Blog di Marco Castellani

Mese: Giugno 2007 Page 1 of 5

Programmazione estiva di GruppoLocale…

Un breve avviso, per informare che gli aggiornamenti di GruppoLocale, per tutto il periodo estivo, saranno un poco sporadici e con alcuni intervalli: tranquilli, riprenderemo la “regolare programmazione” nei primi giorni di settembre…!

Intanto, invito chi avesse voglia di collaborare al sito, a scrivermi all'indirizzo”marco@gruppolocale.it”. Il mio sogno sarebbe di costituire una “piccola redazione” in modo anche da assicurare un flusso di aggiornamenti più costante… Per qualche giorno ora siamo in “pausa estiva”, a rileggersi al più presto!! 😉

Marco C.

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Diventar grandi…

Stamattina mentre varcavamo la porta dell’asilo, io ed Agnese, mano nella mano, mentre la accompagnavo, come cento altri giorni, ad appoggiare lo zainetto al solito posto, mentre poi l’accompagnavo in classe … “e ricordati di salutare bene le tue maestre, eh…!”, le dicevo… Insomma, mentre facevo tutto questo, come tanti e tanti giorni ho fatto, per quest’anno, per quello precedente… ero attraversato da un sentimento strano, una senzazione particolare… sì, è l’ultimo giorno di asilo per Agnese, l’anno prossimo affronterà la prima elementare.

E io sentivo – sento tuttora – come tale traguardo sia un segnale del modificarsi delle cose, delle situazioni, dello scorrere del tempo… e come tante volte ci pare di essere dentro una iterazione di certi atti, atteggiamenti, abitudini, e non ci si rende sempre conto che c’è una evoluzione, una perenne trasformazione…

Per come sono fatto, io me ne rendo conto in occasione di determinati “passi”, traguardi, come può essere il raggiungimento della scuola elementare per la mia figlia più piccola, appunto. Mi sono reso conto – in questa occasione- con una lucidità inconsueta, che nessuno dei miei bimbi è ora veramente piccolo… che anche loro stanno crescendo, che anche io sto cambiando, continuando a crescere, ad evolvere….

Grandi e piccini, mano nella mano, camminando insieme… e io che sempre devo reimparare dai miei (non troppo…) piccoli bimbi le cose elementari, devo reimparare a stare nelle cose che faccio, a farmi stupire da ciò che incontro, a non dare tutto per già noto, a spalancare (ancora) lo sguardo alla realtà…

Forse per un adulto è più difficile, a volte: ma quando succede, quando ci viene concesso, qunado ci viene regalato, è proprio bello…

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Swift trova due supernovae in una stessa galassia…!

Sappiamo che le supernovae sono eventi piuttosto rari, tipicamente ne capita una ogni 25-100 anni in una intera galassia.
Così, si può immaginare la sorpresa degli astronomi quando il satellite Swift della NASA ha scoperto due eventi di supernova
in una galassia, con un intervallo temporale di appena 16 ore…!

Fino ad ora, gli astronomi non avevano mai visto una esplosione di supernova nella galassia MCG +05-43-16, ed ora improvvisamente ne hanno registrate due: le supernove sono state chiamate SN 2007ck e SN 2007co. C’e’ da dire che sono
eventi molto diversi, tra loro. La prima, SN 2007ck, è una supernova di Tipo II, dove una stella diverse volte più grande
del Sole termina il suo combustibile e avvia il processo di collasso “catastrofico” che la porta appunto all’esplosione a supernova. Questo processo crea tipicamente un buco nero o una stella di neutroni, e sparge nello spazio gli strati più
esterni della stella.




Le due supernove nella galassia MCG +05-43-16

Credits: Stefan Immler NASA/GSFC, Swift Science Team.

La seconda supernova, SN 2007co, è un evento di Tipo Ia, ovvero un sistema binario in cui una nana bianca che “ruba” materiale alla compagna fino a che la struttura non gli consente più di accumulare materia, e dunque si avvia anch’essa verso l’esplosione a supernova. Naturalmente, va tenuto ben presente che i due eventi non sono collegati in alcun modo, ma il fatto che siano successi a breve distanza temporale è una pura coincidenza: difatti, i due eventi sono separati da migliaia di anni luce nello spazio! Un astronomo che osserva una galassia lontana, in realtà, può vedere degli eventi che sono separati anche
da migliaia di anni luce, pur essendo ambedue dentro la galassia stessa.



