Blog di Marco Castellani

La meteorite del 1860

La meteorite del 1860 di Frederic Church. Cortesia: Judith Filenbaum Hernstadt (ritratto fotografato da Gerald L. Carr). Fonte: Astronomy Picture of the Day.

Il pittore paesaggista americano dell’Hudson River School, Frederic Church (1826-1900) aveva l’abitudine di dipinge tutto quello che vedeva. Il 20 luglio 1860 osservò una spettacolare fila di meteoriti solcare il cielo, un rarissimo caso di “meteor procession” come vengono definite, ossia di meteoriti una di seguito all’altra, che formano una lunghissima scia luminosa. Dalla sua casa di New York il poeta Walt Whitman (1819-1892) scrisse nella sua poesia “Year of Meteors” (1859-1860):

“… strange huge meteor procession, dazzling and clear, shooting over our heads”

(“… una strana ed immensa fila di meteoriti, abbagliante e ben visibile, sfrecciante sopra le nostre teste”).

Ma l’ispirazione di Whitman è andata perduta nel tempo. Il suo riferimento astronomico è diventato un mistero e argomento di dibattito nelle scuole, finché i due fisici Donald Olson e Russell Doescher del Texas State University, insieme al Professor Marilynn Olson, di origine inglese, e Ava Pope, studente Honors Program, hanno fornito data e ora del fenomeno. Il lavoro è stato descritto e pubblicato sulla rivista “Sky & Telescope“. Sappiamo che doveva essere la sera del 20 luglio 1860.

La fila di meteoriti (“meteor procession”) è così rara che la maggior parte delle persone non ne ha mai sentito parlare” ha affermato il Professor Donald Olson che ha lavorato in questa ricerca. “Ce n’è stata una nel 1783 e una seconda nel cielo canadese nel 1913. Queste sono tutte quelle che conosciamo“.

Per anni, la descrizione di Whitman era stata alternativamente attribuita a vari eventi, tra cui la pioggia di meteoriti del 1833, la pioggia delle Leonidi del 1858 e la famosa palla di fuoco del 1859. Ma il periodo in cui è stato scritto il poema, “Year of Meteors” che risale al 1859-1860 e il riferimento della Grande Cometa del 1860, sono in conflitto con un altro avvistamento  di Whtman risalente al 1833.

Il dipinto di Church, intitolato “The Meteor of 1860” che mostra una fila di meteoriti che solcano il cielo notturno, è stato fondamentale nel risolvere questo enigma. Questo dipinto è stato analizzato da Olson e dal suo team. Olson, in particolare, aveva  notato il dipinto sul retro copertina di un catalogo di una mostra d’arte. Dopo aver visitato la casa di Church nel New England e alla fine di una ricerca in una libreria che raccoglieva vecchi diari di un amico, il team  è arrivato a concludere che Church doveva vivere a Catskill, New York, nel luglio 1860 mentre stava lavorando al dipinto.

La prima pagina del Harper’s Weekly dove viene descritta la spettacolare meteorite frammentata in più meteoriti minori che ha solcato i cieli americani il 20 luglio 1860. Cortesia: Space.com.

Questa data ha permesso ai ricercatori di focalizzare la loro attenzione ai giornali e quotidiani dell’epoca, che hanno permesso di confermare le loro ipotesi sull’avvistamento della sorprendente meteorite nella notte del 20 luglio 1860.

Penetrando nell’atmosfera, la meteorite si deve essere frammentata in una serie di piccole meteoriti formando una sorta di coda, rendendosi visibile in una vasta regione,  dai Grandi Laghi fino allo stato di New York.

Dalle osservazioni nelle varie città e sulla Hudson River Valley, è possibile determinare l’apparizione della meteora con grande precisione, e conoscere l’ora e il minuto in cui è stata visbile” ha affermato Olson. “Church l’ha osservata alle ore 21:49 quando la cometa è passata sopra la sua testa e Walt Whitman deve averla vista nello stesso momento, a distanza di circa un minuto“.

C’è una parte davvero fantastica nel quotidiano di Catskill dove viene la meteorite viene descritta come divisa in due parti con delle scintillazioni, esattamente com’è rappresentata nel dipinto” ha affermato Ava Pope che ha contribuito al progetto.

Nonostante la sua rarità come fenomeno astronomico e la consistente documentazione nei quotidiani e nelle riviste, l’evento è stato letteralmente dimenticato nella metà del ventesimo secolo.

Oggi a questo evento si è dato una data e un’ora.

Fonte: Astronomy Picture of the Day: http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/ap100722.html e http://www.space.com/scienceastronomy/walt-whitman-meteor-mystery-solved-100602.html.

Ringrazio Ricardo L. Garcia per il supporto e l’aiuto in alcuni fondamentali dettagli nel testo inglese.


Sabrina

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3 Comments

  1. mcastel

    Bellissimo articolo, Sabrina! E' veramente suggestivo questo approfondimento anche storico, e la copia del giornale del 1860 è davvero una “chicca” per i lettori di GruppoLocale (tra i quali mi ci metto pure io… che in questi giorni non ho tempo se non per guardarlo un pò velocemente!!)
    Se ti viene in mente qualcos'altro con addentellati “storici”, vai tranquilla!!!
    Io sono qui in questi giorni…
    http://www.ast.cam.ac.uk/
    dove tra l'altro c'è un importante congresso sulla materia oscura.. avrei voglia di farci un salto ma ahimé Gaia non mi lascia tempo.. speriamo di racimolare qualche risultato, mi interesserebbe poter farci un articolino in futuro!
    Saluti da Cambridge, UK 🙂

  2. mcastel

    Thanks a lot, Ricardo, we appreciate that !! 😉

  3. Ricardo L. Garcia

    Excellent article, as usual…good job!

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