Blog di Marco Castellani

Mese: Aprile 2007 Page 1 of 3

L’importanza dei buchi neri nella diffusione degli elementi pesanti

Altro che quelle entità “distruttive” che la divulgazione un po’ approssimata ci ha indotto a ritenere: recenti ricerche infatti mostrano come proprio il gas caldo “in fuga” dalle regioni circostanti i buchi neri massivi, potrebbe giocare il ruolo di una delle sorgenti di quegli elementi chimici che rendono possibile la vita…

Immediatamente dopo il Big Bang, l’universo conteneva praticamente soltanto idrogeno ed elio. Gli elementi chimici più “pesanti” sono stati prodotti (e continuano ad esserlo tuttora) all’interno delle stelle: esse sono quindi “macchine” assolutamente necessarie per gli elementi che ci circondano, e dei quali siamo costituiti noi stessi: in effetti, gli elementi pesanti di cui siamo formati, sono stati prodotti all’interno di una stella!


Il buco nero presente al centro della galassia NGC 4051 diffonde nello
spazio un vento caldo con alta abbondanza di elementi chimici di grende importanza
per la vita, quali ossigeno e carbonio…

Credits: George Seitz/Adam Block/NOAO/AURA/NSF

Immediatamente dopo il Big Bang, l’universo conteneva praticamente soltanto idrogeno ed elio. Gli elementi chimici più “pesanti” sono stati prodotti (e continuano ad esserlo tuttora) all’interno delle stelle: esse sono quindi “macchine” assolutamente necessarie per gli elementi che ci circondano, e dei quali siamo costituiti noi stessi: in effetti, gli elementi pesanti di cui siamo formati, sono stati prodotti all’interno di una stella!

Quello che non si sapeva finora, comunque, riguarda il ruolo giocato dai buchi neri: questi potrebbero aver aiutato a distribuire gli elementi pesanti processati nell’universo circostante. La ricerca appena condotta infatti mostra come proprio i venti originati nei dintorni dei buchi neri giganti, presenti sovente nella parte centrale delle galassie, portino a distribuire elementi “chiave” per la vita, come carbonio ed ossigeno, nelle vaste zone di spazio tra le diverse galassie. Questo aiuta inoltre a chiarire il modo in cui i buchi neri giganti esercitano la loro influenza nello spazio intorno a loro, che è una delle grandi questioni attuali della cosmologia.



CfA Press Release

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Linux Astronomy HOWTO: in breve, l’astronomia con linux!

E’ stato appena aggiornato il “Linux Astronomy HOWTO”, un “come si fa” relativo all’uso del sistema operativo del pinguino nell’ambito delle scienze astronomiche. Software, online tools, mailing list e organizzazioni sul web, gli argomenti coperti da questo interessante documento, giunto ora alla revisione 1.56.

Come molti utenti di linux ben sanno, il sito The Linux Documentation Project (LDP)
è una delle principali
risorse ove viene raccolta e catalogata una considerevole mole di documentazione relativa ad ogni aspetto
di tale sistema operativo. GNU/Linux è un sistema operativo “del tipo” di Unix,
creato da Linux Torvalds all’inizio degli anni ’90 e ora (grazie anche a distribuzioni “amichevoli”
come Mandriva, openSUSE, Ubuntu) sempre più diffuso anche in ambito desktop.
I documenti liberamente scaricabili da LDP
spaziano da brevi spiegazioni introduttive di alcuni aspetti dell’uso di linux, a veri e propri libri,
lunghi anche diverse centinaia di pagine. Non mancano poi documenti relativi ad argomenti davvero bizzarri
(…ma il vostro redattore qui ha un dubbio: si può davvero
fare anche il caffè con linux?).

In questo contesto, l’HOWTO di astronomia, come precisano gli autori (Eldwood Downey e John Huggins),
intende essere principalmente un indice di strumenti per linux applicabili
in qualche maniera al mondo dell’astronomia. Interessante la sezione “Software” dove sono elencati alcuni dei principali
programmi – alcuni dei quali, tra l’altro, disponibili sia per linux che per windows – più interessanti
per l’ambito astronomico amatoriale, quali
kstars,
Celestia,
Stellarium, o anche
OpenUniverse.


