Per Saturno l’esatto momento dell’equinozio si è verificato lo scorso 11 agosto, ma anche un mese e mezzo più tardi è stato possibile approfittare di quelle particolari condizioni di luce per poter ammirare uno spettacolo davvero unico. Il 22 settembre, infatti, la sonda Cassini ha catturato una serie di sei splendide immagini che mostrano gli spettacolari spokes. Con questo nome vengono indicate nubi di particelle ghiacciate grandi anche 10 mila chilometri che, caricate elettricamente, levitano al di sopra del piano degli anelli. In condizioni di penombra – e il momento dell’equinozio è tra questi – le particelle di ghiaccio acquistano una carica maggiore e la luce solare radente agli anelli rende questi sbuffi ancora più evidenti e spettacolari.
Una parte del sistema degli anelli di Saturno
Crediti: NASA
Davvero interessante la storia di queste particolari caratteristiche degli anelli di Saturno. Individuate la prima volta sul finire degli anni ’80 dalla sonda Voyager, dal 1998 sparirono completamente per fare nuovamente la loro comparsa sette anni più tardi. Un curioso gioco a nascondino che, molto probabilmente, trova la sua spiegazione fisica nel cambiamento delle condizioni di illuminazione degli anelli.
A dare un tocco finale di spettacolarità alle stupende immagini della Cassini, poi, ci pensa il satellite Janus, che appare come un puntino brillante nei pressi dell’anello.
Links – Collegamenti:
http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/whycassini/cassini20091113.html
L’articolo originale è di Claudio Elidoro, pubblicato da Coelum Astronomia, che ringraziamo per l’autorizzazione alla riproduzione su GruppoLocale.