Gli strumenti di bordo di Chandra ci restituiscono una bella di Abell 1689, un grande ammasso di galassie posto a circa 2,3 miliardi di anni luce dalla Terra, il quale mostra segni di recente attività di “fusione” tra alcune tra le galassie di cui è formato…

Nell’immagine qui riprodotta, il gas a temperatura di centinaia di milioni di gradi è mostrato con un alone rosa, mentre invece il gas rilevato da dati ottici è evidenziato in colore giallo. L’emissione in banda X ha un aspetto piuttosto sfumato, a differenza di altri sistemi in cui sono in atto processi di fusione, come il Bullet Cluster o il sistema MACS J0025.4-1222 (del quale abbiamo già riferito su queste pagine).

La distribuzione dei valori della temperatura in Abell 1689 è decisamente più complessa, in ogni modo, tanto che la sua interpretazione richiede probabilmente la presenza di strutture multiple a differenti temperature.


L’immagine dell’ammasso di galassie Abell 1689

Credits: X-ray: NASA/CXC/MIT/E.-H Peng et al; Optical: NASA/STScI

Gli archi estesi nell’immagine ottica sono causati verosimilmente da fenomeni di lensing gravitazionale di galassie sullo sfondo, ad opera della materia presente nell’ammasso di galassie; è il più grande sistema di tali archi mai rilevato finora.

Ulteriori studi di questo ammasso saranno comunque necessari al fine di dare ragione della differenza della stima della massa come ottenuta dai dati in banda X e dall’analisi del fenomeno del lensing gravitazionale. Lavori precedenti suggeriscono come la struttura a filamento delle galasie sia localizzata vicino a Abell 1689 lungo la linea
di vista tra noi e l’ammasso, il che potrebbe alterare le stime di massa fatte sfruttando il fenomeno del lensing.

Chandra Press Release

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