Una schermata di Kstars

Credits: KDE Edutainmnet Project Website

Per l’astronomo professionista che intende usare linux, vengono
riportate le indicazioni relative ai celeberrimi pacchetti software con i quali sono stati elaborati moltissimi
dati delle osservazioni astronomiche (dei telescopi da Terra o dallo spazio)
degli ultimi anni, quali “Scisoft”, un ambiente constituito da un
insieme di programmi distribuiti da ESO, oppure IRAF, un “gigantesco ma
eccezionalmente capace sofwtare di analisi astronomica”. Altre sezioni, sia pure più stringate, sono dedicate ai tools online, e
alle applet java. Insomma, per chi si interessa di linux e di astronomia, un documento che può valer la pena leggere o almeno
scorrere (considerato anche che è scritto sì in inglese ma in uno stile comunque piuttosto semplice).



LDP Astronomy HOWTO


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La materia dovrebbe rimanere nell’Universo per sempre…

Grazie all’opera di Einstein, sappiamo che la materia e l’energia sono solo “espressioni” differenti della stessa cosa. E’ ben noto dalla cosmologia che
il rapporto tra materia e radiazione non è sempre stato costante, ma si è evoluto nel tempo, tanto che i cosmologi ritenevano finora che nell’arco di migliaia di miliardi di anni, la radiazione avrebbe finito col prevalere. Recenti ricerche sembrano far ritenere che non sia così, e che anche la materia sia destinata a durare…

…E il motivo potrebbe essere proprio la presenza della cosiddetta energia oscura (anche se sarebbe più opportuno chiamarla “non conosciuta”, forse).


Una rappresentazione al computer dell’effetto dell’energia oscura

Credits: University of Washington

I fisici Lawrence Krauss e Robert Scherrer, infatti, hanno appena pubblicato un articolo sulla prestigiosa rivista Physical Review che predice che il rapporto tra materia e radiazione dovrebbe rimanere all’incirca pari a quello attuale, a motivo della presenza della energia oscura che riempie l’universo e lo forza ad espandersi. Dall’analisi presentata nell’articolo, infatti, si evince come in un tale universo in espansione, non è più vero che la materia sia destinata progressivamente a trasformarsi sempre più in energia…



Vanderbilt University Press Release

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Scoperto un pianeta simile alla Terra, nella “zona abitabile”!

Quello che gli astronomi hanno appena scoperto è il pianeta più simile alla Terra mai individuato al di fuori del Sistema Solare, un esopianeta (o pianeta extrasolare) il cui raggio è solamente il 50% più grande di quello terrestre, e capace di poter ospitare acqua allo stato liquido…!

Utilizzando il telescopio da 3.6 metri dell’ESO, un team di scienziati Svizzeri, Francesi e Portoghesi ha scoperto una “super-Terra”, la cui massa è circa cinque volte quella del nostro pianeta, che orbita intorno ad una stella “nana rossa”, già nota per l’evidenza della presenza di un pianeta con massa circa otto volte quella terrestre.

Questo esopianeta – ovvero pianeta orbitante attorno ad una stella che non è il nostro Sole – è il più piccolo mai individuato, e completa una intera orbita in circa 13 giorni. E’ 14 volte più vicino alla sua stella della distanza Terra-Sole. In ogni caso, poichè la sua stella “madre” è una nana rossa, Gliese 581, più piccola e più fredda del Sole, il pianeta si trova comunque nella cosiddetta “zona abitabile”, ovvero nella regione dove le temperature permettono la presenza di acqua allo stato liquido! Il nome del pianeta è Gliese 581 c.


Una elaborazione artistica del sistema planetario con la “super-Terra”

Credits: ESO website

“Abbiamo stimato che la temperatura media di questa super-Terra sia tra gli zero ed i quaranta gradi Celsius, e dunque l’acqua dovrebbe essere allo stato liquido”, spiega Stéphane Udry, primo autore dell’articolo che riporta la scoperta. “Inoltre, il suo raggio dovrebbe essere solo una volta e mezzo quello della Terra, e i modelli predicono che il pianeta dovrebbe essere roccioso – come la nostra Terra – od anche interamente coperto da oceani”, aggiunge.



