Ci sono le cose che ti rallegrano al mattino. Quando ti svegli un pò incerto sull’umore che devi prendere, quando ti senti pesante di tanti piccoli compromessi, di tante cose non risolte che ti porti dentro, di tante zone d’ombra con cui convivi. A volte ogni mossa sembra una fatica, ogni passo un’impresa. Nel dubbio quasi ti blocchi. Vorresti la felicità subito e ti senti trattenuto da tanti lacci, incongruenze, mezze decisioni, dubbi. Ti guardi dentro e ti scopri così incapace ad amare davvero, quanto vorresti. 
Ci sono queste cose che ti prendono di sorpresa, allora, e ti rallegrano al mattino. Come quando apri il computer e vai a leggere un articolo, con la curiosità che deriva dalla fiducia che accordi a chi scrive. Leggi appena qualche riga de La tentazione del Natale, l’articolo di Juliàn Carron apparso su L’osservatore romano di oggi, e nonostante pensi di non poter essere sorpreso (In fondo, tante volte la tentazione è di non aspettarsi granché dal Natale. dice proprio)… caspiterina, sei sorpreso! 
Sei più che sorpreso, sei commosso. Perché, non c’è mica niente da fare, trovi esattamente le parole che ti servivano, che sembrano, per qualche misteriosa coincidenza cosmica, pronunciate e scritte proprio per te, esattamente per il tuo io che sta leggendo in questo momento! Esattamente.
«Il Signore revoca la tua condanna», cioè il tuo male non è più l’ultima parola sulla tua vita; lo sguardo solito che hai su di te non è quello giusto; lo sguardo con cui ti rimproveri in continuazione non è vero. L’unico sguardo vero è quello del Signore. E proprio da questo potrai riconoscere che Egli è con te: se ha revocato la tua condanna, di che cosa puoi avere paura? «Tu non temerai più alcuna sventura». Un positività inesorabile domina la vita.
Questo me lo rigiravo in testa stamattina, mi sorprendevo a commuovermi davvero. Le parole che mi servivano, trovarmele davanti, così. “Lo sguardo solito che hai su di te non è quello giusto; lo sguardo con cui ti rimproveri con continuazione non è vero“. Mi sono sentito improvvisamente accolto, voluto bene… amato. Uno si scioglie e si commuove se è amato, sennò tenta di fare il duro. Trovando solo durezze. Ma se è amato… oh, è tutto un altro discorso, si aprono diecimila possibilità. Si intravede ogni bellezza. Brilluccica anche, pur se appena intravista, una “positività inesorabile”.

Così dico grazie, grazie Juliàn per farti tramite di questo Amore, per insegnarci che siamo amati. Sempre e comunque.
E un altro segno bello lo trovo, un altro percorso brillante, bello, lo intravedo dal post di Alessandro D’Avenia, che ho avuto il privilegio di incontrare in una libreria di Roma, non molti giorni fa (vedi il post su questo blog)
“…c’è per me una bellezza che non si rovina, che non si rompe, che non c’entra con il nettare e l’ambrosia, con la proporzione e l’armonia, ma c’entra con la vita quotidiana, con il sudore, i capelli, la pelle, le mani screpolate, la fatica, lo sco­raggiamento, la tristezza, la paura, il falli­mento, il sangue, il freddo e il sonno. Una bel­lezza senza perfezione. Una bellezza che c’en­tra con tutto, perché tutto ha attraversato. U­na bellezza fecondata da limiti e sproporzio­ni, per partorire ciò che non passa. Io questa bellezza cerco. Questa bellezza nasce per me. In una stalla.”

Questo anche mi dà calore, mi dà speranza, conforto. Ne ho bisogno, per la vita, non per un fatto intellettuale. Proprio per la vita.
Questi sono alcuni dei miei amici, li sento amici, e sono grato per la luce che gettano su questi giorni. Ho bisogno di essere aiutato, condotto per mano, a capire. Alla gioia. Ho bisogno di camminare preso per mano, e sto capendo – mi ci è voluta quasi una vita – di quanto mi servono per il cammino, mia moglie, i miei amici, tutti quelli che testimoniano che c’è un cammino che può essere percorso. A volte faticoso, ma bello. E’ una lotta, spesso tento di sottrarmi al fatto semplice di camminare. Eppure ogni volta uno torna sul sentiero, con sempre più ragioni per farlo.
C’è una bellezza che non si rovina, che non si rompe… che c’entra con la vita quotidiana. 
Auguri di buon Natale 🙂
Riprodotta per gentile concessioni di Euresis.org

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