Blog di Marco Castellani

Mese: Ottobre 2010 Page 2 of 4

Quella zona calda sull’esopianeta…

Recenti osservazioni dal Telescopio Spaziale Spitzer hanno rivelato l’esistenza di una “strana” zona più calda su un pianeta distante, nella “posizione sbagliata”…

Il pianeta gigante in oggetto è chiamato Andromedae b, ed è in orbita stretta attorno alla sua stella, con una faccia costantemente affacciata verso la luce ed il calore della stessa. Appartiene ad una classe di pianeti nota come “Gioviani caldi” chiamati in questo modo a motivo delle loro alte temperature e delle composizioni prevalentemente gassose.

In questo quadro, si potrebbe legittimanente pensare che la zona più calda del pianeta sia quella direttamente esposta alla radiazione della stella attorno cui orbita; tuttavia alcune osservazioni hanno mostrato come la zona più calda possa invece trovarsi in una locazione un pò “spostata”. Gli astronomi ritengono che forti venti stellare potrebbero essere responsabili per questa strano “spostamento” della zona più calda: avrebbero in pratica “spinto” il gas caldo in zone diverse dalla sua formazione.

Spitzer ha scoperto che la parte più calda di un remoto pianeta, non è proprio sotto il suo sole. Anzi... (Crediti: NASA/JPL-Caltech)

Il problema però sorge con i dati recenti di Spitzer: questi infatti hanno mostrato come la zona calda in Andromedae b sia spostata di ben 80 gradi da dove gli scienziati si sarebbero attesi di trovarla!

“Non ci aspettavamo di trovare uno ‘spot caldo’ con un così grande spostamento”, ha detto Ian Crossfield, primo autore di un articolo riguardo tale scoperta, in pubblicazione sulla rivista Astrophysical Journal. “E’ chiaro che noi riusciamo a comprendere assai meno di quanto pensavamo, sull’energetica delle atmosfere dei gioviani caldi”.

Questi importanti risultati sono parte di una serie di nuove acquisizione sulle condizioni dell’atmosfera negli esopianeti, un campo aperto proprio da Spitzer già dal 2005, quando fu il primo telescopio a rilevare in maniera diretta dei fotoni provenienti da un esopianeta, ovvero un pianeta orbitante attorno ad un’altra stella.

Gli scienziati concordano sul fatto che il risultato per Andromedae b è assolutamente inatteso, e viene preso come un chiaro indizio di quanto ancora vi sia da comprendere nelle atmosfere planetarie.

La scoperta porta un ennesimo impulso allo studio nel campo degli esopianeti (insieme agli oggetti ad alto redshift, senz’altro uno dei “trend” più forti nell’indagine astronomica di questi ultimi tempi).

E’ proprio il caso di dirlo, l’esplorazione dei cieli – ad ogni distanza – porta sempre nuove sorprese (e probabilmente così sarà sempre in futuro!)

NASA JPL Press Release

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Perché alcuni pianeti hanno gli anelli?

I sistemi di anelli intorno ai pianeti sono piuttosto complicati – come nota Jim Lattis, direttore dell’University of Wisconsin Space Place – e sono anche molto più diffusi di quanto si pensava una volta.

Per un bel pò di tempo, Saturno è stato considerato il solo pianeta nel sistema solare con un vero sistema ad anelli. Tuttavia, negli anni recenti, diversi sistemi ad anelli sono stati scoperti intoro ad altri pianeti, come Giove, Urano ed anche Nettuno.

Una immagine di Saturno fornita da Cassini (Crediti: JPL)

“Vi sono diverse teorie riguardo gli anelli planetari, come i fantastici anelli intorno a Saturno, ma non possiamo dire con sicurezza in che modo si siano formati”, spiega Jim Lattis.

Una teoria è che gli anelli si siano formati insieme al pianeta e alle sue lune più grandi. Nel caso, se il materiale si trova vicino al pianeta, la forza gravitazionale è troppo intensa per farlo condensare in un’altra luna, cosicché le particelle che in altre situazioni avrebbero composto una nuova luna si trovano ad essere distribuite intorno al pianeta come un anello.

