Questa coppia di immagini (cliccare per ingrandire) mostra un confronto tra “un prima” e “un dopo” di una particolare area sulla superficie della cometa Tempel 1, che è stata oggetto di studio e sulla quale è stata fatta schiantare come un proiettile la sonda Deep Impact della NASA nel luglio 2005.

L’immagine di sinistra è una delle ultime immagini ad alta risoluzione ottenute dalla sonda Deep Impact prima di impattare sulla superficie nucleare. La freccia mostra la direzione del proiettile mentre il puntino giallo è il punto dove, pochi istanti più tardi, la sonda andrà a collidere. L’immagine di destra, invece, raffigura il pennacchio di materiale sollevato dall’impatto, così potente da oscurare la superficie. Questo secondo frame è stato ottenuto circa 700 secondi dopo l’impatto.

 

Queste due immagini mostrano due differenti angolazioni della cometa Tempel 1 viste dalla sonda Deep Impact della NASA (a sinistra) e dalla sonda Stardust della NASA (sulla destra). I due crateri, di circa 300 metri di diametro, aiutano i ricercatori a localizzare il punto d’impatto lasciato dalla sonda Deep Impact nel luglio 2005. Le linee tratteggiate correlano queste caratteristiche.
La sonda Stardust si è avvicinata alla cometa da un differente angolo lo scorso 14 febbraio 2011.

Stardust-NExT è una missione a basso costo che sicuramente farà aumentare le conoscenze della cometa Tempel 1 ricavate dalla Deep Impact.

L’Università del Maryland è stata responsabile della parte scientifica della Missione Deep Impact e il Project Management era gestito dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, California. La sonda era stata costruita per la NASA dalla Ball Aerospace & Technologies Corporation, a Boulder, Colorado. Il JPL è una Divisione del California Institute of Technology di Pasadena.

Image credit: NASA/JPL-Caltech/University of Maryland Disponibile su: http://www.jpl.nasa.gov/spaceimages/details.php?id=PIA13858
Per informazioni su Deep Impact: http://www.nasa.gov/deepimpact .

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