La zona molecolare centrale (Central Molecular Zone, CMZ) della nostra Galassia è un complesso gigante di gas molecolare e polveri situato nei più interni 700 anni-luce della Via Lattea. Sebbene la Galassia sia larga più di centomila anni luce, quasi il 10% di tutto il gas molecolare risiede proprio nella piccola CMZ.

Gli astronomi sanno che tale regione di gas denso e polveri tende in continuazione a formare nuove stelle, poichè il materiale si addensa e riscalda sotto l’azione della propria gravità, fino a raggiungere le condizioni di temperatura e densità sufficienti, in alcuni punti, per l’innesco nucleare e dunque per la nascita di una nuova stella. Ci si aspetta dunque una abbondante formazione stellare nella CMZ, ed infatti questa risulta la sorgente di circa il 5-10% di tutta la luce infrarossa e ultravioletta della Galassia, proprio a motivo dell’attività di formazione di nuove stelle. Come si sa, nei luoghi di formazione stellare si trovano facilmente molte stelle di grande massa, quelle a vita più breve, che dominano con la loro “esuberanza” sull’emissione di luce di tali regioni.

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Una immagine in falsi colori della zona centrale della Via Lattea.
Crediti: NASA/JPL Caltech

Abbiamo – in realtà – già un bel pò di evidenze indirette per la presenza di stelle di grande massa nella CMZ; la loro influenza può infatti essere facilmente recepita in diverse zone dello spettro, dal radio alla banda X. Va considerato però che – proprio a motivo della grande quantità di polvere – questa zona risulta piuttosto opaca alla luce visibile, tanto che è realmente difficile individuare direttamente le stelle massive. In tale situazione, osservazioni spettroscopiche in infrarosso offrono invece una strada percorribile, perchè tale radiazione non è schermata dai gas e polveri come quella ottica.

Di recente un team di una decina di ricercatori, usando il Telescopio Spaziale Spitzer, ha investigato proprio la regione CMZ e le stelle in essa contenute. Come riportano nell’ultimo numero di The Astrophysical Journal Letters, il gruppo è riuscito nell’intento di ottenere la prima conclusiva evidenza di stelle massive giovani nel centro galattico. Sono infatti stati identificati tre oggetti di tale categoria, “traditi” dalla presenza di gas molecolare caldo nella loro fotosfera, caratteristica familiare agli astronomi da studi di altre stelle, assai più vicine alla Terra.

Per quanto siano necessari ulteriori studi per una migliore comprensione della CMZ, i nuovi risultati sono un passo avanti fondamentale nel cammino per una migliore comprensione dei variegati ambienti che possono favorire la nascita di stelle “enormi” (anche centinaia di volte la massa del nostro Sole)…

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