Un’altra idea è che proprio una luna, o una cometa, trovandosi molto vicino al pianeta, a causa della forza gravitazionale, vengano letteralmente “spezzettate” in piccoli frammenti, i quali sono poi messi in orbita a formare il sistema di anelli.

Per quanto gli astronomi non possano ancora essere certi di cosa esattamente forma i sistemi ad anelli intorno a taluni pianeti, il quadro potrebbe rapidamente cambiare: Jim Lattis sostiene infatti che la sonda Cassini in orbita intorno a Saturno sta cominciando a fornire nuove intriganti ipotesi rigurdo le forze che governano la fisica dei sistemi planetari.

UW Press Release

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Il primo astronauta americano a Venezia

Le scoperte del telescopio spaziale Hubble hanno rivoluzionato profondamente la nostra visione dell’Universo, che non solo è in espansione, ma sta addirittura accelerando. Una forza repulsiva ignota, l’energia oscura, è responsabile di questo moto accelerato. Hubble ha fotografato pianeti orbitanti intorno a stelle vicino e ha dimostrato che i pianeti extrasolari possono avere un’atmosfera, proprio come il nostro pianeta, e che si possono trovare elementi come l’acqua e il metano, comuni sulla Terra e nel nostro sistema solare.

Hubble ha non solo cambiato la nostra visione dell’Universo ma anche il modo di fare scienza. Ha portato l’universo nelle nostre case diventando “il telescopio della gente”.

Un’ultima missione di manutenzione ha avuto luogo nel maggio del 2009. Alcuni nuovi strumenti sono stati installati e computer obsoleti sno stati sostituiti. Due strumenti, che si si erano recentemente guastati, sono stati riparati durante una serie di passeggiate spaziali di una complessità tale da tenere gli astronauti (e diciamo anche il pubblico e gli astronomi di tutto il mondo) inchiodati agli schermi per cinque interminabili giorni. Il risultato è che l’Hubble Space Telescope ora è di nuovo operativo, rinnovato e più potente che mai.

L’astronauta John Grunsfeld durante la sua presentazione nella Chiesa sconsacrata di San Vidal, Venezia, 13 ottobre 2010. Crediti: S. Masiero.


L’astronauta Grunsfeld poco prima della presentazione mentre discute con la traduttrice. Venezia, San Vidal. Crediti: S. Masiero.

Mercoledì 13 ottobre 2010, nella chiesa sconsacrata di San Vidal, l’astronauta americano John Grunsfeld, PhD in astronomia, ha tenuto una conferenza pubblica sulla sua esperienza nello spazio e sulle numerose attività extraveicolari compiute per ripare il telesscopio Hubble. Si tratta del primo astronauta americano ospite a Venezia.

L’astronauta Grunsfeld durante la sessione dedicata alle domande. Crediti: S. Masiero.

Il Dr. John Grunsfeld ha partecipato a cinque missioni spaziali: la STS-81 Atlantis (12-22 gennaio 1997), STS-103 Discovery (19-27 dicembre 1999), STS-109 Columbia (1-12 marzo 2002), STS-125 Atlantis (11-24 maggio 2009); le ultime tre missioni sono state le servicing mission per l’Hubble Space Telescope.

Il logo della STS-125, l’ultima tra le servicing mission di riparazione dell’Hubble Space Telescope. Non sarà più possibile riparare il telescopio se un eventuale guasto si dovesse presentare. La missione STS-125 dell’Atlantis si è svolta l’11-24 maggio 2009. Cortesia: NASA.


