Credit: NASA, ESA, and STScI – Ground Image: Canada-France-Hawaii Telescope, Hawaii

Da oggi presenteremo una piccola storia del sistema Plutone-Caronte e per questo dobbiamo fareun passo indietro nel tempo.

Hubble Space Telescope ottenne questa immagine del sistema Plutone Caronte con la Faint Object Camera dell’European Space Agency (ESA) nell’ottobre 1990.

Scoperto nel 1930 dall’astronomo americano Clyde Tombaugh, che era alla ricerca di una fonte di irregolarità osservata nelle orbite di Urano e Nettuno, era chiaro fin dall’epoca che Plutone dovesse essere un oggetto particolare. La sua orbita è inclinata di 17° sul piano dell’eclittica ed è un’orbita più ellittica di tutte le altre orbite planetarie. Plutone ruota in senso opposto rispetto alla Terra e alla maggior parte degli altri pianeti, con il Polo Nord verso il basso ed il Polo Sud in alto.

Plutone è più piccolo della nostra Luna, e anche più denso rispetto ai suoi vicini del sistema solare. Ma la cosa che sicuramente è affascinante è che il suo enorme satellite è stato scoperto solo nel 1978 quando fu rilevato a partire da una serie di fotografie ottenute da telescopi terrestri. Indagini successive dimostrarono che Caronte era grande circa la metà di Plutone che lo rendeva il più grande satellite conosciuto del sistema solare, dimensione calcolata rispetto alle dimensioni del suo pianeta. Per questo motivo, Plutone veniva spesso definito il “pianeta doppio”.

Il periodo di rotazione del sistema Plutone-Caronte è di soli 6 giorni. L’orbita di Caronte attorno a Plutone è un cerchio visto quasi di taglio dalla Terra nel riquadro in basso, con un raggio di quasi 20 mila chilometri, una distanza pari a circa una volta e mezzo il diametro della Terra. Al tempo dell’osservazione, Caronte si trovava vicino alla sua massima distanza apparente da Plutone, tanto che la separazione angolare era di circa 9 decimi di secondo d’arco. A causa del peculiare orientamento dell’orbita Plutone-Caronte rispetto alla nostra linea di vista, Caronte si avvicina a meno di un decimo di secondo d’arco da Plutone ogni tre giorni. A causa della vicinanza fisica dei due pianeti e la grande distanza dal sistema, fu estremamente difficile risolvere con chiarezza la coppia da Terra, tranne in circostanze eccezionali.

L’immagine migliore del sistema Plutone-Caronte mai ottenuta finora da osservatori terrestri è quella mostrata nel riquadro in alto a sinistra nella fotografia di accompagnamento. Questa immagine è stata scattata con il Canada-France-Hawaii Telescope nelle Hawaii. La risoluzione maggiore della camera FOC a bordo di Hubble Space Telescope è ben evidente nel riquadro a destra.

Analisi dettagliate delle variazioni di luminosità dei due corpi può fornire una grande quantità di informazioni sulla loro superficie e sulle loro atmosfere che sono impossibili da ottenere da Terra. Misurazioni precise dei parametri orbitali del sistema Plutone-Caronte furono possibili a partire da questo momento e permisero di ottenere sempre più accurate misurazioni di massa e di densità dei singoli corpi, fornendo così importanti indicazioni della loro origine e formazione.
Una possibilità è che oggetti simili a Plutone e Caronte si siano formati in gran numero nelle regioni esterne del sistema solare primordiale, a causa della bassa attrazione gravitazionale che non fu sufficiente a compattare i vari planetesimi in un unico grande pianeta. Forse la maggior parte di questi oggetti è stata espulsa dal sistema solare interno o divorati dai pianeti giganti come Giove o Saturno, Urano o Nettuno.


Fonte Hubble Site – First ESA Faint Object Camera Science Images Pluto – the “Double Planet”: http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/1990/14/image/a/

Sabrina

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