Blog di Marco Castellani

Giorno: 18 Maggio 2010

Asteroide “acchiappato” mentre passa la Nebulosa Girino…

Una nuova immagine infrarossa acquisita dal Wide Field Infrared Explorer della NASA (più brevemente WISE) ci regala una bella visione della Nebulosa Girino (la Tadpole Nebula), una regione di formazione stellare nella costellazione di Auriga, a circa 12.000 anni luce dalla Terra. Al di là dell’interesse della bella immagine, comunque, c’è un particolare intrigante: mentre la sonda Wise collezionava le immagini destinate a comporre questo mosaico, è successo che – per puro caso! – “intercettasse” un asteroide in transito nel nostro Sistema Solare.

L'immagine presa da WISE della Nebulosa Girino (Crediti: NASA/JPL-CAltech/UCLA)

L’asteroide, chiamato 1719 Jens, si scorge nell’immagine come una serie di piccoli puntini gialli, evidenziati nel box nei pressi della zona centrale dell’immagine. Ma non è tutto: un altro asteroide, chiamato 1992 UZ5, è stato “colto” da WISE traversare la stessa zona di cielo (si può vedere nel riquadro più piccolo più a sinistra).

Come non fosse abbastanza, nell’immagine si possono scorgere anche due altri piccoli oggetti, satelliti orbitanti nei pressi della sonda, come delle leggere striscie verdi (nella zona ovale). Interessante notare come il moto apparente degli asteroidi sia più lento di quello dei satelliti (questo si spiega perché gli asteroidi risultano più distanti), in modo tale che questi appaioni come “punti” che si “muovono” da una immagine del mosaico alla successiva, invece che passare come una “strisciata” in una singola immagine.

La nebulosa Girino è una regione piena zeppa di stelle molto giovani… appena un milione di anni, che per gli standard stellari è poco davvero.. in pratica, stelle bambine! L’asteroide 1719 Jens invece è stato scoperto nel 1950, e orbita nella fascia principale degli asteroidi, quella tra Marte e Giove. E’ un “grosso sasso” con un diametro di circa 19 chilometri, ruota su se stesso una volta in 5,9 ore, e impiega poco più di quattro anni per compiere un’orbita completa intorno al Sole…

NASA JPL Press Release

Loading

LOLA osserva i crateri lunari

I due crateri Einstein A e Einstein sulla Luna. Einstein A è all’interno del cratere Einstein. Crediti: LOLA/NASA.

A bordo del Lunar Recoinnaissance Orbiter (LRO) vi è il Lunar Orbiter Laser Altimeter (LOLA) della NASA che sta ricavando in questi mesi una modello della topografia completa della Luna e una griglia geodetica di notevole importanza per le future missioni lunari, in particolare per individuare i siti di allunaggio sicuri per robot mobili che si sposteranno da un punto all’altro del suolo lunare.
Recentemente, l’attenzione è stata puntata su un paio di crateri lunari, Einstein ed Einstein A che da Terra si osservano sul bordo ovest della Luna solo in particolari condizioni di visibilità.

Il cratere Einstein A è più giovane del cratere Einstein proprio per il fatto che Einstein A si viene a trovare al centro del cratere Einstein. I dati di LOLA hanno permesso di ampliare le conoscenze sull’età e la forma del cratere d’impatto. Einstein, in particolare, ha una dimensione di circa 198 chilometri di diametro. Le sole dimensioni del cratere, però, non sono sufficienti a determinare l’età del cratere stesso. Ma, dalla frequenza e dalla distribuzione dei crateri d’impatto che si sono venuti a formare sul bordo e sulla parte interna, si può fare una stima.

I crateri più giovani sono quelli che sono stati colpiti meno da impatti successivi e questo permette di mantenere la loro morofologia originaria. Einstein A rivela molto della sua struttura originaria, come la presenza di un bordo e la depressione che non è stata modificata nel corso del tempo da più piccoli impatti, cosa che invece si nota in corrispondenza del cratere Eistein.

Il loro nome, è superfluo ricordarlo, è legato al grande fisico Albert Einstein (1879-1955).

Fonte LOLA: http://lunar.gsfc.nasa.gov/lola/index.html

Loading

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén