Il satellite ROSAT  (ROengten SATellite), osservatorio in X, lanciato nel 1990 dalla NASA e gestito per anni dal German Aerospace Center (DLR) ritornerà a Terra entro i prossimi 10-15 giorni. L’attuale stima migliore del luogo del rientro è compresa tra il 22 e il 24 ottobre in una regione ancora non determinata.

Sebbene ROSAT sia più piccolo e meno massiccio del famoso satellite della NASA UARS che qualche settimana fa, il 24 settembre, è rientrato in atmosfera causando un po’ di ansia anche per gli italiani del nord Italia, più di un pezzo del satellite ROSAT potrà raggiungere la superficie del nostro pianeta. Questo perchè l’osservatorio spaziale è formato da materiale ignifugo. Secondo uno studio del DLR, più di 30 singoli frammenti potrebbero rimanere intatti nonostante le altissime temperature quando l’osservatorio X penetrerà nell’atmosfera. Il frammento più grande dovrebbe essere lo specchio del telescopio, che ha una massa di ben 1,7 tonnellate.


Il satellite ROSAT ripreso il 13 ottobre. Cinque secondi di esposizione, con Canon EOS 450D, ISO 400. Cortesia SpaceWeather.com . La foto è stata realizzata da Marco Langbroek, Paesi Bassi.

Lo scorso 13 ottobre, Marco Langbroek ha fotografato ROSAT mentre transitava sopra il cielo di Leiden, nei Paesi Bassi. Questa immagine è stata pubblicata su SpaceWeather.com. Il satellite era molto luminoso, di magnitudine +1, ed è passato mentre stavano spuntando le prime stelle.

Non è possibile fare previsioni per il rientro se non due o tre ore prima del suo rientro, proprio come è successo qualche settimana fa con UARS.

ROSAT è un osservatorio orbitante che è stato lanciato il primo giugno 1990 da Cape Canaveral per studiare i raggi X. La sua massa è di 2,4 tonnellate. Dal 12 febbraio 1999 non è più operativo.

A causa dell’impatto con l’atmosfera terrestre, il satellite dovrebbe esplodere rompendosi in circa 30 pezzi, per un totale di 1,6 tonnellate. Ma per ora sono solo ipotesi, i calcoli più precisi si potranno avere solo più avanti” ha affermato Paolo D’Angelo, esperto storico dello Spazio e Segretario Nazionale dell’Italian Space Society. “Quando è precipitato il satellite UARS della NASA il 24 settembre scorso, i rischi erano maggiori perchè si trattava di un satellite più grande. Per ROSAT aspettiamo prima di allarmarci” ha concluso D’Angelo.

L’Agenzia Spaziale Tedesca ha fatto sapere che solo una settimana prima dell’impatto si potranno avere maggiori informazioni sui tempi del rientro, all’interno di una finestra di tre giorni.

ROSAT diventerà sempre più luminoso nei prossimi giorni, man mano che abbasserà la sua orbita. Il passaggio del satellite sopra le nostre teste è minuziosamente riassunto su Satellite Flybys: http://spaceweather.com/flybys/?PHPSESSID=p0gqtnt1pv4rfrhnkq8lemcll3

Fonte SpaceWeather.com: http://spaceweather.com/

Sito web del Max Planck-Institut fur Extraterrestrische Physik dedicato a Rosat: http://www.mpe.mpg.de/xray/wave/rosat/mission/rosat/index.php da cui è stata tratta l’immagine di apertura.

Sabrina

Loading