Blog di Marco Castellani

Giorno: 8 Febbraio 2010

Hubble rivela cambiamenti sulla superficie di Plutone

Fin dal momento della sua scoperta, avvenuta nel lontano 1930, il pianeta Plutone è apparso ai telescopi – anche ai più grandi – come poco più di un puntino luminoso, a motivo delle sue ridotte dimensioni e della sua relativa lontananza dal nostro pianeta. Nonostante ciò, ora il Telescopio Spaziale Hubble è riuscito nell’intento di mappare la superficie del pianeta “nano” in un dettaglio davvero senza precedenti.

Tanto per capirci, possiamo dire che la nuova mappa è cos’ buona, che gli astronomi sono anche riusciti a individuare dei dettagli di alcuni cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, tramite il confronto  tra le immagini acquisite da Hubble nel 1994 con quelle più recenti acquisite nel 2002-2003. Il compito è realmente difficile, quasi come voler vedere una pallone da calcio dalla distanza di decine e decine di chilometri…

La “vista” di Hubble non è così acuta da vedere crateri o montagne, se pure queste strutture esistono su Plutone, ma Hubble riesce a rivelare comunque un pattern complesso di colori diversi. Questo si ritiene sia dovuto al risultato dell’azione della radiazione ultravioletta  proveniente dal Sole, che riesce a scindere il metano presente sulla superficie di Plutone, lasciandosi dietro un residuo scuro, ricco di carbonio.

Il mondo di Plutone, tutt’altro che statico e immutabile… !
Crediti: NASA, ESA, and M. Buie (Southwest Research Institute)

Gli astronomi sono rimasti piuttosto sorpresi nell’accorgersi che la brillanza superficiale di Plutone era cambiata negli ultimi anni – il polo nord è più luminoso e l’emisfero sud invece più scuro e più rossastro. L’estate si sta avvicinando al polo nord di Plutone, e questo può far sì che il ghiaccio alla superficie si sciolga e si condensi nuovamente nella parti più ombreggiate e fredde del pianeta.

Complessivamente, il quadro che ci regala Hubble dipinge Plutone non più come un semplice pezzo di ghiaccio e roccia, ma come un mondo dinamico in rapida mutazione, che viene sottoposto a notevoli cambiamenti climatici…!

Hubble Press Release

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Pianeti attorno a stelle massicce

di Sabrina Masiero, Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova – Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Padova

 Rappresentazione artistica che mostra un pianeta delle dimensioni di Giove che si sta formando da un disco di polvere e gas che circonda una giovane, massiccia stella. La gravità del pianeta ha creato un anello nel disco. Crediti: David A. Aguilar, CfA. Immagine disponibile su: http://www.cfa.harvard.edu/image_archive/2010/2/hires.jpg .

 
La maggior parte delle ricerche di pianeti attorno ad altre stelle, noti come esopianeti, si è finora focalizzata su stelle simili al nostro Sole. Al momento il loro numero ha superato i 400.  Tuttavia, stelle simili al Sole, ossia con una massa confrontabile con quella solare, non sono potenzialmente le uniche ad avere pianeti che vi ruotano attorno. Circa un mese fa lo Spitzer Space Telescope e il “Two Micron All-Sky Survey” della NASA hanno confermato che la formazione di pianeti è un prodotto naturale di quella stellare anche attorno a stelle molto più massicce del Sole.

Maggiori informazioni si possono avere su: http://www.cfa.harvard.edu/news/2010/pr201001.html e sul sito della NASA: http://www.nasa.gov/mission_pages/spitzer/news/spitzer20100106b.html .

Sabrina

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