Al mercato coperto, una mattina soleggiata di sabato. Ogni banco, ogni esercizio è incastrato in una composizione grande; ogni banco è un universo a se. Colori, odori, temperatura, tipo di merce; guardiamo la panoplìa di colori del banco della frutta e verdura, per esempio. Sentiamo odori e immaginiamo consistenze, gradi di maturazioni, sapidità; chiediamo dei meloni e altra frutta. Una serie di colori perlopiù morbidi, a tappezzare l’estensione delle cassette, accostate a riempire lo spazio disponibile.

Pochi metri oltre, il banco del pesce, ci porta in un reame il cui colore dominante è l’azzurro, insieme al color argento del lucido metallo, la temperatura si suggerisce bassa, guardando il ghiaccio tra il pesce. I crostacei in questo sfondo, spiccano facilmente del loro arancione vivo. Delle donne stanno valutando il pesce da comprare, una con la lista della spesa; è bello che ci si consiglia su cosa comprare e quanto, con l’esercente. Mia madre chiede un certo pesce, se fa bene. Certo è pesce azzurro, contiene Omega 3. Risponde l’esercente, mostrando cordialità e una cerca competenza nel suo settore.

Camminiamo oltre e traversiamo di sfuggita altri diversissimi universi; tutti incastonati nel meta-universo dello spazio del mercato, con sufficiente ombra per ristorarci nonostante la calda giornata estiva.

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