NASA Press Release



La notizia su Universe Today

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Il Lunar Orbiter osserva il cratere Copernicus…

Durante la preparazione delle missioni Apollo, cinque “Lunar Orbiter” furono lanciate durante gli
anni 1966 e 1967. Le immagini acquisite da tali vettori sono molto interessanti, e dettagliate, anche per
gli standard attuali…

Degna di nota in particolare l’immagine davvero dettagliata che viene presentata sul sito APOD come “immagine del giorno” del 16 giugno: il mosaico di fotografie riproduce una regione ampia circa 93 chilometri intorno al cratere da impatto chiamato “Copernicus”. Suggerisco di guardare l’immagine
più grande cliccando sulla foto: se non sembra come essere là, sicuramente ci manca poco…!




La regione lunare intorno al cratere Copernicus

Credits: NASA, U.S. Geological Survey

Se poi si desidera fare una “passeggiata virtuale” sulla luna, un sito imperdibile è certo
Google Moon (per chi non l’ha visto, una sorpresa sarà
il livello di dettaglio che si ha spingendo al massimo l’ingrandimento sulla scala a sinistra nel sito…)



APOD, 16 giugno 206

Digital Lunar Orbiter Photographic Atlas of the Moon

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Sette nuovi esperimenti da montare sulla Luna…

La NASA ha appena reso noto di aver selezionato sette nuovi esperimenti che potrebbero essere messi in opera sulla Luna, come parte del programma “Vision for Space Exploration”.

Ognuno dei sette esperimenti selezionati è un “esperimento tipo” che si presta ad essere facilmente istallato dagli astronauti durante una missione sul nostro satellite naturale. Gli esperimenti prescelti dovrebbero aiutare a comprendere meglio la natura della polvere sulla superficie lunare, che crea problemi per gli astronauti, a investigare le risorse naturali sulla superficie della luna, a fornire informazioni precise riguardo la posizione della luna e le sue caratteristiche. Gli esperimenti si inseriscono nel piano Vison for Space Exploration degli Stati Uniti.

NASA/JPL Press Release

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Se metti un telescopio… liquido sulla luna!

Alcuni ricercatori NASA stanno lavorando ad una tecnologia che consentirebbe di porre un telescopio gigante sulla luna, il cui “specchio” sarebbe composto da un liquido in rotazione.

Sembra quasi fantascienza, eppure i prototipi, costruiti su scala più picccola, sembrano funzionare. A maggior
ragione, la cosa dovrebbe andare bene anche per la luna, dove la gravità è sensibilmente minore che sul nostro
pianeta. Il “piano” della NASA sarebbe il seguente: lo strumento verrebbe trasportato sulla luna già montato (ma “ripiegato” tipo un gigantesco ombrello, più o meno). Essendo costituito di un sistema di maglie, messo in posizione, si potrebbe aprire per assumere la conformazione tipica di uno specchio di un telescopio. L’unica (importante) differenza, sarebbe data
dalla natura del mezzo riflettente: un liquido appositamente versato sulla superficie delle maglie. La struttura verrebbe messa
in rotazione, alla velocità adeguata ad assicurare una ottimale distribuzione del liquido (per la forza centrifuga).

Molti sono i punti di interesse di un simile progetto. Tanto per cominciare, il progetto stesso al momento prevede un telescopio
con uno specchio di circa 20 metri, ma in linea teorica sembrerebbe possibile costruirne uno largo fino a circa 100 metri! Questo
fornirebbe il potere osservativo mille volte più grande del James Webb Space Telescope, che comunque non sarà lanciato
che nei prossimi anni. Un simile potere osservativo, insieme con il fatto di operare senza la turbolenza atmosferica (che affligge le osservazioni dei telescopi con base a terra) consentirebbe di indagare fino agli estremi dell’Universo osservabile,
spingendo l’indagine fino all’osservazione della formazione della prima generazione di stelle.

Tutto considerato, un valido motivo per ritornare sulla luna, sembrerebbe.