L’equipaggio della STS-125 Atlantis era composto dal comandante Scott Altman (quarta missione nello spazio); dal pilota Gregory C. Johnson (prima missione); dallo specialista di missione Michael T. Good (prima missione EV4); dalla specialista di missione Megan McArthur (prima missione, ingegnere di volo, responsabile del braccio meccanico che doveva agganciare l’Hubble Space Telescope); dallo specialista di missione John M. Grunsfeld (quinta missione nello spazio, a capo delle uscite extraveicolari, EV1); dallo specialista di missione Michael J. Massimino (seconda missione nello spazio, EV3) e dallo specialista di missione Andrew J. Feustel (quinta missione nello spazio, EV2). Cortesia: NASA.


L’equipaggio durante una delle varie dirette televisive. Cortesia: NASA.


L’Hubble Space Tescope visto dallo Shuttle durante la riparazione. Cortesia NASA.


L’atterraggio dello shuttle Atlantis il 24 maggio 2009. Cortesia NASA.

Per ulteriori informazioni:

Biografia di John Grunsfeld: http://www.jsc.nasa.gov/Bios/htmlbios/grunsfel.html
Opuscolo informativo: http://www.stecf.org/conferences/HST3/exhibition/HST3-brochure-72dpi.pdf

Sabrina Masiero

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Premio Vittorio Castellani 2010

Quella che segue è una notizia un pò “particolare”, nel senso che è una cronaca (appena accennata) di un avvenimento vissuto dall’interno, in prima persona, ovvero la cerimonia conclusiva del Premio Artistico Vittorio Castellani 2010. Il premio è alla sua seconda edizione, promosso dall’Osservatorio Astronomico di Collurania (Teramo) e sponsorizzato dall’Unesco.

Il saluto introduttivo della rappresentante dell'Unesco

Dopo la prima edizione lo scorso anno, un pò compressa (giustamente) a motivo del sisma che aveva funestato l’Abruzzo solo pochi mesi prima, posso dire che quest’anno si è potuta svolgere con una ampiezza maggiore e una sua identità più definita.

Con Oscar Straniero, direttore dell'Osservatorio di Collurania (Teramo)

Ho accolto volentieri l’invito degli organizzatori, soprattutto di Mauro Dolci, ricercatore all’Osservatorio di Teramo, per partecipare alla manifestazione, che si è tenuta nella bella sede della Provincia di Teramo.

Il mio contributo si è articolato in una “chiacchierata” di circa un quarto d’ora, con l’aiuto di qualche slide che mi ero preparato, per ricordare la figura di mio padre  (astronomo, speleologo., e tanto altro…) “dal mio punto di vista”;  il tentativo era di evitare ogni retorica, parlare dei suoi interessi e del suo approccio alla scienza e alla cultura, della sua passione per il sapere, della sua avversione ad ogni artificioso steccato tra le discipline, del suo perenne desiderio di comprendere e conoscere…

Spero di esserci riuscito. A giudicare da quanto mi hanno detto dopo il mio (un pò emozionato) intervento, penso di poter dire di sì.

Durante il mio intervento...

E’ stata un’esperienza nuova stare dalla parte degli speacker, seduto accanto al direttore dell’Osservatorio di Teramo, ascoltando la sua relazione o quella di Mauro sull’asteroide Interamnia, dopo il saluto della rapprentante dell’Unesco e delle autorità.

Soprattutto è stato bello il fatto di avere di fronte  non un pubblico di addetti ai lavori, ma dei ragazzi delle scuole, tra i quali, naturalmente, i destinatari dei premi. Per me è stato bello perché mi ha portato a ricordare l’attenzione che papà ha sempre avuto per la divulgazione e l’insegnamento, come pure la sua sensibilità alle nuove idee e prospettive, da qualsiasi parte potessero arrivare. E il suo grande rispetto per chi, magari a fatica, si arrampicava per i primi gradini del percorso affascinante dell’astrofisica…

Sono dunque grato agli organizzatori, contento di aver vinto un pò di timidezza e aver accettato di partecipare. Contento perché Mauro sia rimasto colpito dalla poesia che avevo scritto per papò, che mi abbia presentato come autorescienziato… che abbia voluto citare i miei due libri su Lulu e insistito perché la poesia scritta in morte di mio papà venisse presentata e letta (io da solo ovviamente non avrei osato).

