Il violentissimo sisma di magnitudo 8.8 che ha colpito il Cile la notte del 27 febbraio, causando almeno 700 morti, migliaia di feriti e distruggendo un milione e mezzo di edifici, ha risparmiato gli osservatori astronomici della European Southern Organization (ESO). Non sono stati riportati danni né allo staff né alle strumentazioni. In una nota, l’ESO esprime le più profonde condoglianze alle famiglie delle vittime, un messaggio di cordoglio a cui si unisce anche l’INAF (e che facciamo naturalmente proprio anche noi, ndr). L’ESO opera in Cile con alcuni dei suoi centri di punta.

Nonostante si sia trattato del settimo terremoto più forte della storia, gli osservatori astronomici hanno retto l’urto, in parte perché realizzati secondo i criteri antisismici e in parte per la loro distanza dall’epicentro, localizzato a 115 chilometri a nord-est della città di Concepcion e a 325 chilometri a sud-ovest della capitale Santiago. L’unico effetto del sisma è stato l’interruzione delle osservazioni del telescopio di La Silla a causa di un black out. Gli altri tre centri, l’Osservatorio Paranal, che comprende il Very Large Telescope e VISTA, il telescopio APEX nel deserto di Atacama e il sito ALMA Operations Support Facility and Array Operations sono rimasti indenni.

Fonte: sito INAF

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