E’ stata una immagine estremamente “profonda” acquisita dall’osservatorio spaziale Chandra, a risolvere un mistero di lunga data, concernente l’origine della diffusa luminosità in banda X, proveniente dal piano della nostra Galassia.

I dati di Chandra hanno infatti permesso di comprendere come la “brillanza” nella regione investigata dalla sonda, sia dovuta a centinaia di sorgenti puntiformi di radiazione in banda X, cosa che a sua volta implica che la luminosità complessiva a tale lunghezza d’onda, nel piano della galassia, sia causata da milioni di tali sorgenti.

Crediti: X-ray: NASA/CXC/TUM/M.Revnivtsev et al. IR: NASA/JPL-Caltech/GLIMPSE Team

L’immagine qui riprodotta mosra una visione infrarossa, dal Telescopio Spaziale Spitzer, della regione centrale della Via Lattea, con un inserto che mostra l’immagine di Chandra (in banda X) di una regione posizionata ad un angolo di circa 1.4 gradi dal centro della Galassia.

L’emissione in banda X è stata rilevata più di venti anni fa, già dalle prime osservazioni in banda X, compiute da strumenti quali HEAO-1 e Exosat. Una interpretazione della “brillanza X” galattica si è basata sull’ipotesi che fosse originata da gas a circa 100 milioni di gradi. Rimaneva comunque problematica, poichè si sa che il disco della nostra Galassia non è così massivo da riuscire a confinare – con la sua forza gravitazionale – tale gas caldo, il quale pertanto dovrebbe disperdersi come vento. Anche ripristinare tale gas sembrerebbe problematico, pochè le sorgenti plausibili, quali le supernovae, non risultano abbastanza potenti per tale compito.

Ora finalmente le osservazioni di Chandra, durate per circa dodici giorni, hanno permesso di studiare la natura di questo fenomeno. La regione di indagine è stata scelta con molta cura: abbastanza vicina al piano galattico perchè la citata brillanza in banda X fosse rilevante, ma in una regione con un assorbimento da gas e polveri piuttosto piccolo. Come risultato, ben 473 sorgenti sono state rilevate, in un’area per giunta grande appena il tre per cento dell’area apparente della luna piena – certamente una delle più alte densità di sorgeti in banda X mai rilevate nella nostra Galassia!

E’ stato rilevato che più dell’ottanta per cento di tali sorgenti si può risolvere i sorgenti individuali. Si ritiene che siano per la maggior parte stelle in fase di nana bianca, che gettano materia su una stella compagna, e stelle doppie con forte attività magnetica, che producono “scoppi” in banda X. La scoperta è indubbiamente importante, tanto che l’articolo che la descrive si è guadagnata l’uscita, il 30 aprile, sulla rivista scienfica Nature. Un altro tassello non trascurabile aggiunto alla nostra conoscenza del cosmo…

NASA Press Release

Loading