Blog di Marco Castellani

Giorno: 2 Settembre 2009

La galassia NGC4945, la cugina della Via Lattea

L’ESO ha rilasciato una stupenda immagine di una galassia vicina, che molti astronomi ritengono che rassomigli in maniera considerevole alla nostra Via Lattea. Difatti, osservazioni di NGC 4945 (che dista circa 13 milioni di anni luce da noi, verso la costellazione del Centauro, e risulta visibile anche con un modesto telescopio) sembrano suggerire che questo insieme di stelle formi una galassia a spirale  molto simile alla nostra, con braccia luminose che si avvolgono intorno ad una regione centrale dove si rintraccia una configurazione “a barra”.

L’immagine della galassie NGC 4945
Crediti: ESO

A parte queste indubbie somiglianze, NGC 4945 presenta un centro brillante che assai probabilmente ospita un buco nero supermassivo, che divora enormi quantità di materia al suo intorno, e riversa quantità incredibili di energia nello spazio circostante…


ESO Press Release

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Il buco nero più lontano mai individuato!

Alcuni astronomi dell’Università delle Hawaii, guidati dal Dr. Tomotsugu Goto, hanno scoperto una galassia gigante che circonda il più lontano buco nero mai individuato finora. La galassia, che dista ben 12.8 miliardi di anni luce dalla Terra, appare larga quanto la Via Lattea, ed ospita un buco nero supermassivo  la cui massa è superiore ad un miliardo di volte quella del nostro Sole…!

L’immagine a falsi colori del più distante buco nero conosciuto al momento. In aggiunta alla sorgente brillante centrale (intorno al buco nero, in bianco), l’immagine mostra la galassia ospite che circonda l’oggetto (in colore rosso). L’oggetto prende il nome di QSO CFHQSJ2329-0301.

Crediti:
Tomotsugu GOTO, University of Hawaii

Il Dr. Goto al proposito, fa notare “E’ sorprendente come tale galassia gigante esistessi già quando l’Universo era appena ad un sedicesimo della sua età attuale, e che contenesse un buco nero di un miliardo di volte la grandezza del Sole. La galassia e il buco nero devono essersi formati molto rapidamente nell’universo primordiale”

Press Release dell’Università delle Hawaii

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