
L’afterglow del lampo gamma GRB 090423
Crediti: Gemini Observatory / NSF / AURA, D. Fox & A. Cucchiara (Penn State U.), and E. Berger (Harvard Univ.)

L’afterglow del lampo gamma GRB 090423
Crediti: Gemini Observatory / NSF / AURA, D. Fox & A. Cucchiara (Penn State U.), and E. Berger (Harvard Univ.)
Una rappresentazione artistica di un lampo gamma
Crediti: ESO/A. Roquette
Il team di ricercatori sottolinea come questa emozionante scoperta, mostri l’utilità e l’importanza dei raggi gamma per sondare le parti più remote del nostro universo, e confida di poterne trovare ancora di più lontani, nel prossimo futuro.
Per la cronaca, l’oggetto appena spodestato dal ruolo di “più lontano” era sempre un raggio gamma, GRB 08091: ad una redshift di 6,7, si ritiene sia il prodotto di una esplosione stellare avvenuta circa 200 milioni di anni dopo quella del lampo appena scoperto. Roba recente, al confronto… 😉
Immaginare tutto l’amore che c’è
intorno
Percepirne a volte il riverbero,
come una nostalgia d’infanzia.
Ti penso vestita di una tunica leggera
camminare a piedi nudi su un parquet
di legno scuro
Il tuo corpo che stampa
una forma buona nello spazio
Una immagine di fantasia del pianeta appena scoperto in Gliese 581
Crediti: ESO/L. Calçada
.. e non è stato forse bello, ieri, affrontare le proprie piccole spigolosità, con il pensiero dolce e “riordinativo” di avere un ruolo, un compito su cui svolgere la vita, che è quello di amare mia moglie (amare! Apparentemente semplice, perennemente rivoluzionario. Al di là del conto spicciolo di quanto dò e quanto ottengo), e di applicarmi nel lavoro (non pretendendo più la perfezione, ma accettando il mio ruolo così come viene declinato nella vita pratica…)?
Mi sono accorto anche che le cose si declinavano meglio, più ordinate. C’era meno senso di dispersione. Ero all’inaugurazione della Torre Solare a Monte Mario, e sentivo che non c’era niente da eccepire, da riflettere, da ruminare. Ero lì perchè dovevo stare lì (forse non si capisce… però è così) E la cosa era pacificante. Accettavo il mio ruolo. Facevo quello che dovevo fare: ma non “dovevo” nel senso di costrizione.. piuttosto, nel tentativo (imperfetto quanto si vuole) di adesione alla linea della mia vita. Allora anche le cose si sistemavano un pò più accoglienti, i rapporti con le persone si addolcivano (e si facevano migliori), la curiosità per il lavoro e le cose intorno poteva emergere…
Lo scambio di parole con il direttore (che ha ringraziato anche me per essere stato presente), i colleghi. Gli amici.
La linea della mia vita (hold the line…). Che non è da inventare, ma da riconoscere…
Posted via web from mcastel’s posterous
Piccoli appunti per oggi:
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Il luogo del più affollato “incontro” di ammassi di galassie: è stato identificato mettendo insieme i dati di tre diversi telescopi. Il risultato ottenuto fornisce agli scienziati la possibilità di imparare cosa avviene quando alcuni degli oggetti più grandi dell’universo si sfidano ad una incredibile battaglia tutti contro tutti…
L’ammasso di galassie MACS J0717
Crediti: NASA, ESA, CXC, C. Ma, H. Ebeling, and E. Barrett (University of Hawaii/IfA), et al., and STScI
Utilizzando gli strumenti Chandra X-ray Observatory, Hubble Space Telescope, ed il Keck Observatory alle Hawaii, gli astronomi sono riusciti a determinare sia la struttura geometrica tridimensionale sia il moto del sistema gigantesco MACS J0717.5+3745, che si trova a circa 5,4 miliardi di anni luce dalla Terra.
Un oggetto molto denso e piccolo (solo alcuni chilometri di diametro) è all’origine di questa bella nebulosa in banda X, una struttura che si estende nello spazio circostante per circa 150 anni luce. Al centro dell’immagine, ottenuta con il Chandra X-ray Observatory della NASA, si trova una pulsar molto giovane ed “esuberante”, nota con la sigla PSR B1509-58 (B1509 in breve).
La pulsar è costituita da una stella di neutroni in rapida rotazione, che emette una cospicua quantità di energia nello spazio circostante, che contribuisce a creare strutture complesse e piuttosto suggestive, inclusa una che sembra molto somigliare ad una grande … “mano cosmica”!
In questa immagine in falsi colori, la radiazione in banda X di energia più bassa è rappresentata in rosso, quella un poco più energetica con il colore verde, e quella di più elevata energia in colore blu. Gli astronomi ritengono che B1509 abbia un’età di circa 1700 anni, misurata nel sistema di riferimento della Terra (ovvero, in riferimento a quando gli eventi sono osservabili dal nostro pianeta), e si ttrovi a circa 17000 anni luce da noi.
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