Blog di Marco Castellani

Giorno: 3 Novembre 2011

La storia dietro un cinguettìo…

Twitter ha lanciato pochi giorni fa un sito dedicato alla raccolta delle “storie”. Dietro un cinguettìo di appena 140 caratteri (o anche meno) vi possono essere dietro delle storie degne di essere raccontate per esteso, senza il limite che in sè racchiude tutta la formula (e la fortuna) del celebre social network. 
Come spesso sottolineato, la semplicità rimane il punto cardine di Twitter, e sembra proprio che questa semplicità paghi. I numeri di Twitter non son quelli di Facebook, ma sono in ogni caso di indubbia rilevanza. L’ultimo riconoscimento è quello di Apple, che ha incorporato Twitter nell’ultimo aggiornamento del suo iOS. Messaggi brevi di 140 caratteri, nessun’altra cosa. Questa è stata la scommessa iniziale, e nel tempo Twitter si è mantenuto abbastanza fedele ad essa. 
Stavolta voglio darne atto, la semplicità è una grande virtù. Twitter – all’osso – è così semplice che praticamente ogni oggetto che ha un display può facilmente cinguettare. E ogni cinguettio è una richiesta di attenzione: se riesci – nel breve spazio permesso – ad attrarre le persone nella tua timeline, verranno a visitare i tuoi link. Ci si confronta su uno spazio limitato, ma pari per tutti. Forse l’attenzione si disperde con una serie di stimoli diversi, eterogenei. Forse c’è però anche una ricchezza da estrarre, un segnale che modula attraverso tutto il rumore, che sarebbe un peccato non cogliere. Perché parla il linguaggio dell’era attuale. Comprenderlo è il primo passo per maturarne una coscienza critica: non servono nè spaventate demonizzazioni nè incondizionate adesioni. Serve pazienza e discernimento.
L’astronauta Mike Massimino rimarrà celebre (tra l’altro)
per aver inviato il primo cinguettìo dallo spazio profondo…
(Crediti: Twitter Stories website)
Diverse alternative a  Twitter, nate nel tempo con grandi speranze e stupende caratteristiche tecniche, hanno fatto in tempo a sorgere, far parlare di sè… e scomparire. Twitter è rimasto. E non se la passa male. Anzi è entrato così tanto nelle consuetudini di comunicazione odierne, che ora può divertirsi a raccontare le sue storie
Che poi, sono le nostre.

 790 letture su Stardust

Prometeo e l’influenza sull’anello F di Saturno

Credit: NASA/JPL/Space Science Institute. Released: September 5, 2005 (PIA 07712) – Image/Caption Information

Guardate il video:

http://www.youtube.com/watch?v=fdUlpeUFfxI

Questa sequenza di immagini ottenuta dalla sonda Cassini della NASA mostra dei drappi scuri nella parte interna dell’anello F del pianeta Saturno causati dall’influenza gravitazionale dal moto del satellite pastore Prometeo di 86 chilometri di diametro.
Prometeo appare per primo nella sequenza, internamente all’anello F e Pandora, un altro satellite pastore di Saturno di 81 chilometri di diametro, segue al di fuori dell’anello. La struttura radiale nella parte interna dell’anello è ben visibile durante tutto il video.

Prometeo orbita più vicino a Saturno (è interno all’anello) e quindi ha una velocità maggiore rispetto alle particelle ghiacciate che compongono l’anello F. La luna passa avvicinandosi all’anello nel suo punto di massima vicinanza (apoapse) quando è più lontana dal pianeta Saturno. E’ durante questi passaggi di apoapse che Prometeo ha la sua massima influenza sul materiale che compone l’anello sottile di Saturno. Con il passare del tempo, il materiale dell’anello che era stato precedentemente perturbato rimane “indietro” in modo che al passaggio successivo durante l’apoapse di Prometeo, si perturbi nuovamente sottoponendo l’anello a complicati effetti gravitazionali. A causa della differente velocità orbitale si vengono a formare i drappi scuri che si vedono formarsi in diagonale.

Le immagini in luce visibile dell’anello F di Saturno in questa sequenza sono state acquisite dalla Narrow Angle Camera a bordo della sonda Cassini della NASA il 13 aprile 2005 da una distanza approssimativa di 1,2 milioni di chilometri da Saturno. Parecchie stelle di fondo possono esereviste muoversi nel campo durante il film.

La missione Cassini-Huygens è un progetto di cooperazione della NASA, dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il Jet Propulsion Laboratory, una divisione del California Institute of Technology di Pasadena, gestisce la missione Cassini-Huygens per conto del Science Mission Directorate della NASA, a Washington, D.C. Il team delle immagini è costituito da ricercatori di Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Germania. Il centro per tutte le operazioni relative alle immagini e il team che si occupa di pulire e ridurre le immagini ha il suo centro allo Space Science Institute di Boulder, Colorado ed è guidato dal Dr. C. Porco.

Fonte Fonte Cliclops – Cassini Imaging Central Laboratory for Operations: http://ciclops.org/view.php?id=1361&js=1

Per ulteriori informazioni sulla missione Cassini-Huygens: http://saturn.jpl.nasa.gov e per la home page del Cassini imaging team: http://ciclops.org.

Credit: NASA/JPL/Space Science Institute. Released: September 5, 2005 (PIA 07712) – Image/Caption Information.

Sabrina

 246 letture su Stardust

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén