Blog di Marco Castellani

Giorno: 25 Maggio 2009

Oh Vienna…

Tu che ora forse dormi, sotto un cielo diverso, guadagnato attraverso stazioni aereoporti fermate coincidenze e combinazioni di orari. Sei arrivata a Vienna oggi. Il telefono restituiva poco fa una voce dolce ma straniera, che non ci mette in comunicazione appoggiandosi forse a misteriose ma alquanto fredde incongruenze tecniche.

Non m’importa, il nostro linguaggio ci è ben noto e attraversa le distanze. Più che altro riposa un comune approdo, che ci permette di scherzare con gli schizzi della superficie, con le nostre angolature episodiche.

Tu lo sai, lo so io. Ora dormi. Su questo riposiamo. Ora dormi davvero; c’è una storia che continua. Non me la merito, ma c’è.

Oh Vienna. Stamattina andando al lavoro mi veniva in mente la vecchia canzone degli UltraVox.

A presto rivederti, mia sposa.

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I Rover alla scoperta della variabilità ambientale di Marte

Uno dei due rover della NASA, “di base” su Marte, ha registrato una notevole mole di cambiamenti ambientali che si sono succeduti lungo l’arco di milardi di anno in un cratere del pianeta. Ora l’analisi dei dati mostra diverse interessanti evidenze di variabilità ambientale.

E’ stata la sonda Opportunity, che nel corso del tempo ha pazientemente esplorato i bordi e la parte interna del cratere Victoria sul “pianeta rosso”, da settembre del 2006 fino ad agosto dello scorso anno. I risultati di tale lungo lavoro rinforzano ed espandono quello che i ricercatori hanno già imparato dall’esplorazione – sempre da parte di Opportunity – di due crateri più piccolini, effettuata subito dopo l’arrivo su Marte del rover, nel marzo del 2004.

Il cratere Victoria visto dal rover Opportunity
Crediti: NASA/JPL-Caltech

In particolare, il rover ha raccolto dati che evidenziano gli effetti del vento e dell’acqua. Tali dati mostrano come l’acqua sia ripetutamente arrivata e poi ritirata, miliardi di anni fa. I venti sembrano essere durati molto più a lungo, modellando una serie di dune, tra i periodi nei quali si registra la presenza di acqua. Tali attività ancora concorrono a definire la forma del cratere al giorno d’oggi.

NASA/JPL Press Release

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Bentornata a casa, Atlantis…

La navetta Shuttle Atlantis con a bordo lo staff della missione STS-125 mentre atterra in California (24 maggio, Edwards Air Force Base) dopo aver completato con successo la missione di servizio per il Telescopio Spaziale Hubble. Più di otto milioni di chilometri percorsi e cinque “camminate spaziali” per rimettere in piena forma (e anzi migliorare sensibilimente) il famoso telescopio orbitante. Tantissima scienza importante è stata fatta finora con i dati di Hubble, e tanta ci aspettiamo se ne possa fare ancora per i prossimi anni. Forza Hubble, aspettiamo i dati dai nuovi strumenti  ! 😉

Crediti: NASA/Carla Thomas

 

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