Blog di Marco Castellani

Mese: Giugno 2009 Page 1 of 3

In quel di Sardegna


sardegna castel sardo
Inserito originariamente da rmmaxrmbobo

Che dite, non sembra troppo malaccio, dopotutto no?

Quasi quasi domani vado a vedere di persona… sì sì faccio proprio così! Magari se mi piace, sapete cosa vi dico, mi fermo pure qualche giorno 😉

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Chiusura estiva, sì ma solo in parte…

Cari amici, per i mesi estivi, il flusso di notizie astronomiche sul sito di GruppoLocale osserverà alcuni momenti irregolari di “stasi” (direttamente proporzionali alla.. lontananza fisica del curatore principale dal computer e da internet!); una periodicità più sistematica dovrebbe ritornare verso il mese di settembre.

Se desiderate non perdere gli aggiornamenti che comunque verranno inviati – appunto a cadenza squsitamente irregolare – vi consiglio di sfruttare la possibilità di abbonarsi ai feed RSS, oppure alla newsletter via Email (un mail a settimana se ci sono aggiornamenti); non dimenticate altresì che potete ricevere anche gli aggiornamenti (più link con descrizioni brevi di notizie interessanti) con il nostro account su Twitter (…eccerto, potevamo non esserci su Twitter ??)

A tutti gli appassionati di astronomia, un augurio di un sereno periodo estivo (magari condito anche con qualche osservazione del cielo notturno, aiutati se necessario da una buona mappa)  😉

Marco

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Chandra studia i blob di idrogeno intorno ai buchi neri

Alcuni ricercatori, giovandosi di dati in banda X forniti della sonda Chandra, hanno effettuato uno studio di 29 addensamenti di idrogeno nell’universo primordiale. I dati in banda X (in blu nella illustrazione in basso) rivelano la presenza di un buchi neri supermassivi in crescita all’interno di cinque di questi “blob” (uno dei quali è proprio mostrato nel pannello di sinistra della foto).

Questi peculiari addensamenti prendono il nome di “Lyman-alpha blobs”, a causa del tipo specifico di radiazione luminosa che emettono, e si estendono anche per diverse centinaia di migliaia di anni luce. Il loro studio è decisamente interessante, poichè ci porta informazioni di quando l’universo era nato da appena due miliardi di anni, ovvero circa il 15% della sua età attuale.

Crediti: Left panel: X-ray (NASA/CXC/Durham Univ./D.Alexander et al.); Optical (NASA/ESA/STScI/IoA/S.Chapman et al.); Lyman-alpha Optical (NAOJ/Subaru/Tohoku Univ./T.Hayashino et al.); Infrared (NASA/JPL-Caltech/Durham Univ./J.Geach et al.); Right, Illustration: NASA/CXC/M.Weiss

L’elaborazione nella parte sinistra dell’immagine mostra uno dei più grossi “blob” osservato nel presente studio. Si ritiene che il buco nero centrale sia responsabile del riscaldamento del  gas del blob, come pure sia collegato agli “scoppi” di formazione stellare che avvengono nella nube (processi raffigurati nell’illustrazione artistica nella parte destra dell’immagine)

I risultati della ricerca sembrano suggerire che i blob, gli addensamenti di gas oggetto dello studio, rappresentino una fase in cui le galassie e i buchi neri stiano in realtà in procinto di interrompere la loro rapida crescita, proprio a motivo dei processi di riscaldamento del mezzo circostante.

Chandra Press Release

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Lunar Reconnaissance Orbiter: ritorno.. alla luna!

Il Lunar Reconnaissance Orbiter è entrato con pieno successo nella sua orbita attorno alla luna, seguendo il suo piano di volo che prevede un assestamento in orbita di circa cinque giorni. Gli ingegneri al NASA’s Goddard Space Flight Center hanno infatti confermato l’inserimento nell’orbita lunare, avvenuto alle 6:27 a.m. (EDT) della giornata odierna.

Una elaborazione artistica della sonda LRO
in orbita intorno alla luna
Crediti: NASA

Una sequenza di impulsi dai quattro motori di bordo fino al 27 di questo mese, sistemeranno la sonda nella sua orbita iniziale. Durante questa fase, ognuno dei sette strumenti di bordo verrà opportunamente testato.

Il satellite Lunar Reconnaissance Orbiter esplorerà i crateri più profondi della Luna, esaminando le regioni perennemente soleggiate e quelle sempre in ombra, e fornirà anche una più matura conoscenza degli effetti delle radiazioni per gli esseri umani che dovessero affrontare missioni sulla Luna. Inoltre gli strumenti di bordo aiuteranno gli scienziati a compilare mappe tridimensionali ad alta risoluzione della superficie lunare, e a realizzare “panoramiche” in varie lunghezze d’onda.


NASA Press Release

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La nube molecolare Barnard 68

Ok, dove sono andate a finire tutte le stelle?? In realtà, quella che sembra un “buco” nella volta celeste è più precisamente nota agli astronomi come una opaca nube molecolare. In tale ambito, una alta concentrazione di polvere e gas molecolare assorbe in pratica tutta la luce emessa dalle stelle sullo sfondo. La peculiare oscurità che la circonda aiuta a rendere l’interno della nube molecolare uno dei posti forse  più freddi e isolati nell’intero universo.

