Un team internazionale di astronomi ha ottenuto delle indicazioni consistenti, del fatto che una “galassia
oscura” recentemente scoperta sia in effetti un oggetto delle dimensioni di una galassia normale, costituita
però interamente di materia oscura. L’oggetto era noto fin dal 2000, ma gli astronomi con il progredire delle
ricerche, sembra abbiano messo da parte le altre ipotesi, riguardo la natura di questa galassia…

In un articolo appena uscito sul web in forma di preprint, intitolato 21-cm synthesis observations of VIRGOHI 21 – a possible dark galaxy in the Virgo Cluster i ricercatori forniscono delle evidenze aggiornate riguardo
questa “misteriosa” galassia.

Nel dettaglio, essi hanno ottenuto delle osservazioni ad altra risoluzione di VIRGOHI21 (questo è il nome della
galassia, localizzata nell’Ammasso della Vergine), utilizzando il “Westerbork Synthesis Radio Telescope” (WSRT). per comprendere al meglio le quantità di idrogeno neutro presenti nella galassia. A tali indagini hanno poi
fatto seguire dettagliate osservazioni con il Telescopio Spaziale Hubble, nel tentativo di rintracciare ogni
possibile traccia di oggetti stellari nella galassia, ma nessun indicazione di stelle è stata trovata. La sua distanza dalla Terra è di circa 50 milioni di anni luce: se si trattasse di una “normale” galassia, la sua luce dovrebbe essere rilevabile anche con un telescopio amatoriale abbastanza potente. Invece nulla… Questo ed altri argomenti, dettagliati nell’articolo, fanno propendere gli scienziati verso l’ipotesi eccitante di aver trovato finalmente una galassia composta solamente di materia oscura.

La galassia “oscura” VIRGOHI21. Credits: NAIC

La scoperta è di indubbio interesse, anche perchè, come scrivono i ricercatori nel loro articolo,“Molte osservazioni indicano che la materia oscura domina l’Universo a scale extragalattiche, ma finora nessuna struttura di dimensioni galattiche composta totalmente di materia oscura era stata identificata in modo convincente…”

Nel gruppo di ricercatori coinvolti nella scoperta vi sono anche due italiani, Marco Grossi dell’Osservatorio di Arcetri, e Sabina Sabatini dell’Osservatorio di Roma.



La notizia su Universe Today (in inglese)

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