In linea generale – come abbiamo più volte dettagliato in questo sito – le galassie possono essere riguardate come veri “oggetti sociali”; infatti a quanto risulta agli astronomi, non amano affatto stare da sole, ma si trovano  ordinariamente in gruppi affollati,  frequentemente interagenti. Per quanto diffuso, comunque, questo carattere “sociale” delle galassie non è veramente universale, come ci dimostrano queste recenti immagini del Telescopio Spaziale Hubble relative alla galassia isolata ESO 306-17. Galassie come questa sono così particolari, che  vengono indicate dai ricercatori come esempi del “caso delle galassie vicine mancanti”…

ESO 306-17 si trova a circa mezzo miliardo di anni luce dalla Terra: è una grande e luminosa galassia ellittica del cielo del sud, di un tipo noto come un “gruppo fossile”. Gli astronomi usano questo curioso termine per indicare la natura isolata di questi oggetti. Intorno a questo suo carattere “solitario” però si stanno incentrando le speculazioni degli studiosi: sono veramente assimilabili a “fossili”, queste galassie, nel senso di costituire gli ultimi residui di comunità una volta attive, oppure la realtà è… un pochino più sinistra? C’è chi pone il caso che potrebbero essere state proprio loro a divorare le galassie un tempo vicine a loro… !

A sostegno dell’ipotesi del cannibalismo, se così si può chiamare, vi sono diverse considerazioni. Di fatto, la gravità tende ad avvicinare tra loro le galassie già vicine (lavorando “contro” l’espansione dell’Universo, che invece mediamente ha la meglio quando le distanze in gioco sono veramente grandi), e in questo processo non è strano che le galassie grandi “annettano” quelle più piccole (la nostra Via Lattea ad esempio ha nella sua storia probabilmente  già un certo numero di siffatte “annessioni“). Da questo punto di vista, le galassie “solitarie” come ESO 306-17 si possono vedere sotto una luce completamente diversa: potrebbero infatti essere esempi di sistemi particolarmente voraci, strutture che non si sono fermate nello spasmodico accrescimento finché non hanno distrutto tutte le galassie più piccole originariamente presenti nelle loro vicinanze…

La galassie ESO 306-17: alle sue spalle, forse, una storia “controversa”…
Crediti: NASA, ESA e M. West (ESO)

Nell’immagine che presentiamo, presa con la Advanced Camera for Survey di Hubble, in effetti sembra che ES0 306-17 sia circondata da una miriade di altre galassie: di fatto però queste ultime sono galassie sullo sfondo, e non presentano vicinanza fisica reale con l’oggetto in indagine: ESO 306-17 invece “giace” come abbandonato in un esteso “mare” di materia oscura e gas caldo…

Nel suo esteso alone in realtà si possono trovare tracce della presenza di diversi ammassi globulari: spesso questi sistemi stellari sono rivelatori importanti di passati eventi di cannibalismo galattico, perché possono preservarsi integri nel passaggio da galassia a galassia. Gli scienziati dunque stanno concentrando la loro attenzione su questi ultimi, nella speranza fondata che possano rivelarci maggiori particolari sulla storia di galassie peculiari come ESO 306-17.

SpaceTelescope.org Press Release

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