La nube molecolare Barnard 68
Crediti: FORS Team, 8.2-meter VLT Antu, ESO

Una delle nubi molecolari più interessanti è senz’altro quella che si trova nella direzione della costellazione di Ofiuco, conosciuta con il nome di Barnard 68, mostrata nell’immagine qui sopra. Tale nube si trova abbastanza vicino a noi, ad appena cinquecento anni luce dalla Terra.

Non è chiarissimo al momento come si formino esattamente le nubi molecolari del tipo di Barnard 68, tuttavia è ben noto agli studiosi come tali nubi rappresentino posti assai probabili per la formazione di nuove stelle. Proprio Barnard 68, infatti, si ritiene che debba in futuro pian piano “collassare” su se stessa ed innescare così – aumentando progressivamente la densità e la temperatura del gas in essa contenuto – la formazione di un nuovo sistema stellare. La mancanza di materia ed attività dunque è – in pratica – solo apparente….

L’opacità di sistemi come Barnard 68, del resto, non è poi così “assoluta” per gli astronomi. Come abbiamo più volte riferito, esiste un sistema “facile” per guardare attraverso le zone rese opache da gas e polvere, come queste nubi, e consiste nel ricorrere ad osservazioni in infrarosso, poichè tale lunghezza d’onda attraversa assai più facilmente tali ambienti, estremamente “abili” nel fermare invece le lunghezze d’onda dello spettro visibile.

Astronomy Picture of the Day, 23 giugno 2009

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Tutti in giro per Roma!

Ogni tanto è bello fare i turisti, anche nella propria città; specialmente se sul bus che porta in giro per i luoghi di interesse della città eterna, si riesce ad andare con tutta quanta la famiglia.. ormai non sono tanti i momenti in cui si può stare tutti insieme, dal più grande al più piccolo, e dunque momenti come questi sono ancora più importanti, anche per i genitori…!

… e meno male che la pioggia ha "aspettato" che finissimo il giro.. 😉

Posted via email from mcastel’s posterous

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Herschel apre gli occhi sulla galassia Vortice

L’Herschel Space Observatory è stato lanciato appena un mese fa, ed è ancora nella fase di aggiustamento che precede l’acquisizione delle immagini scientifiche vere e proprie. Tuttavia, quando pochi giorni fa, il 14 giugno, è stato aperta la copertura del criostato della sonda, e gli strumenti sono stati in grado di “osservare” il cielo per la prima volta, ESA ha suggerito che si usasse tale opportunità per produrre una immagine (davvero preliminare) di quello che si sarebbe potuto vedere nei mesi futuri.

Il Photodetector Array Camera and Spectrometer (PACS) è stato abbastanza fortunato da catturare subito alcune immagini che hanno inequivocabilmente dimostrato la “superiorità” di Herschel, il più potente telescopio in infrarosso che ora abbiamo tra gli strumenti che lavorano nello spazio.



La Galassia Vortice, una delle prime cose viste da Herschel
Crediti: ESA e il consorzio PACS

Alla costruzione di PACS ha concorso un insieme di diversi istituti ed università di tutta Europa, tra cui naturalmente anche il nostro paese (per l’Italia, le istituzioni coinvolte sono numerose: IFSI, OAP/AOT, OAA/CAISMI, LENS, SISSA)

L’immagine mostra la famosa “Galassia Vortice” (Whirlpool Galaxy), osservata la prima volta da Charles Messier nel lontano 1773 (e da lui catalogata come Messier 51). Questo classico esempio di una galassia a spirale si trova relativamente vicino a noi, nella costellazione dei Cani da Caccia (Canes Venatici).

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La tempesta


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Inserito originariamente da Philippe Sainte-Laudy

Buon vento poi si alzerà sopra le nostre vele…
qual è la rotta giusta solo il Signore lo sa.
(Branduardi, “La Tempesta”)

Lei piangeva, piangeva come mai lui l’aveva vista piangere. La sua disperazione era palese. Gli venne fatto di pensare che quando piangeva lasciava però anche intravedere una dolcezza nuova, una mancanza di difesa, una arrendevolezza attraente.

– Ma allora… ma ti rendi conto, ma noi… tutti questi anni? Tutto, abbiamo sbagliato tutto….

– No, questo che dici, è ingiusto. Ingiusto verso te stessa: non farti male, ti prego.

– Ma abbiamo fallito. Fallito, capisci?!

E la sua voce ebbe una virata sulle ultime sillabe: la frase chiuse su una intonazione straziante, che lo toccò nel cuore.

– Come puoi dirlo Marta? Scusa, ma cosa ne sai, in fondo? Che ne sai
di quale strada dovremo percorrere, di cosa attraversereremo?

Si asciugò le lacrime con un braccio. Era rossa nel viso. Ora lo guardava, senza parlare.
Lui allora continuò, facendosi piano strada nel suo silenzio.

– Vedi, non è vero che abbiamo fallito. Del resto, non lo è mai.

– Come? Cosa dici… lo è, non vedi come siamo? Lo è… E ora?

– Cammina. – E così dicendo, abbozzò un inizio di sorriso.

– Eh?

– Ora camminiamo. Continuiamo a camminare. Vieni, dammi la mano. Lascia pure che un pò di pioggia ci cada addosso. Vedrai, la strada sarà bella. Vedrai, pure questa tempesta passerà.Vieni.

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