Con il lancio dell’altro ieri, la NASA ha dato il via ad un viaggio verso Marte che ben si può definire “storico”. A lasciare la Terra alla volta del pianeta rosso  è stato il Mars Science Laboratory, partito a bordo di un Atlas V da Cape Canaveral. Si porta con sè un rover grande come un’automobile, chiamato Curiosity. 

Gli scienziati si aspettano di imparare un bel pò di cose da questa missione (con un occhio a mettere da parte altre conoscenze in vista della realizzazione dell’antico “sogno”… ovvero lo sbarco di uomini su Marte). La missione sperimenterà un bel pò di nuove tecnologie, a cominciare da una tecnica di atterraggio di precisione, per far arrivare Curiosity vicino ai piedi di uan montagna all’interno del “Gale Crater”, il giorno 6 agosto del prossimo anno.

Il 26 novembre Curiosity ha iniziato il suo lungo viaggio verso Marte (Crediti: NASA/Bill White)

A quel punto prenderà il via un primo troncone della missione, della durata di circa due anni, nei quali il rover cercherà di capire se la regione abbia mai offerto condizioni favorevoli alla vita di microrganismi.

Il lancio è andato come doveva, ci dice la NASA. Il rover è in cammino verso Marte e tutti gli strumenti rispondono a dovere. Il viaggio prevede inizialmente l’ingresso nell’orbita terrestre, e poi – tramite una spinta dallo stadio superiore del veicolo – l’uscita dall’orbita per un tragitto di circa 567 milioni di chilometri, fino a Marte.

Gli obiettivi scientifici di Curiosity sono davvero ambiziosi:  sono quelli che dovranno fare la differenza rispetto alle precedenti missioni marziane.  Curiosity sarà in grado di scavare nel terreno per prelevare campioni di suolo e di rocce. Sarà anche in grado di frantumare i campioni ed analizzarli nel laboratorio al suo interno. Al proposito, va detto che Curiosity si porta appresso ben dieci strumenti scientifici, per una massa totale ben 15 volte più grande rispetto al payload scientifico delle sonde Spirit e Opportunity.

Le innovazioni tecnologiche che si sono rese necessarie per fare atterrare un rover così pesante, mantenendo una precisione molto grande rispetto al sito prescelto, sono passi importanti in vista di una futura missione umana sul pianeta. Oltre a questo, Curiosity porta con sè uno strumento per monitorare il livello di radiazione naturale su Marte, informazione cruciale per comprendere come proteggere efficacemente la salute dei futuri astronauti.

I grandi obiettivi vanno raggiunti a piccoli passi. La presenza umana su Marte, se e quando avverrà, sarà anche un pò per merito di Curiosity. Per il momento, viaggi umani a parte, ci aspettiamo di imparare un altro bel pò di cose interessanti sul pianeta rosso…

NASA Press Release

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