Non è stato per niente difficile. E’ bastato ricercare nei plugin di WordPress, il “motore” di GruppoLocale.it, uno che permettesse di allestire un forum. Ecco che WP Forum Server si è dimostrato pienamente adetto alla bisogna.
Così da qualche giorno GruppoLocale ha il suo forum. Certo, di gruppi di discussione di astronomia ve ne sono diversi, anche in italiano. Anche per questo avevo aspettato… tuttavia l’idea di avere qualcosa proprio integrato nel sito, e anche configurabile con la massima libertà, alla fine mi ha convinto.
Ne sono contento, perchè stanno venendo fuori delle discussioni proprio belle: intendo, che fanno pensare, che aiutano anche a me a riflettere sul mestiere dello scienziato. Ecco un estratto (di un argomento che mi è molto caro, quello del ruolo dello stupore nel conoscere) che riprendo dalla sezione “In cattedra”, che tratta di tematiche relative all’insegnamento e alla divulgazione.
E’ una cosa bella il doppio, anche perché non avevo pensato nemmeno a questa sezione, all’inizio. E poi è stata fin dall’inizio un’avventura condivisa: devo ringraziare almeno tre persone, Daniela, Sabrina e Gloria (le trovate facilmente nel forum, se volete), che hanno creduto alla bontà di questa idea e si sono applicate con suggerimenti e aiuti, e soprattutto lasciandosi “divertire” e prendere dalle prime discussioni … Grazie!!
Quote from anglo on September 9, 2010, 17:29
Il cielo è bellissimo e misterioso, ma l’uomo che lo guarda lo è 100 volte di più.
Perciò grazie! Per i misteri che ci svelate, per la bellezza che ci mostrate, per il grande pezzo di realtà che ci fate conoscere… ma soprattutto grazie perchè vi stupite.
ciao ciao
gloria
Miei cari (anzi mie care..),
ripercorrendo i vostri bellissimi interventi, nel tentativo di formulare una “risposta” comune, trovo facilmente un filo rosso che li unisce, ed è proprio quello che è sommamente caro anche a me, ossia la meraviglia e lo stupore. E’ bello che nelle motivazioni per seguire la strada della “scienza dei cieli”, questi siano stati da tutte voi tenuti in grande considerazione, è bello perchè fa l’uomo più “uomo”… un uomo che segue e ascolta i desideri del cuore (ciò che ci spinge a desiderare grandi cose, mi insegnano, è proprio il cuore).
La mia massima preferita è legata a questo, “Solo lo stupore conosce” (di Gregorio di Nissa), che poi è anche il titolo di un bel libro sull’avventura della ricerca scientifica. Io penso infatti che la passione e lo stupore debbano essere coltivati in ogni fase di questa avventura, e in massimo grado nel percorso educativo (come mi confermate voi tutte), solo questo porta a guardare l’oggetto del conoscere con occhi spalancati e vero desiderio di apprendere, solo questo mette davvero in gioco…
E’ vero, un essere umano che si stupisce è spettacolo esso stesso.. quasi più dell’oggetto della sua indagine. Non voglio essere polemico, ma a mio avviso il vivere attuale sembra sospingere lo stupore fuori dall’ambito dell’interesse umano, sostituendolo con l’efficienza, e la meditazione con la prestazione (lo so, qui pesco dalla lettura di Hadjadj!) …. in una contabilità ultimamente triste e senza prospettive. Invece lo stupore va custodito e protetto, è una molla di una capacità incredibile, per l’apprendimento… e per la vita!
Cliccate sull’immagine per ingrandire. Fonte NASA.
Era il giorno di San Valentino, e precisamente il 14 febbraio 1990, quando le camere a bordo della sonda Voyager 1 della NASA puntarono in direzione del Sole con l’obiettivo di ottenere una serie di immagini della nostra stella e dei pianeti che si era lasciata alle spalle, realizzando il primo vero “ritratto” del nostro Sistema Solare.
Per ottenere un mosaico di 60 immagini, il Voyager 1 fece parecchie foto del Sistema Solare interno ad una distanza di circa 6,4 miliardi di chilometri e a circa 32 gradi sopra il piano dell’eclittica dove si muovono tutti i pianeti (a parte Plutone, declassato nel 2006 a pianeta nano, e membro della fascia di Kuiper, ossia della fascia di asteroidi oltre l’orbita di Nettuno).
Qui 39 frame a grand’angolo legano fra loro sei dei pianeti del nostro sistema solare. Nettuno, il più esterno, è ad una distanza 30 volte maggiore della distanza Terra-Sole. Il nostro Sole è l’oggetto luminoso che osserviamo nella parte centrale del cerchio formato da vari frame. L’immagine a grand’angolo del Sole è stata ottenuta con il filtro più scuro della camera, e con il tempo di esposizione più breve (5 millesimi di secondo) per evitare il fenomeno di saturazione della luce. Il Sole è solo un quarantesimo del diametro che avrebbe se osservato dalla Terra, ma è ancora molto luminoso, circa 8 milioni di volte più luminoso della stella più luminosa del nostro cielo, Sirio. Il risultato è un’immagine con varie riflessioni nella camera nella banda ottica.
Le immagini a grand’angolo intorno al Sole mostrano inoltre vari artifici che si possono attribuire alla luce rifratta nella regione ottica. Queste immagini sono state ottenute con un filtro più chiaro e con un tempo di circa un secondo di esposizione. Nei rettangoli i pianeti ingranditi molte volte.
Le immagini della Terra, di Venere, Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono state acquisite man mano che la sonda stava già costruendo il mosaico a grand’angolo, Giove si osserva ben risolto, insieme a Saturno che non mostra i suoi anelli. Urano e Nettuno appaiono più grandi di quanto lo siano, per il moto della sonda durante la lunga esposizione di 15 secondi. Da questa enorme distanza del Voyager La Terra e Venere sono dei semplici puntini luminosi.