“Quando questo svuotamento del desiderio si compie, allora non c’è altra strada per l’azione che il moralismo. Un’azione diventa moralistica quando perde il nesso con ciò che la genera: continuare a vivere da sposati senza il nesso con l’attrattiva che ha generato il rapporto amoroso, lavorare senza nesso con il desiderio di compimento anche se con un buono stipendio. Insomma: quando accade questo restano soltanto le regole da rispettare. Tutto diventa pesante, uno sforzo titanico per fare qualcosa che non c’entra più niente con il nostro desiderio.” (Julian Carron)

Così mi sentivo stamattina, andando via da casa, così arrivando al lavoro. Hai presente, quando – magari pure per un impulso inizialmente buono – ti prefiggi di fare la persona responsabile, affidabile, e intanto ti monta dentro un nervoso per delle cose piccole, piccolissime, ti dà fastidio tutto?

Insomma, esattamente come dice la frase, fino ad ogni virgola. Che sorpresa leggerlo, trovarlo scritto, nero su bianco, proprio oggi.
E’ già l’inizio di una liberazione. Come quando il dottore ti guarda e capisce i tuoi sintomi. Non ti senti già meglio? Semplicemente perché sei stato capito, ma capito davvero, non vedi già meno nebbia nella strada…?
Mi dico (e lo sento), che a volte vedere il sole brilluccicare sulla strada, più avanti, è già tutto. Già si capovolge la prospettiva.

Anche se è – appunto – più avanti. Qui, ma non ancora….

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