Un articolo apparso in rete in data odierna, in forma di preprint, esamina in dettaglio la popolazione di ammassi globulari nel cuore del ricco ammasso di galassie chiamato Abell 1185. Immagini profonde ottenute con Hubble confermano la presenza di diverse migliaia di ammassi, in un campo – ecco la cosa interessante! – in cui in pratica non appaiono galassie.

Sappiamo che gli ammassi globulari sono onnipresenti nelle galassie, poiché si trovano praticamente in tutte, fatta eccezione soltanto per le galassie nane più piccole. Proprio per tale motivo questi giocano un ruolo fondamentale nell’aiutare gli astronomi a comprendere l’origine e l’evoluzione delle galassie stesse.

Accanto a questo, però, sono anche cresciute le evidenze del fatto che esista in molti casi una popolazione di ammassi che invece si trova al di fuori delle galassie. Già negli anni ’50 van den Bergh ipotizzava che un terzo di tutti gli ammassi fosse di “tipo intergalattico”. Da allora numerosi studi non hanno fatto altro che portare nuove conferme a questa idea: vi possono essere diversi ammassi non gravitazionalmente legati ad alcuna galassia!

L’ammasso di galassie Abell 1185 (Credits CFHT / Coelum)

Al momento non si sa molto riguardo la possibile natura od origine di questi ammassi intergalattici. Una ipotesi è che siano “normali” ammassi globulari strappati alla galassia di appartenenza da interazione gravitazionali. Rimasti dunque “a zonzo” per lo spazio proprio come detriti dell’evoluzione cosmica. D’altra parte, gli ammassi globulari sono strutture molto dense, e dunque è facile che possano resistere anche alla disgregazione – parziale o addirittura completa – della galassia nella quale si sono originati…

Alternativamente, si pensa che alcuni ammassi si possano anche essere formati proprio al di fuori delle galassie, forse da instabilità gravitazionali di fluttuazioni di densità primordiali.

Quale che sia la loro origine, gli ammassi intergalattici sono molto presenti negli ambienti densi degli ammassi di galassie, dove le forze gravitazionali e le interazioni tra gli ammassi possono giocare un ruolo a loro favorevole.

Abell 1185, un ammasso di galassie a redshift pari a 0.033, è un rarità tra gli ammassi vicini, perchè il suo centro non è occupato da nessuna grande galassia, la qual cosa rende molto più facile osservare eventuali ammassi presenti. Gli autori del lavoro in oggetto hanno utilizzato la Advanced Camera for Survey di Hubble; le loro osservazioni confermano la presenta di una corposa popolazione di ammassi globulari nel campo ed estendono risultati precedenti, riguardanti la funzione di luminosità (il numero relativo degli ammassi a seconda della loro magnitudine) e la distribuzione in colore.

Dalle caratteristiche degli ammassi (molto simili ad alcuni presenti in altre galassie) gli autori – pur confermando la natura veramente intergalattica degli stessi (nel senso appunto che non si trovano dentro alcuna galassia di Abell 1185) – ritengono che questi ammassi si siano formati dentro le galassie, per poi essere stati strappati via da interazioni mareali od altri processi dinamici.

Il settore degli ammassi intergalattici, comunque, è un campo dove sicuramente potremo aspettarci nuove sorprese. A conferma del fatto che lo studio degli ammassi stellari, vicini o lontani, ha sempre dato tantissimo alle discipline astronomiche e cosmologiche…

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