Da qualche tempo stato cercando un modo per… presentare al mondo (detto così suona un pò troppo pomposo.. va beh) qualcosa delle mie poesie o dei miei racconti. Certo, potrei anche metterli qui, in questo stesso blog, come ho fatto più volte, in passato. Tuttavia mi piaceva dare spazio di esistenza a  qualcosa che fosse programmaticamente dedicato a delle elaborazioni creative, in modo che fossero separate dalle altre varie considerazioni che vengono ospitate in questo sito.
Non penso sia  scontato che le persone che leggono questo blog siano interessate anche alle poesie o ai racconti. Ecco che allora mi sono deciso, ho ripreso un modello di blog che avevo aperto quando stavo valutando quale piattaforma scegliere, ed ecco che è nato il secondo Diario di Viaggio
Ma non è solo questo, siamo onesti. E’ piuttosto qualcosa che ha a che vedere con i sogni. Ci sono certi sogni che possono rimanere sottotraccia, anche per molto tempo. Mentre magari fatichi e ti applichi per raggiungere un traguardo, una laurea, un dottorato, un lavoro. Lavoro che è – diciamocelo – un gran bel lavoro (stipendio a parte…  forse) ed è invidiato ed ammirato da molte persone. Poi formi una famiglia, una casa, una dimora… Vedi nascere i figli, guardi la fecondità della tua donna…. un miracolo. Un cammino, un compito.
Accanto a questo arriva però un momento in cui i sogni che ti porti dentro devono essere espressi. Altrimenti rischi che la tua anima si ammali. Rischi di perdere il gusto, il senso, l’entusiasmo nelle cose che fai. Rischi di non apprezzare quello che hai. Molto mi ha fatto capire Valerio Albisetti, nel suo libro “I sogni dell’anima”. Dire che per me è stato illuminante è dire certamente poco, certo è rendere giustizia a quello che sta avvenendo, alla capacità di guardarmi dentro che mi ha regalato. Mi ha permesso di andare in fondo alle ragione del mio disagio di tanti momenti, di tanti giorni, di una irrequietezza misteriosa, di una insoddisfazione appiccicosa, persistente. 

More about I sogni dell'anima. Realizzare le proprie aspirazioni

Leggendo e rileggendo le sue pagine (ce l’ho anche sull’iPod, ogni volta che rileggo un passaggio acquisisco qualcosa), ho capito che sono ad un punto chiave, un punto di svolta. L’età matura, o la mezza età, è proprio il momento si può fare un confronto più sereno con le proprie aspirazioni, finalmente dar loro spazio. Così per me scrivere è qualcosa che non può rimanere nascosto, rimandato. Qualcosa dentro di me non mi lascia tregua, mi impone di scrivere. Potrà sembrare enfatico, ma non riesco a dirlo in modo più aderente alla realtà.

Così il nuovo blog è prima di tutto un’occasione per me stesso di vivere un pò di più in mezzo a quello che ho scritto e che scrivo. E se possibile, interessare altre persone.
L’importante è continuare a scrivere. Troppo tempo ho passato spaventato dal giudizio altrui. Anzi no, neanche questo è vero. Spaventato prima di tutto dal mio stesso giudizio. Piuttosto severo, sempre pronto a dire ma lascia perdere, lo vedi che non sei bravo abbastanza? Ma ora basta, bisogna correre il rischio. Diceva bene Steve Jobs “siete già nudi, non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.”

Scrivere. Attraverso questa attività – a prescindere dall’esito – la realtà ritorna più amica, come se si trovasse un filo per passarci dentro con un gusto ulteriore, con una maggiore chiarità.

Sto meglio se scrivo con continuità. Posso essere più gradevole, più amabile con le persone che ho intorno, se non censuro le mie aspirazioni.

Non credo sia poco.

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