Che dite, non sembra troppo malaccio, dopotutto no?
Quasi quasi domani vado a vedere di persona… sì sì faccio proprio così! Magari se mi piace, sapete cosa vi dico, mi fermo pure qualche giorno 😉
Che dite, non sembra troppo malaccio, dopotutto no?
Quasi quasi domani vado a vedere di persona… sì sì faccio proprio così! Magari se mi piace, sapete cosa vi dico, mi fermo pure qualche giorno 😉
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A tutti gli appassionati di astronomia, un augurio di un sereno periodo estivo (magari condito anche con qualche osservazione del cielo notturno, aiutati se necessario da una buona mappa) 😉
Questi peculiari addensamenti prendono il nome di “Lyman-alpha blobs”, a causa del tipo specifico di radiazione luminosa che emettono, e si estendono anche per diverse centinaia di migliaia di anni luce. Il loro studio è decisamente interessante, poichè ci porta informazioni di quando l’universo era nato da appena due miliardi di anni, ovvero circa il 15% della sua età attuale.
Una elaborazione artistica della sonda LRO
in orbita intorno alla luna
Crediti: NASA
Una sequenza di impulsi dai quattro motori di bordo fino al 27 di questo mese, sistemeranno la sonda nella sua orbita iniziale. Durante questa fase, ognuno dei sette strumenti di bordo verrà opportunamente testato.
Il satellite Lunar Reconnaissance Orbiter esplorerà i crateri più profondi della Luna, esaminando le regioni perennemente soleggiate e quelle sempre in ombra, e fornirà anche una più matura conoscenza degli effetti delle radiazioni per gli esseri umani che dovessero affrontare missioni sulla Luna. Inoltre gli strumenti di bordo aiuteranno gli scienziati a compilare mappe tridimensionali ad alta risoluzione della superficie lunare, e a realizzare “panoramiche” in varie lunghezze d’onda.
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Ogni tanto è bello fare i turisti, anche nella propria città; specialmente se sul bus che porta in giro per i luoghi di interesse della città eterna, si riesce ad andare con tutta quanta la famiglia.. ormai non sono tanti i momenti in cui si può stare tutti insieme, dal più grande al più piccolo, e dunque momenti come questi sono ancora più importanti, anche per i genitori…!
… e meno male che la pioggia ha "aspettato" che finissimo il giro.. 😉
Posted via email from mcastel’s posterous
L’Herschel Space Observatory è stato lanciato appena un mese fa, ed è ancora nella fase di aggiustamento che precede l’acquisizione delle immagini scientifiche vere e proprie. Tuttavia, quando pochi giorni fa, il 14 giugno, è stato aperta la copertura del criostato della sonda, e gli strumenti sono stati in grado di “osservare” il cielo per la prima volta, ESA ha suggerito che si usasse tale opportunità per produrre una immagine (davvero preliminare) di quello che si sarebbe potuto vedere nei mesi futuri.
Il Photodetector Array Camera and Spectrometer (PACS) è stato abbastanza fortunato da catturare subito alcune immagini che hanno inequivocabilmente dimostrato la “superiorità” di Herschel, il più potente telescopio in infrarosso che ora abbiamo tra gli strumenti che lavorano nello spazio.
Alla costruzione di PACS ha concorso un insieme di diversi istituti ed università di tutta Europa, tra cui naturalmente anche il nostro paese (per l’Italia, le istituzioni coinvolte sono numerose: IFSI, OAP/AOT, OAA/CAISMI, LENS, SISSA)
L’immagine mostra la famosa “Galassia Vortice” (Whirlpool Galaxy), osservata la prima volta da Charles Messier nel lontano 1773 (e da lui catalogata come Messier 51). Questo classico esempio di una galassia a spirale si trova relativamente vicino a noi, nella costellazione dei Cani da Caccia (Canes Venatici).
Buon vento poi si alzerà sopra le nostre vele…
qual è la rotta giusta solo il Signore lo sa.
(Branduardi, “La Tempesta”)
Lei piangeva, piangeva come mai lui l’aveva vista piangere. La sua disperazione era palese. Gli venne fatto di pensare che quando piangeva lasciava però anche intravedere una dolcezza nuova, una mancanza di difesa, una arrendevolezza attraente.
– Ma allora… ma ti rendi conto, ma noi… tutti questi anni? Tutto, abbiamo sbagliato tutto….
– No, questo che dici, è ingiusto. Ingiusto verso te stessa: non farti male, ti prego.
– Ma abbiamo fallito. Fallito, capisci?!
E la sua voce ebbe una virata sulle ultime sillabe: la frase chiuse su una intonazione straziante, che lo toccò nel cuore.
– Come puoi dirlo Marta? Scusa, ma cosa ne sai, in fondo? Che ne sai
di quale strada dovremo percorrere, di cosa attraversereremo?
Si asciugò le lacrime con un braccio. Era rossa nel viso. Ora lo guardava, senza parlare.
Lui allora continuò, facendosi piano strada nel suo silenzio.
– Vedi, non è vero che abbiamo fallito. Del resto, non lo è mai.
– Come? Cosa dici… lo è, non vedi come siamo? Lo è… E ora?
– Cammina. – E così dicendo, abbozzò un inizio di sorriso.
– Eh?
– Ora camminiamo. Continuiamo a camminare. Vieni, dammi la mano. Lascia pure che un pò di pioggia ci cada addosso. Vedrai, la strada sarà bella. Vedrai, pure questa tempesta passerà.Vieni.
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