Blog di Marco Castellani

Giorno: 25 Maggio 2007

Anche le stelle povere di metalli possono avere pianeti…

Ben sappiamo come la materia che ci circonda, sia stata elaborata per mezzo della fusione nucleare, all’interno delle strutture stellari, e poi riversata nello spazio quando la stella termina il suo percorso finendo a supernova. In molti casi questi elementi “pesanti” hanno attraversato anche più di una stella, nel loro tragitto evolutivo che li ha condotti fino a noi. Dunque si può comprendere come sia sorprendente scoprire, ora, la scoperta di pianeti intorno ad una stella povera di “metalli”…

…Eppure pare ci siano! Specifichiamo, intanto, che in astronomia si usa definire come “metalli” gli elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio (i componenti largamente maggioritari nella composizione chimica delle stelle). Potremmo dire che i pianeti sono tanto ricchi di elementi pesanti quanto le stelle ne sono povere (e viceversa). La scoperta cui ci si riferisce è stata fatta
da un team di ricercatori dell’Università del Texas, utilizzando l’Hobby-Eberly Telescope presso il McDonald Observatory. Con tale strumentazione, gli astronomi sono riusciti ad individuare due pianeti di tipo gioviano che orbitano intorno ad una stella talmente povera in metalli che non si pensava potesse avere attorno alcun tipo di pianeta.

La stella è conosciuta con la sigla HD 155358, ed i pianeti sono stati scoperti usando un metodo basato sulle velocità radiali, sfruttando il fatto che la massa del pianeta provoca una minima oscillazione nella velocità della stella, che possiamo rilevare dalla Terra. Da questa, poi, si ricavano i dati come la massa dei pianeti e l’ampiezza della loro orbita.

In questo caso, uno dei pianeti ha un periodo orbitale di 195 giorni, ed una massa di poco inferiore a quella di Giove. L’altro impiega invece 530 giorni per fare un’orbita, e la sua massa è circa metà di quella di Giove. Risulta anche che essi orbitano così vicino l’uno all’altro, che si pensa debbano per forza interagire gravitazionalmente: in pratica, si spingono l’uno con l’altro…

University of Texas Press Release

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Gli anelli di Saturno? Forse “pesano” il doppio…!

Nuove osservazioni dalla sonda Cassini della NASA hanno mostrato come l’anello più esteso di Saturno non è costituito
da una distribuzione regolare di particelle, senza discontinuità, come si potrebbe desumere dalle fotografie. Al contrario,
è in realtà composto da addensamenti di materia molto densi separati tra loro da spazio praticamente vuoto… e la massa totale
potrebbe essere anche il doppio di quanto stimato in precedenza.

Lo scenario che si va definendo, con il contributo insostituibile della sonda Cassini, è piuttosto articolato: l’anello
sembra costituito infatti da frammenti che sono continuamente in collisione tra loro, si frantumano, si riformano. E non è
tutto, perchè tali “grumi” hanno finora tenuto nascosto, si può dire, il vero valore della massa degli anelli: il valore ritenuto
valido fino ad oggi, difatti, si basava sull’assunzione che la massa fosse distribuita in maniera omogenea, ma appunto pare che questa
ipotesi debba essere abbandonata. Se si tiene in conto la presenza di questi “grumi”, il valore totale della massa per gli anelli
potrebbe essere pari al doppio od anche di più.




Questa immagine a falsi colori degli anelli principali di Saturno è stata fatta combinando dati da diverse occultazioni
stellari, utilizzando lo spettrografo ultravioletto di Cassini.

Credits: NASA/JPL/University of Colorado

Per effetturare il calcolo, gli astronomi hanno misurato la luminosità di una stella nel momento in cui si trovava a passare
dietro gli anelli. Questo ha permesso a Cassini di valutare la quantità di materia che si trova sulla linea di vista della stella,
oscurandone la luce, determinando in tal modo lo spessore degli anelli. Per la natura degli anelli, invece di sfumare gradualmente,
la luce della stella brilla in maniera irregolare quando si trova a passare dietro i frammenti di materia che formano gli anelli
stessi.



NASA/JPL/University of Colorado Press Release

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