I ragazzi delle scuole: un uditorio inaspettamente attento e partecipe... 😉

Ora ho capito, non per voler parlare di me (mi sarebbe sembrato il posto sbagliato), ma ecco… se uno si mette in gioco, non può nascondere parti di sè.  Insieme al fatto di aver trovato persone davvero mosse dal desiderio di ricordare Vittorio, questo è un fatto che mi conforta, e aiuta a “farsi amico” anche il perdurante dolore della sua mancanza…

Da lassù dov’è ora, magari un’occhiata ce l’ha data…

Marco Castellani (originalmente pubblicata sul blog la sera del 12 ottobre, data di svolgimento della manifestazione)

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Il telescopio spaziale Hubble a Venezia

Modello dell’Hubble Space Telescope all’entrata della mostra presso Palazzo Loredan – Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Crediti: S. Masiero.

E’ stata aperta a Palazzo Loredan dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia la mostra “Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo” dedicata a uno dei progetti scientifici più ambiziosi mai realizzati, frutto di una stretta collaborazione internazionale tra la l’ESA e la NASA.

La mostra presenta una selezione di immagini astronomiche di grande formato e di straordinaria nitidezza scattate da Hubble dalla sua orbita al di sopra dell’atmosfera e descrive il lavoro degli astronauti durante le missioni di manutenzione, con foto e campioni della strumentazione usata durante l’ultima missione dello Shuttle, nel maggio del 2009.

Modellino dello Shuttle e dell’Hubble Space Telescope. Crediti: S. Masiero.

Durante la mostra, la facciata di Palazzo Franchetti sarà illuminata da una luce laser verde che illustrerà, in modo astratto, le informazioni che Hubble ha raccolto dall’universo primordiale. Queste proiezioni, ideate e realizzate dall’artista tedesco Tim Otto Roth, saranno effettuate tutte le sere e saranno ben visibili dal Ponte dell’Accademia e dal Canal Grande.

Nei suoi vent’anni di attività, il telescopio spaziale Hubble ha portato l’Universo nelle case e ha trasformato la nostra visione di esso, cambiando il modo di fare scienza. Il telescopio ha influenzato quasi ogni settore dell’astrofisica, dall’analisi delle atmosfere planetarie nel nostro Sistema Solare ed in altri sistemi stellari, fino allo studio di oggetti nelle regioni più remote dello spazio.

In queste stanze è possibile ammirare alcune delle più spettacolari immagini e scoprire come gli astronauti siano stati in grado di eseruire nello spazio le complesse operazioni necessarie per far funzionare al meglio il telescopio.

Brochure: http://www.stecf.org/conferences/HST3/exhibition/HST3-brochure-72dpi.pdf
Sito web dedicato alla mostra: http://www.stecf.org/conferences/HST3/exhibition/italian.php

Con il patrocinio di: European Space Agency (ESA) e National Aeronautics and Space Administration (NASA)
Orario di apertura: 10:00-17:00 La mostra è stata prorogata fino al 17 ottobre 2010.
Visite guidate disponibili in italiano e inglese tutti i venerdì e sabato.
Palazzo Loredan – Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Campo S. Stefano 2945 30124, Venezia

Sabrina Masiero

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Cratere Aristarco

Sulla Luna. La Valle Schröter con il cratere Aristarco messo in evidenza nell’immagine a colori.
Crediti: Eric Soucy (Belgio), 21 settembre 2010.

Sabrina

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Star Party 2010 in Sri Lanka

By Prasanna Deshapriya  Astronomy Sri Lanka -Beyond IYA

English Version

Star Party 2010 will be held from 6.00 p.m. onwards on 15th of October 2010, which means this Friday , at the University of Peradeniya, Kandy, Sri Lanka and this will go for 12 hours. including different sessions of night sky observation.

