Blog di Marco Castellani

Una “misteriosa” esplosione nelle profondità del cosmo…

Un team di astronomi ha scoperto segnali di fenomeno esplosivo nelle profondità del cosmo, che sembra derivare dal bel mezzo di… niente! Ovvero, da un punto lontano migliaia di anni luce dal primo assembramento di stelle delle dimensioni di una galassia…

Questa “esplosione nel buio” è davvero sorprendente, soprattutto perchè si ritiene che un tale tipo di fenomeno, un Gamma ray burst di lunga durata, sia solitamente originato nelle ultime fasi dell’evoluzione di una stella di grande massa, dunque rintracciabile negli agglomerati stellari che formano le galassie.


Nell’immagine, la crocetta segna il luogo del lampo. Nella figura più grande, sono evidenziate
con frecce le due galassie più vicine, e sono indicate le loro (grandi) distanze…

Credits: B. Cenko, et al. and the W. M. Keck Observatory.

Dalle parole del primo autore dell’articolo, che apparirà sulla rivista “The Astrophysical Journal”, trapare la meraviglia di questa scoperta: “Abbiamo questo lampo molto luminoso, ma è circondato dall’oscurità da tutte le direzioni”, dice Brad Cenko, del California Institute of Technology. “La galassia più vicina è a più di 88.000 anni luce di distanza, e praticamente non vi è gas tra il luogo dell’esplosione e la Terra”.

Il “lampo” è stato rilevato nel gennaio di quest’ano, da diverse sonde dell’Inter-Planetary Network.
Osservazioni seguenti dal satellite Swift della NASA hanno seguito il fenomeno, chiamato GRB 070125, avvenuto in una regione di cielo nella costellazione Gemini. E’ stato uno dei lampi più luminosi dell’intero anno, ed è stato seguito con attenzione dagli astronomi utilizzando anche una serie di strumenti con base a terra, che hanno potuto tracciare il progressivo indebolimento del corrispondente segnale luminoso nel tempo.

Parte della sorpresa, dunque, è stato scoprire la mancanza di gas denso nei dintorni del lampo, che assorbisse la luce dell’afterglow, come succede per centinaia di casi analoghi. Il lampo è stato datato, dall’impronta del magnesio nello spettro dell’afterglow, a circa 9.4 miliardi di anni fa.

La maggiore perplessità per gli scienziati, deriva dal fatto che non si comprende come una stella massiva sia potuta trovarsi in un post assolutamente “vuoto”. Al momento,una delle ipotesi ritenuta più verosimile, è che in realtà la stella che ha dato origine al lampo, si trovasse nelle periferie di una galassia attiva, probabilmente interagente con un’altra. Rimane comunque il fatto che, a detta degli stessi scienziati, “… (tra le scoperte di Swift) è una di quelle che più ci lascia perplessi”.


NASA Press Release

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4 Comments

  1. Beh a quanto comprendo, si tratta in effetti di oggetti che si trovano nella stessa costellazione (quella dei Gemelli).

    Tuttavia non credo vi sia una correlazione, poichè (se non erro) il gamma ray deve essere originato da una stella andata a supernova, mentre Mebsuta invece dovrebbe essere ancora visibile come oggetto stellare…

    Ciao e grazie per la domanda 🙂

  2. mcastel

    Beh a quanto comprendo, si tratta in effetti di oggetti che si trovano nella stessa costellazione (quella dei Gemelli).

    Tuttavia non credo vi sia una correlazione, poichè (se non erro) il gamma ray deve essere originato da una stella andata a supernova, mentre Mebsuta invece dovrebbe essere ancora visibile come oggetto stellare…

    Ciao e grazie per la domanda 🙂

  3. ann st. A.

    A qualcosa a què vedere con la superg. Mebsuta?

  4. ann st. A.

    A qualcosa a què vedere con la superg. Mebsuta?

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