che si poteva dire, era che se vi erano, non potevano superare un certo valore…. Questo fino a che COBE non è stato in grado di rilevarle, dando una importantissima conferma allo scenario cosmologico adottato dalla maggior parte degli scienziati.

A COBE ed agli scienziati che vi hanno lavorato, dunque, arriva un premio che giustamente mette in luce la grande importanza che ha avuto questo satellite, all'inizio degli anni '90, nel fare compiere un deciso balzo in avanti alla cosmologia, portandola a pieno titolo al ruolo di precisa scienza “quantitativa”, con predizioni misurabili e verificabili sperimentalmente…

http://www.nasa.gov/vision/universe/starsgalaxies/nobel_prize_mather.html


http://www.lbl.gov/Publications/Nobel/

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