In ogni caso, le ricerche sono ancora in corso, e non sarà una cosa troppo breve: in realtà, il primo telescopio “liquido” sulla luna, non sarà costruito prima del 2020…



NASA Press Release

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L’ innamoramento, e l’amore nel tempo…

L’amore che dura nel tempo, che attraversa il tempo è… una continua ricerca. Uno studio, una applicazione. Non per uno sforzo in se stesso, magari di “bontà”. Gli sforzi in questo senso forse non sempre durano tanto a lungo, o comunque stancano, alla fine. Ma un ricercar per lasciar venire a galla la bellezza, la profondità, di un rapporto d’amore che dura nel tempo. Ho capito che il fatto che ci voglia applicazione, impegno, a volte molta pazienza (verso se e verso l’altro) non contraddice il fatto che sia autenticamente bello. Che si debba educarsi per comprenderlo, nello scorrere del tempo, neppure.

Prendiamo il caso di un’opera d’arte. Di un quadro, o meglio, di una musica. A volte uno sente una musica e gli piace subito moltissimo. Altre volte però la musica è complessa, articolata. Intarsia della parti trascinanti e leggere con delle altre apparentemente più complesse, dove non sembra trovarsi il motivo trainante, la sequenza di accordi semplice ad effetto, la ritmica accattivante. Invece, trovi una serie di motivi che si susseguono e si intrecciano, che devi comprendere per goderne a pieno… trovi delle pause, dei pianissimo, che se non sei educato al silenzio e all’attesa, rischi di scambiare per delle parti noiose, poco interessanti. Se accetti di imparare, di apprendere giorno per giorno, momento per momento, la tua percezione delle cose può venire arricchita, puoi comprendere più e meglio, puoi apprezzare delle profondità che nemmeno intuivi.

Il tutto nel senso di un cammino. Sento che mi fa bene, riflettere e tornare a riflettere su questi punti, perchè mi pare che il sentire comune e la pubblicità in cui siamo immersi, enfatizzino senza posa la fase luminosa e indubbiamente attraente dell’innamoramento, del trasporto dei sensi. Questo va bene, senz’altro, se non ci si dimentica che l’innamoramento non deve necessariamente finire, ma trasformarsi ed approfondirsi. E qui si apre il territorio del tutto “ininteressante” per i media, ma interessante moltissimo per la donna e l’uomo, che vivono un rapporto d’amore che si dispiega nel tempo, negli anni, che ogni giorno rinnovano implicitamente la promessa con la quale si sono accostati l’un l’altro, e proseguono il cammino.

Credo che vi siano profondità che rischiano di rimanere insondate, se uno non apprezza e cerca di sintonizzarsi sui tratti specifici di questo cammino, se lo confonde con la fase di innamoramento, magari, e cerca di decifrare una realtà assai interessante, con gli strumenti sbagliati….

Oppure sogna e spera di rimanere legato alla fase dell’innamoramento, forse per la paura inconscia di incamminarsi in una fase nuova, particolare, che mette in gioco le sue capacità di costruzione, di attenzione, di premura… non è semplice, mi accorgo spesso di ricadere nel pensiero semplice e piatto e non articolato del pretendere di rientrare nella prima fase, nell’innamoramento puro e semplice. Lo ammetto: per gran parte del tempo,è proprio il caso mio! Ma quando mi capita, quando mi è dato, di apprezzare il cammino, di vederlo, valutarne la portata, l’innesto nei giorni, nella vita… sento un senso attraente di pace, di serenità. Le cose tornarno a posto, mi riconcilio con il mondo. Capisco e intuisco di nuovo, la bellezza leggera (a volte nascosta) del camminare, insieme.

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Plutone e l’occultazione della stella in Sagittario

“Sky and Telescope” riporta un interessante resoconto del fenomeno dell’occultazione ad opera di Plutone di una stella di magnitudine 15 localizzata nella costellazione del Sagittario…

Il fenomeno dell’occultazione è avvenuto il 18 marzo scorso, ed è stata l’occultazione ad opera di Plutone più significativa che si sia vista dal Nord America, ma astronomi ed astrofili stanno ancora analizzando i dati… E’ un caso interessante di come gli sforzi di astronomi professionisti ed appassionati astrofili possano integrarsi utilmente nel definire il quadro dell’evento astronomico in questione.



Articolo sul sito di Sky and Telescope

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