Finalmente ci siamo: sta per cominciare la seconda “era” di Hubble. Anzi, oggi comincia la seconda rivoluzione di Hubble, come ha detto David Leckrone, Senior Project Scientist per il Telescopio Spaziale Hubble.
La missione degli astronauti dello Shuttle, dedicata alla rimessa in opera (e al sostanziale miglioramento delle capacità osservative) di Hubble si è infatti appena conclusa con un pieno successo. Appena terminate le operazioni, durate cinque giorni, il telescopio – che era stato “acchiappato” ed agganciato allo Shuttle per poter compiere più agevolmente le delicate operazioni di sistemazione – è stato “liberato” nella sua orbita, sganciato dal braccio meccanico che lo manteneva solidale con la navetta Atlantis.
Le operazioni pianificate su Hubble consistevano nella sostituzione degli strumenti COSTAR e della “gloriosa” camera WFPC2 – a cui tantissimo devono gli astronomi per le scoperte effettuate con essa negli ultimi anni – con il Cosmic Origine Spectrograph (COS) e con la Wide Field Camera 3. Entrambi gli strumenti, dai test effettuati dopo il montaggio, risultano lavorare senza problemi.
Oltre a questo, una importante serie di sottosistemi e unità varie sono state sostituite, portando in questo moldo l’aspettativa di funzionamento del telescopio spaziale avanti di molti anni ancora: Hubble potrebbe funzionare ancora nel 2014, e forse anche oltre (grazie all’ottimo lavoro svolto dall’equipaggio dello Shuttle, bisogna proprio dire).

Chiunque abbia lavorato con i dati di Hubble – o solo osservato una delle magnifiche immagini che ci ha fornito nel tempo – può comprendere come questa sia senza dubbio una ottima notizia per le possibilità di conoscenza che ci si aprono sulla nostra Galassia e sull’universo nel suo insieme. Forza Hubble, aspettiamo i dati dai nuovi strumenti!


SpaceTelescope Press Release

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