Blog di Marco Castellani

Mese: Dicembre 2006 Page 1 of 2

Auguri !!

Augurissimi di un Lieto Natale e sereno nuovo anno dalla “redazione” di GruppoLocale! 😉

Auguri a tutti i lettori di GruppoLocale! Questa volta l’immagine che inserisco non è propriamente astronomica, ma di un piccolo presepio, trovato sul sito di immagini Flickr.com…



(Credits:Soniart)


«Però, pensare che Dio si è fatto uomo:
è proprio una cosa dell’altro mondo,
in questo mondo»

(don Luigi Giussani)

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I gruppi di galassie, “nuove” lenti gravitazionali…

La scoperta di una nuova classe di lenti gravitazioni, i gruppi di galassie, giunge venti anni dopo la publicazione (nel gennaio del 1987) della prima immagine di un arco gravitazionale. Entrambe sono state realizzate con il CHFT (Canada-France-Hawaii Telescope)…

La scoperta di un arco gravitazionale nel centro di un gruppo di galassie è un passo importante nella nostra comprensione delle strutture a grande scala dell’universo. Questi nuovi risultati permetteranno una comprensione più accurata della distribuzione della materia oscura e dei meccanismi di formazione dei gruppo di galassie, strutture intermedie (per il valore della massa) tra le semplici galassie e i gigantesci “ammassi di galassie”, che sono tra le strutture poù estese nell’universo intero…



http://www.cfht.hawaii.edu/News/StrongLensing/

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Un grado quadrato intorno alla Tarantola…

Una nuova, meravigliosa immagine della Nebulosa Tarantola e dello spazio circostante, appena rilasciata da ESO…

La nuova immagine, rilasciata in una notevole varietà di formati (incluso uno davvero molto dettagliato, ma pesante da scaricare…!) è stata ottenuta con il Wide Field Imager di 2.2 m dell’ESO, a La Silla, e copre ben un grado quadrato di cielo, dunque una regione tanto estesa da coprire quattro volte le dimensioni della luna piena.





Nota come “Nebulosa Tarantola” per la sua forma vagamente somigliante ad un ragno, il complesso 30 Doradus è in realtà una straordinaria fabbrica di stelle. E’ la più grande nebulosa in emissione conosciuta nel cielo, e può essere vista (nei cieli del sud), ad una distanza di circa 170.000 anni luce, nella costellazione del Dorado. E’ in realtà una parte di una delle galassie più vicine alla Via Lattea, la Grande Nube di Magellano…



http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2006/pr-50-06.html

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CoRoT: pochi giorni al via…!

La sigla CoRoT sta per “Convezione Rotazione e Transiti planetari”. La missione prenderà il via il 27 Dicembre 2006 alle ore 15.23 italiane. E’ possibile seguire, in diretta, il lancio che avverrà dal cosmodromo di Baikonur…

CoRoT e’ un esperimento spaziale d’Astrofisica per:

  • lo studio delle oscillazioni stellari: astrosismologia

  • la ricerca dei pianeti extrasolari, ed in particolare di quelli tellurici

  • …e molta altra scienza (programmi addizionali)

Corot e’ un progetto francese con con partecipazione diretta di altri partner europei, del Brasile, e dell’ ESA (Agenzia Spaziale Europea). L’ Italia partecipa a CoRoT come membro ESA, e attraverso il lavoro di un gruppo di ricercatori dell’ INAF.



Per maggiori informazioni riguardo la missione e la possibilità di seguire il lancio “in diretta”, si rimanda alla pagina di Carla Maceroni, all’indirizzo


http://www.mporzio.astro.it/~maceroni/outreach/

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L’enigma del lampo gamma “senza supernova”…

Le caratteristiche peculiari del lampo gamma chiamato GRB060614 incuriosiscono gli scienziati…

Il lampo gamma è stato osservato nel giugno di quest’anno, e per la sua durata temporale viene classificato come “lampo gamma lungo”. La cosa curiosa, come spiega il Prof. Chincarini nell’intervista del Corriere della Sera, è che ordinariamente, i lampi gamma lunghi rivelano la presenza di una supernova, oggetto che invece non si riesce a trovare nel caso di GRB060614…



La notizia sul sito del Corriere della Sera

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Auguri da Hubble… con una suggestiva immagine di LH95!

Conosciuta con la sigla LH95, è solo una delle centinaia di sistemi con stelle in formazione (chiamati “associazioni”), e si trova nella Grande Nube di Magellano, distante circa 160.000 anni luce dalla Terra…

Precedenti osservazioni effettuate per mezzo di telescopi con base a terra aveavno permesso agli astronomi soltanto di studiare le stelle brillanti di colore blu presenti in queste regioni (di gran lunga, le più luminose). Grazie alla eccellente risoluzione spaziale di Hubble, finalmente anche le stelle di piccola massa possono essere osservate direttamente, il che consente una valutazione senz’altro più accurata delle loro età e masse.

Questa visione dettagliata dell’associazione LH95 è stata ottenuta con la Advaced Camera for Surveys (uno degli strumenti più avanzati del telescopio Hubble, tanto che fa parte di quegli strumenti non presenti al lancio originario, ma assemblati dagli astronauti nel corso delle diverse missioni).



Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-ESA/Hubble Collaboration

La Grande Nube di Magellano (LMC, dalle iniziali in lingua inglese) è una galassie con un’abbondanza di elementi più pesanti dell’idrogeno che è relativamente piccola: la cosa è davvero interessante, poichè fornisce agli astronomi la preziosa opportunità di poter studiare in dettaglio le modalità della formazione delle stelle in un ambiente diverso da quello della Galassia.



http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2006/55/

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L’ascesa di un gigante…

“Luce verde” dall’European Southern Observatory (ESO) per lo studio dettagliato di fattibilità dell’European Extremely Large Telescope…!

L’astronomia europea ha sicuramente ricevuto un buon impulso di recente, con la decisione dello staff direttivo di ESO di procedere ad un dettagliato studio di fattibilità per la realizzazione futura di un European Extremely Large Telescope. Lo studio, che si avvale di un badget di 57 milioni di euro, rendererà possibile l’inizio, nei tre anni a venire, della costruzione di un telescopio in banda ottica e infrarossa, con un diametro di circa 40 metri, che promette di rivoluzionare l’intera astronomia effettuata con telescopi con “base a terra”. Lo stesso disegno del telescopio si basa su un concetto “rivoluzionario” sviluppato espressamente per telescopi di questa mole.




Una “visione artistica” dell’European Extremely Large Telescope

(Credits: ESO website)


“La decisione da parte dell’ESO Council di andare avanti con lo studio di fattibilità dell’Extremely Large Telescope è davvero eccitante per l’astronomia europea”, ha detto Richard Wade, presidente dell’ESO Council….



http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2006/pr-46-06.html

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Per un quadro della distribuzione di massa ad “alta fedeltà”

Le stelle ed il gas che si vede nelle galassie rende ragione solo di una piccola percentuale della massa dell’Universo. La gran parte della materia rimane “invisibile” e potrebbe essere di tipo differente da quella alla quale siamo abituati sulla Terra. A capirlo meglio, potrebbero aiutarci i radiotelescopi…

Alcuni ricercatodi del Max Plank Institute for Astrophysics hanno scoperto, infatti, che un radio telescopio sufficentemente grande, potrebbe fornire un quadro della materia responsabile della forza gravitazionale, sufficientemente preciso, diciamo da rivaleggiare con quanto già fanno i telescopi ordinari rispetto a… tutto ciò che brilla!



MPA Press Release

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