Basically there will be 2 segments as competition and workshop where the students can both evaluate their potential and improve their know-how on practical astronomy. Moreover there will be an online quiz as well allowing just anybody in the planet to take part and of course win prizes depending on their performance. Plus there will be a comprehensive webcast featuring Star Party at http://Live.StarParty.LK/ .

Star Party is aimed at improving and evaluating the observation astronomy skills of school students and amateur astronomers. You can browse more information from the official website http://StarParty.LK/ . More information can be obtained from info@starparty.lk

This event is organized for the 7th consecutive year by Anandian Astronomical Association together with Astronomical Society of Mahamaya Girls College.

I hope you’d help us in spreading the news and knowledge around the world by means of this favor.

J D Prasanna Deshapriya

Astronomy Sri Lanka -Beyond IYA http://iya2009sl.blogspot.com/ http://iya2009-coins.blogspot.com/

Italian Version

Inizia oggi 15 ottobre 2010 lo Star Party 2010 presso l’Università di Peradeniya, Kandy, Sri Lanka. A partire dalle ore 18 (ora locale dello Sri Lanka) vi saranno dodici ore di discussione divise in varie sessioni e dedicate all’osservazione del cielo. Lo Star Party nasce con lo scopo di stimolare i giovani studenti all’osservazione del cielo e di far aumentare le loro competenze in ambito astronomico e nell’acquisizione delle tecniche osservative, una sorta di piccola scuola dove è prevista anche una valutazione finale.

Lo Star Party è diviso in due grandi momenti: una competizione tra studenti e un laboratorio-seminario per mettersi in gioco, sperimentare, capire le proprie potenzialità e aumentare la conoscenza in ambito astronomico.

On line è disponibile un quiz dove chiunque, in qualsiasi parte del mondo, potrà cimentarsi e divertirsi vincendo dei premi a seconda della propria abilità. E’ possibile inoltre seguire in diretta lo Star Party su http://Live.StarParty.LK/ .

Per ulteriori informazioni si visiti il sito ufficiale dello Star Party su http://StarParty.LK/ . Astronomy Sri Lanka -Beyond IYA: http://iya2009sl.blogspot.com/ e http://iya2009-coins.blogspot.com/

Sabrina Masiero

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Attività solare spettacolare


Crediti: Jo Dahlmans e Wouter Verhesen, Olanda.

Un enorme filamento di origine magnetica nell’estremità sud-est sul Sole. Qui ancora il filamento non ha toccato la supericie solare, ma è già spettacolare.
Gli astrofili olandesi Jo Dahlmans e Wouter Verhesen hanno ottenuto questa immagine con un telescopio solare Lunt. L’immagine in negativo ha permesso di far risaltare meglio il filamento sinuoso. Sono ben visibili le protuberanze lungo il bordo del Sole, simili a delle fiamme danzanti, come sono state definite dai due astrofili.

Fonte SpaceWeather.com: http://www.spaceweather.com .

Altre immagini tratte da SpaceWeather:

di Dave Gradwell di Birr, Irlanda: http://www.spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=Dave–Gradwell-AR11112-2010-10-11_1286836476.jpg


di Jimmy Eubanks di Boiling Springs, SC: http://www.spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=Jimmy-Eubanks-solar-1011100006-11-39-38_1286825327.jpg


di Robert Arnold di Isle of Skye, Scozia: http://www.spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=Robert-Arnold-1011-1700mm_1286811079.jpg


di James Kevin Ty di Manila, Philippine: http://www.spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=James-Kevin-Ty-101011_074326-a1b-final_data_1286844719.jpg


di Michael Buxton di Ocean Beach, California: http://www.spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=michael-buxton-AR1102-1832-UT-10-Oct-2010_1286754853.jpg


di Gianfranco Meregalli di Milano, Italia: http://www.spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=gianfranco-meregalli-video0085-10-10-11-12-58-57ab_1286820307.jpg

Sabrina

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