Circa cento anni fa, gli scienziati si imbatterono nelle prime evidenze dei “lampi gamma” (gamma ray burst, in inglese), in realtà più che raggi o lampi che dir si voglia, particelle subatomiche (per lo più protoni) che percorrono lo spazio quasi alla velocità della luce.

Fin dalla scoperta, gli astronomi si sono interrogati su quale forza naturale potesse accelerare  le particelle (piccole ma non troppo, per il  mondo subatomico..) a tali poderose velocità. Adesso finalmente, grazie a nuove scoperte del telescopio VERITAS, stiamo comprendendo come i lampi gamma siano probabilmente alimentati dalle stelle in esplosione e dai venti stellari..

L’origine dei lampi gamma è una tematica di grande interesse in astrofisica; per capire la peculiarità di tale fenomeno, basti pensare al fatto che i più energetici (e rari) tra questi lampi, ci parlano di una energia che risulta addirittura 100 miliardi di volte superiore a quella che è possibile produrre dai più potenti acceleratori di particelle sulla Terra! Con il tempo, gli astronomi hanno individuato tecniche piuttosto furbe per quanto riguarda la detezione di lampi gamma che colpiscono l’atmosfera terrestre. Trovare quelli più distanti comunque è tutta un’altra cosa e richiede un impegno sostanzialmente maggiore.

Lo strumento VERITAS (Very Energetic Radiation Imaging Telescope Array System), in questo difficile ambito, ha portato decisivi contributi, poichè ha scoperto nuove evidenze di lampi gamma in Messier 82 (la cosiddetta Galassia Sigaro),  che si trova a circa 12 milioni di anni luce da noi, in direzione della costellazione dell’Orsa Maggiore.

La scoperta – predetta da oltre venti anni ma mai verificata prima – supporta con decisione lo scenario teorico secondo il quale le supernovae e i venti originati dalle stelle di grande massa sarebbero i maggiori responsabili dell’accelerazione delle piccole e velocissime particelle. Galassie con alto tasso di formazione stellare come M82, note anche come galassie starburst, possiedono al loro interno un grandissimo numero di supernovae e stelle di grande massa, a vita breve. Se dunque la teoria regge, proprio tali galassie dovrebbero contenere più raggi cosmici che ogni altro tipo di galassia. L’analsi dei dati di VERITAS va proprio in questo senso,poichè ci mostra come la densità di raggi cosmici in M82 è circa 500 volte quella di una “normale” galassia.

Una immagine composita della galassia attiva M82
Crediti: NASA,ESA,CXC,JPL-Caltech

La scoperta è decisamente interessante (frutto di due anni di paziente raccolta dati dedicata al progetto) ed è ora considerata come un passo avanti fondamentale nella piena comprensione dell’origine dei lampi gamma, un affascinante interrogativo che ha tenuto occupati gli astronomi e gli astrofisici per decenni: chi scrive ricorda i non pochi seminari a cui ha assistito – prima come studente e poi fino all’approdo a ricercatore – sull’analisi dei raggi gamma e sulle ipotesi riguardo alla loro origine. Ora un importante tassello sembra finalmente essere stato messo al suo posto…

HS Center for Astrophysics Press Release

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