Blog di Marco Castellani

Giorno: 20 Maggio 2009

Riparando Hubble (la Terra sullo sfondo)

Sono moltissime le immagini già disponibili sul web, relative alla recente missione dello Shuttle per riparare e riportare Hubble ad una rinnovata efficienza. Questa piuttosto suggestiva proviene dal sito Astronomy Picture of the Day: si può notare la Terra sullo sfondo, con la linea di demarcazione tra giorno e la notte… (Crediti: STS-125 Crew, NASA)

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Servicing Mission 4 di Hubble: missione compiuta!

Finalmente ci siamo: sta per cominciare la seconda “era” di Hubble. Anzi, oggi comincia la seconda rivoluzione di Hubble, come ha detto David Leckrone, Senior Project Scientist per il Telescopio Spaziale Hubble.
La missione degli astronauti dello Shuttle, dedicata alla rimessa in opera (e al sostanziale miglioramento delle capacità osservative) di Hubble si è infatti appena conclusa con un pieno successo. Appena terminate le operazioni, durate cinque giorni, il telescopio – che era stato “acchiappato” ed agganciato allo Shuttle per poter compiere più agevolmente le delicate operazioni di sistemazione – è stato “liberato” nella sua orbita, sganciato dal braccio meccanico che lo manteneva solidale con la navetta Atlantis.
Le operazioni pianificate su Hubble consistevano nella sostituzione degli strumenti COSTAR e della “gloriosa” camera WFPC2 – a cui tantissimo devono gli astronomi per le scoperte effettuate con essa negli ultimi anni – con il Cosmic Origine Spectrograph (COS) e con la Wide Field Camera 3. Entrambi gli strumenti, dai test effettuati dopo il montaggio, risultano lavorare senza problemi.
Oltre a questo, una importante serie di sottosistemi e unità varie sono state sostituite, portando in questo moldo l’aspettativa di funzionamento del telescopio spaziale avanti di molti anni ancora: Hubble potrebbe funzionare ancora nel 2014, e forse anche oltre (grazie all’ottimo lavoro svolto dall’equipaggio dello Shuttle, bisogna proprio dire).

Chiunque abbia lavorato con i dati di Hubble – o solo osservato una delle magnifiche immagini che ci ha fornito nel tempo – può comprendere come questa sia senza dubbio una ottima notizia per le possibilità di conoscenza che ci si aprono sulla nostra Galassia e sull’universo nel suo insieme. Forza Hubble, aspettiamo i dati dai nuovi strumenti!


SpaceTelescope Press Release

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La costruzione di un racconto

Finalmente sto comprendendo una cosa che – mi sa proprio – per diverso tempo mi ha sempre ostacolato, nei tentativi di scrittura di racconti. Avendo una più lunga esperienza (perlomeno, di prove..) sulle poesie, ho sempre pensato che anche il racconto dovesse avere come principio “aureo” quello della spontaneità e dell’adesione all’estro creativo, magari episodico.

Coerentemente con questo ho guardato spesso con diffidenza – se non con avversione – la procedura, da più parti menzionata e suggerita – di lavoro più “freddo”, distaccato e articolato, più “analitico” sul racconto stesso. Ovvero, definire un plot, anche sommario. Rivedere, levare dei pezzi, spostarli. Provare a riscriverli, magari cambiare prospettiva. Tutte cose senza alcun senso (o con un senso molto più limitato) per una poesia.

Per un racconto servono. Il fatto stesso di provarci me lo dice: in fondo, l’oggetto di indagine stesso detta la forma specifica con la quale approcciarlo. Lavorando su qualcosa si assorbe come la “necessità” di alcuni passi, di alcune procedure. Questo l’ho intuito e l’ho fermato subito in parole.

Ora, vediamo se mi convinco …

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