di Sabrina Masiero

Grazie alle foto ottenute dai satelliti nel corso degli anni di varie regioni sulla Terra, è possibile osservare il rapido cambiamento della sua superficie. L’effetto di queste variazioni è dovuto in parte al cambiamento climatico, in parte all’urbanizzazione, al disboscamento, agli incendi dolosi provocati dall’uomo o alle inondazioni.
Riportiamo a titolo di esempio, il caso della deforestazione in Bolivia, dello scioglimento del ghiacciaio Ama Dablam dell’Himalaya, della polvere che si alza sulla regione Liaoning in Cina e della notevole riduzione di dimensioni del Lago Ichkeul nel nord della Tunisia.

La deforestazione in Bolivia

Puntiamo lo sguardo sulla Bolivia, in particolare su un’area di foresta tropicale che si trova ad est di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia. Fin dalla metà degli anni 80′ l’insediamento in nuovi territori di persone provenienti dall’Altopiano delle Ande e lo sviluppo su grande scala dell’agricoltura (il cosidetto Progetto di Tierras Baja) ha comportato la deforestazione dell’area.
A sinistra, com’era la zona il 17/06/1975, in centro il 10/0/1992, a destra il 01/08/2000.
Crediti: Landsat Mission. NASA/USGS.
 

Sulle vette dell’Ama Dablam

In foto, il Ghiacciaio Ama Dablam della catena dell’Himalaya. L’immagine di sinistra risale all’autunno del 1956, quella di destra è stata scattata il 01/11/2007. La vetta più alta dell’Ama Dablam è di circa 7.000 metri e si trova proprio a sud del Monte Everest e del Monte Lhotse, nella regione Khumbu. Nonostante la prima foto sia in bianco e nero, è ben evidente il ritiro dei ghiacciai soprattutto ai piedi della vetta.
Crediti: Erwin Schneider (foto del 1956), Association for Comparative Alpine Research, Monaco, Archivi di Alton Byers, the Mountain Institute; Alton Byers (foto del 2007), the Mountain Institute.

 Un giorno di polvere

Della polvere sta oscurando la maggior parte della regione Liaoning in Cina e la parte nord-ovest della Corea. L’immagine di sinistra è stata scattata il 23/03/2002, in un giorno relativamente luminoso, quella di destra il 08/04/2002 col cielo ricoperto di polvere. I temporali trasportano su grandi distanze non solo la polvere di minerali dai deserti cinesi e mongoli, ma anche l’inquinamento prodotto dall’agricoltura, dall’industria e dalle fonti energetiche. La polvere asiatica è arrivata molto lontano, fino al Colorado (USA). Nubi dense di polvere bloccano in modo considerevole la luce solare, che influisce sulla produzione del plancton marino e comporta un abbassamento della temperatura a livello regionale.

 Crediti: Multi-angle Imaging spectroradiometer (MISR) della NASA, GSFC/LaRC/JPL/MISR Team.

Una sosta in Tunisia

 


Il Lago Ichkeul nel nord della Tunisia. L’immagine più in alto è stata fatta il 14/11/2001, quella che vedete più sotto il 29/07/2005. Il livello dell’acqua è alto, ma una buona parte del lago è di coloro rosso, a causa della presenza di piante acquatiche. Il Lago Ichkeul e le aree paludose rappresentano il punto in cui sostano centinaia di migliaia di uccelli migratori che arrivano per nutrirsi e nidificare. E’ l’ultimo lago rimasto in quella catena che un tempo si estendeva su tutto il nord Africa, ora fortemente deterioratasi a causa della costruzione di tre dighe che hanno ridotto quasi tutto l’afflusso di acqua dolce. Il governo tunisino è impegnato annualmente a mantenere l’acqua dolce nel lago e a ridurne la salinità.

Crediti: NASA/GSFC/METI/ERSDAC/JAROS e U.S./Japan ASTER Science Team.

Fonte: Global Climate Change – Eyes on the Earth: http://climate.nasa.gov/stateOfFlux/index.cfm . L’articolo è stato pubblicato originariamente sul Blog The Cimate Summit Italia alla pagina: http://theclimatesummitit.blogspot.com/2010/07/cambiamenti-sulla-superficie-terrestre.html .

Sabrina

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