ESO Press Release

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L’ambiente tumultuoso della Carina Nebula…

Uno dei panorami più estesi mai acquisito dagli strumenti a bordo del Telescopio Spaziale Hubble, è stato appena reso pubblico, per celebrare il diciassettesimo anniversario del lancio e della messa in opera dell’osservatorio spaziale. L’immagine mostra una regione ampia ben 50 anni luce, la tumultuosa regione centrale della Carina Nebula, dove una gran quantità di stelle massive nascono e muoiono a ritmi incredibili…

La nuova visione che ci restituisce Hubble mostra i processi di nascita di nuove stelle nella Carina Nebula ad un livello di dettaglio senza precedenti. La bizzarra struttura della nebulosa è modellata dall’azione dei venti e della radiazione ultravioletta emessa dalle stelle “giganti” che abitano in questo spazio tormentato e… scoppiettante.

La immensa nebuloa contiene almeno una dozzina di stelle molto brillanti, la cui massa è stata stimata essere almeno 50 o 100 volte quella del nostro Sole (e la cui vita è di appena pochi milioni di anni, se ricordiamo il fatto che le stelle piccole vivono più a lungo perchè consumano con più “calma” il loro carburante)



Il centro della Carina Nebula, visto da HST

Credit: NASA, ESA, N. Smith (University of California, Berkeley), and The Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

I “fuochi d’artificio” nella nebulosa sono iniziati circa tre milioni di anni fa, quando la prima generazione di stelle si è formata dalla condensazione del gas nella zona, e si è “accesa” proprio nel mezzo di una immensa nube di freddo idrogeno molecolare. Da allora, la radiazione ed il gas caldo emesso dalle stelle al termine della loro evoluzione, hanno progressivamente modellato l’ambiente facendo sì che assumesse questi contorni così irregolari (e suggestivi!).



Press Release su Spacetelescope.org

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Lanciato il telescopio spaziale italiano AGILE

AGILE è un telescopio spaziale italiano dedicato allo studio dei raggi gamma. La sonda è stata lanciata con successo proprio ieri da un vettore indiano…

E’ così felicemente cominciata la missione che avrà la durata di tre anni, durante i quali la sonda effettuerà delle estese ricognizioni del cielo nella banda dei raggi gamma, in cerca delle lontane sorgenti dei fenomeni più energetici dell’Universo…

Oltre alla banda gamma, comunque, AGILE ha la capacità di indagare il cielo anche in banda X: ciò consentirà agli scienziati di poter effettuare osservazioni sincronizzate nelle due bande energetiche.

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La terra e la luna viste dallo spazio… Oppure no?

L’immagine che compare sul sito di APOD oggi è piuttosto inusuale: potrebbe essere una veduta dallo spazio della Terra e del suo satellite… potrebbe, ma potrebbe pure essere qualcosa di totalmente diverso!

A guardare l’immagine, sembra proprio di vedere la Terra, sulla sinistra della foto, con il suo colore azzurrino a motivo della sua atmosfera, e a destra un satellite, di colore marroncino, spigoloso ed irregolare.. certo la superficie della Luna… oppure no?

In realtà, quello che si vede è una immagine ripresa dall’interno del Panteon a Roma: la “Terra” è in realtà una porzione di cielo, visibile dall’apertura centrale della struttura, e la “Luna” è una semplicemente una piccola zona del Panteon, illuminata dai raggi solari!


Credit & Copyright: Soeren Dalsgaard


L’immagine è decisamente interessante, complimenti a Soren Dalsgaard che l’ha realizzata! Vale la pena, comunque, per chi si interessi dei monumenti della Roma antica, farsi un giro sul sito da cui è stata presa la foto, perchè – anche se forse han poco a che fare con l’astronomia (ma con la cultura comunque sì) – di immagini molto belle se ne trovano davvero…!


http://www.brera.mi.astro.it/apod/ap070420.html

Altre foto del Panteon, dello stesso autore, si trovano qui:

http://www.dalsgaard.eu/Pantheon/Pantheon2.html

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Saturno… visto da Capua!

Vi proponiamo una bella immagine di Saturno, acquisita dall’astrofilo Antonello Medugno all’inizio di questo mese…

L’immagine, che viene riprodotta qui col il permesso dell’autore, mostra il pianeta con gli anelli ripreso con un piccolo telescopio (14″), con un grado di dettaglio comunque assai interessante… Nella foto sono anche riportate le specifiche tecniche della strumentazione usata per il trattamento dell’immagine.


Non si può negare… Saturno è sempre assai suggestivo… !

Per maggiori dettagli e per altre foto dello stesso autore, si può visitare il sito http://astrosurf.com/amedugno/it/.

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