Lo sforzo combinato del telescopio spaziale Spitzer e di Chandra, è risultato vincente
per la “caccia” ai buchi neri al centro di nuclei galattici attivi…

L’illustrazione artistica a sinistra mostra un esempio di come si presenterebbe una tipica galassia
massiva, quando l’Universo era ad appena un quarto della sua corrente età. Questa giovane galassia
contiene un nucleo galattico attivo (AGN),
o quasar, al suo centro, ovvero un oggetto luminoso
alimentato dalla rapida crescita di un buco nero
di grande massa. Buona parte della luce proveniente
dal nucleo galattico è oscurata dai gas densi e dalla polvere presente nella zona centrale della galassia.




Credits: Illustration: NASA/JPL-Caltech/T.Pyle (SSC); X-ray: NASA/CXC/Durham/D.Alexander et al.; Infrared: NASA/JPL-Caltech/CEA/E.Daddi

Le osservazioni di Spitzer sono assai efficienti nel trovare nuclei galattici distanti, poichè gas e
polveri assorbono la radiazione ad alta energia proveniente dal nucleo galattico e la riemettono
a lunghezze d’onda maggiori, generando grandi quantità di emissione in banda infrarossa
(proprio laddove Spitzer
è attento osservatore!). L’emissione infrarossa da queste galassie supera il livello che ci si
attende nel caso vi sia attività di fresca
formazione stellare, mettendo i ricercatori “sull’avviso, per il
fatto che vi sia qualcosa di peculiare in tale galassia.

In ogni caso, per confermare la
presenza eventuale di un nucleo galattico, è necessario poter disporre di osservazioni in banda X,
per cercare i raggi X di alta energia che ci si attende da un tale oggetto. Si capisce dunque
lo sforzo combinato di Spitzer (infrarosso) e Chandra (banda X) per la caccia agli AGN, sforzo
che – analizzando i dati – ha prodotto risultati lusinghieri, in termini di quantità di oggetti
individuati: risulta infatti confermato che un grande numero di galassie giovani di grande massa, contenga sorgenti
di raggi X di alta energia (in blu nella immagine a destra)



Chandra Press Release

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