Blog di Marco Castellani

Giorno: 20 Aprile 2011

Buon Compleanno Hubble !

Per celebrare il ventunesimo compleanno della messa in orbita dell’Hubble Space Telescope i ricercatori dello Space Telescope Science Institute di Baltimore (Md), hanno puntato l’occhio verso un gruppo di galassie interagenti chiamato Arp 273.

La galassia a spirale più grande, conosciuta come UGC 1810 ha un disco che è distorto a formare una sorta di rosa a causa della forze mareali galattiche della galassia compagna, nota come UGC 1813.

Arp 273 si trova nella costellazione di Andromeda a circa 300 milioni di anni luce dalla Terra. La fotografia mette in evidenza un ponte di materiale molto sottile tra le due galassie distanti fra loro circa 10.000 anni luce.

Questa immagine è stata ottenuta il 17 dicembre 2010 con la Wide Field Camera 3 (WFC3) di Hubble.

Buon Compleanno Hubble !!!

Fonte Hubble Site: http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2011/11/image/a/

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VLT, tutti insieme appassionatamente (per la prima volta)!

Il 17 marzo di quest’anno rimarrà una data storica per il Very Large Telescope (VLT) di ESO: la luce raccolta da tutti e quattro i telescopi da 8 metri è stata infatti combinata assieme per la prima volta, utilizzando PIONER, uno strumento di nuova generazione all’interferometro del VLT.

Lo sanno bene gli addetti ai lavori, lo sa bene qualsiasi appassionato di astronomia. Il cammino per poter far lavorare assieme le quattro unità del Very Large Telescope è stato tutt’altro che breve (parliamo di quattro grossi telescopi da 8 metri ognuno!); le quattro unità sono state pensate per poter lavorare sia indipendentemente che in maniera coordinata, come parte del VLTI (il gigantesco interfermetro che si ottiene mettendo assieme la luce raccolta dai quattro telescopi).

Combinazione, le nuove osservazioni prendono il via esattamente nel decimo anniversario delle prima combinazione di due fasci luminosi nel VLTI.

Le quattro unità del VLT (Crediti: ESO)

Tra gli obiettivi scientifici per le quattro unità, combinate a lavorare assieme da PIONER, registriamo la ricerca di evidenze di pianeti in formazione, l’esplorazione della natura e del destino delle stelle attraverso dettagliate immagini della loro superficie e dell’ambiente circostante, oltreché la comprensione più dettagliata dei potenti “motori” associati ai buchi neri supermassivi, che si trovano nascosti al centro delle galassie.

I fasci combinati delle quattro unità sono in grado potenzialmente di fornire immagini di una qualità comparabile a quella di un singolo telescopio con un diametro fino a 130 metri (… e scusate se è poco!). In realtà, tre telescopi sono stati messi in combinazione fino dall’inizio delle operazioni di VLT/VLTI; ora però con l’entrata in funzione del quarto anche gli obiettivi scientifici si possono fare più ambiziosi, in corrispondenza del corrispondente ed evidente salto qualitativo.

Per rendere l’idea, ogni singolo telescopio può “spiare” oggetti ben quattro miliardi di volte meno luminosi di quanto potrebbe scorgersi ad occhio nudo; lavorando tutti assieme riescono a rilevare dettagli 25 volte più deboli di quanto potrebbe fare una sola unità. L’unione fa la forza, anche nel caso del Very Large Telescope…!

ESO Press Release

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Monossido di carbonio nell’atmosfera di Plutone

Plutone in un’immagine di fantasia. Crediti: ESO/L. Calçada


Un gruppo di ricercatori inglesi, guidato da Jane Greaves dell’University of St. Andrews in Scozia, ha riscontrato la presenza di monossido di carbonio (CO) nell’atmosfera di Plutone, diventato dal 2006 uno dei pianeti nani del nostro sistema solare.

La scoperta è stata compiuta con il James Clerk Maxwell Telescope di 15 metri alle Hawaii.

Lo studio, durato quasi due decenni, ha permesso di mettere in evidenza anche che l’atmosfera del pianeta si estende ben al di sopra di quanto si era ipotizzato in precedenza. Le prime stime facevano pensare ad un’altezza di circa 100 chilometri sopra la superficie del pianeta; le ultime osservazioni estendono l’atmosfera a oltre 3000 chilometri, che è circa un quarto la distanza tra Plutone e il suo satellite maggiore, Caronte.

Fonte: Space.Com: http://www.space.com/11433-pluto-atmosphere-poisonous-carbon-monoxide.html

Sabrina

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