di Sabrina Masiero

Una rappresentazione artistica dell’esopianeta WASP-12b. Crediti: NASA/ESA/G. Bacon.

Il pianeta più caldo individuato nella nostra Galassia è, molto probabilmente, anche quello che vivrà meno di tutti. Questo pianeta sfortunato sta per essere “inghiottito” dalla sua stella, secondo quando è emerso dalle osservazioni compiute dal nuovo strumento a bordo dell’Hubble Space Telescope della NASA, il Cosmic Origins Spectrograph (COS). Si stima che il pianeta abbia ancora altri 10 milioni di anni di vita prima di finire sulla sua stella.

Chiamato WASP-12b, il pianeta è così vicino al suo sole (molto simile al nostro), che raggiunge temperature altissime di circa 1540 °C e viene allo stesso tempo “allungato” dalle enormi forze mareali in gioco, assumendo una forma simile a quella di una palla da football. L’atmosfera, espandendosi, raggiunge dimensioni pari a circa tre volte il raggio di Giove, mentre il materiale spiraleggia sulla stella. Questo effetto di trasferimento di materia da un corpo ad un altro si osserva frequentemente tra due stelle che formano un sistema binario stretto. Per la prima volta è stato osservato chiaramente per una stella e il suo pianeta che è circa 40% più massiccio di Giove.

E’ stata osservata pure un’enorme nube di materiale attorno al pianeta che si sta allontanando e che verrà catturato dalla stella. Abbiamo identificato elementi chimici mai osservati prima su un pianeta al di fuori del nostro Sistema Solare” afferma il capo gruppo Carole Haswell dell’Open University della Gran Bretagna. I risultati di Haswell e del tuo team sono stati pubblicati su “The Astrophysical Journal Letters” nel mese di maggio 2010.

In un lavoro teorico, pubblicato sulla rivista “Nature” lo scorso febbraio da Shu-lin Li del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Peking, Beijing, veniva fatta la previsione che la superficie di un pianeta avrebbe potuto venire distorta dalla gravità della stella e che le forze mareali gravitazionali avrebbero reso l’interno del pianeta così caldo da comportare un’enorme espansione dell’atmosfera del pianeta stesso. Hubble ora conferma questa previsione. WASP-12 è stella nana gialla situata in prima approssimazione a circa 600 anni luce da noi nella costellazione dell’Auriga; il caldo pianeta è così vicino alla sua stella che gli ruota intorno con un periodo di 1.1 giorni.

La grande sensibilità dello strumento COS nella regione dell’ultravioletto (UV) ha permesso di effettuare delle misurazioni sulla diminuzione della luminosità delle stella mentre il pianeta transita davanti ad essa. Queste osservazioni spettrali nell’UV mostrano che le righe di assorbimento dell’alluminio, manganese e di vari altri elementi diventano sempre più intense quando vi è il transito, indicando che questi elementi esistono sia nell’atmosfera del pianeta che in quella della stella.

Infine, dalla curva di luce si è potuto ricavare il raggio del pianeta, che risulta molto più esteso di quello di un pianeta normale di massa 1.4 volte quella di Giove. Non solo: è talmente esteso che il raggio del pianeta supera il “raggio di Roche”, che rappresenta il limite gravitazionale oltre il quale il materiale viene perduto definitivamente dall’atmosfera del pianeta.

Fonte NASA – 20 Years of Hubble: http://www.nasa.gov/mission_pages/hubble/science/planet-eater.html.

Sabrina

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