La sonda Cassini della NASA ha appena effettuato, proprio nella giornata di ieri, il suo passaggio ravvicinato alla luna di Saturno chiamata Dione. Il suo slalom attraverso le varie lune del pianeta continua, e stasera stessa, poco dopo le 21, si dovrebbe trovare a passare vicino a Titano (un corpo celeste estremamente interessante per la presenza di atmosfera e per la superficie ghiacciata): il passaggio avverrà, per la precisione, ad una altezza di circa 3600 chilometri dalla sua superficie.

Nella selezione delle immagini originali acquisite da Cassini, già disponibili al sito NASA, Dione si affianca talvolta ad altre lune. Ad esempio, Mimas appare in una immagine al di là del “lato oscuro” di Dione. In un’altra, si possono intravedere la coppia di lune Epimeteo e Pandora, insieme a parte del sistema di anelli.

Questa immagine di Dione è stata acquisita da Cassini appena poche ore fa, quando la sonda si trovava a poco più di centomila chilometri dalla sua superficie (Crediti: NASA/JPL-Caltech/SSI)

L’incontro con Dione è stato pensato essenzialmente per l’utilizzo dello spettrometro infrarosso e per la verifica di altri sistemi della sonda. Tuttavia, il team che presiede all’acquisizione delle immagini ha catturato istantanee di alcune interessanti fratture che solcano la superficie di Dione. Un’altra struttura che è stata messa in evidenza dalle nuove fotografie, è il promontorio chiamato Janiculum Dorsa. Le immagini a risoluzione più alta di questi flyby hanno scale che vanno da circa 350 a 500 metri per pixel. Nel maggio del prossimo anno, la stessa struttura di Janiculum Dorsa sarà ripresa da Cassini ad una risoluzione maggiore.

Saturno possiede un gran numero di satelliti naturali (oltre sessanta, di diverse dimensioni). Titano è la più grande, ed anche la più interessante, per le caratteristiche cui accennavamo in apertura. Le più piccole in realtà si confondono con i frammenti ghiacciati che compongono i suoi stessi anelli, sicché è difficile tracciare una linea chiara di distinzione, nel regime delle piccole masse. E’ un mondo davvero interessante che grazie alle sonde più recenti, si sta finalmente cominciando a conoscere nel dettaglio che merita.

Non possiamo che essere contenti degli ultimi risultati di Cassini e anche – perché no – fieri che la sonda che tanti preziosi dati ha già inviato a Terra, porti il nome di un astronomo italiano, quel Giandomenico Cassini che già alla fine del seicento diede un contributo fondamentale nello studio di Saturno e dei suoi anelli. Oggi, credo, sarebbe assai contento di quello che la sonda ci sta rivelando su ciò che già tanti secoli orsono fu oggetto della sua preziosa curiosità.

Tutte le immagini grezze di Cassini possono essere viste all’indirizzo http://saturn.jpl.nasa.gov/photos/raw .

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