Carla si alzava presto la mattina, in quei giorni. Soprattutto in quei giorni, per avere il tempo per capire, per pensare, per ascoltare il silenzio del parco. A ventitré anni appena compiuti, nella casa in cui abitava da sola: la casa che dava sopra il parco, la sua casa nuova.

Carla aveva degli occhi di un azzurro profondo, limpido. Capelli biondi appena un poco mossi, mani lunghe e dita affusolate, e un sorriso docile, un’attenzione viva sulle cose. Pur essendo bella, non lo faceva pesare, anzi molte volte non sembrava esserne davvero cosciente. Nelle conversazioni tra amici, in università, aveva un modo particolare di rischiarare il volto in ampi sorrisi, come piccole gemme che brillavano per un momento, e subito dopo, come per naturale timidezza, si ritirassero. Quei suoi modi delicati e leggeri, avevano incantato Tommaso, fin dalla prima volta che l’aveva vista….

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