Blog di Marco Castellani

Giorno: 11 Gennaio 2012

Keplero trova tre piccoli esopianeti

Gli astronomi, usando i dati provenienti dalla missione Kepler della NASA, hanno trovato i tre più piccoli pianeti mai rilevati in orbita attorno ad una stella diversa dal Sole. I pianeti orbitano intorno ad una stella singola, chiamata KOI-961, e hanno raggi da 0,57 a 0,78 volte quello della Terra. Il più piccolo, per capirci, ha le dimensioni di Marte

Tutti e tre i pianeti dovrebbero essere rocciosi al pari della Terra, ma in orbita più vicina alla loro stella, il che li rende troppo caldi per essere nella zona abitatile, ovvero la zona dove è possibile la presenza di acqua allo stato liquido. La scoperta è comunque notevole, perchè degli oltre settecento pianeti confermati in orbita intorno ad altre stelle (chiamati esopianeti), solo una manciatina sono noti per essere rocciosi.

Una rappresentazione artistica di un sistema planetario molto compatto, come quello trovato da Keplero (Crediti: NASA/JPL-Caltech)

NASA Press Release

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Tutti i più grandi temporali del Sistema Solare

Facciamo un breve escursus storico con le immagini dei più potenti temporali che si sono presentati in questi anni sui pianeti e sul Sole.

L’idea prende spunto da un articolo apparso su Space.com: http://www.space.com/12754-photos-strongest-storms-planets-solar-system.html intitolato: ” Photos: Most Powerful Storms of the Solar System”.
La foto di apertura mostra la grande macchia rossa come vista dal Voyager II. Credit: NASA/JPL-Caltech.

Un’immagine di Saturno ripresa nel dicembre 2010 dalla sonda Cassini che mostra un enorme temporale con un’estensione in latitudine e longitudine si estende per 10 000 chilometri e 17 000 chilometri, rispettivamente. La testa del temporale si estende in latitudine per una distanza da Londra a Cape Town. Una “coda” temporalesca sta emergendo dal lato sud in direzione est.  Credit: Carolyn Porco and CICLOPS; NASA/JPL-Caltech/SSI.

Credit: NASA via Ron Garan/@Astro_Ron.
L’astronauta Ron Garan ha inserito su Twitter questa immagine dell’uragano Irene osservato dalla Stazione Spaziale Internazionale il 24 agosto 2011 con la seguente descrizione:”Ominous view #FromSpace of Hurricane #Irene east of the Bahamas @ 3:14pm EST today. East FL coast is calm b4 storm.”

La grande macchia scura su Nettuno accompagnata da nubi bianche che si trovano a latitudini maggiori, come osservata dalla sonda Voyager II. Credit: NASA/JPL-Caltech.

Un esagono bizzarro si forma sulla superficie di Saturno e circonda il polo nord di Saturno a circa 78 gradi di latitudine nord, catturato dallo spettrometro che mappa la superficie nel visibile e nell’infrarosso a bordo della sonda Cassini della NASA. Credit: NASA/JPL/University of Arizona.

La tempesta perfetta. Mercoledì 13 luglio 2011: un enorme temporale su Saturno si è sviluppato da un piccolo punto 12 settimane prima nell’emisfero nord a latitudini intermedie. Questo temporale, qui ancora attivo, è il più grande e il più intenso mai osservato da Saturno dalle sonde Voyager o Cassini. Come si osservano dalle altre immagini dello stesso temporale, esso ha una circonferenza di 300 000 chilometri. Da nord a sud esso copre una distanza che è pari a circa 15 000 chilometri.  Credit: NASA/JPL-Caltech/SSI.

Il grandioso flare solare catturato dal Solar Dynamics Observatory il 12 luglio 2011.
Credit: NASA/SDO/GSFC.

Un nuovo temporale su Giove si è presentato nell’aprile 2005 e catturato dall’Hubble Space Telescope. Una seconda macchia rossa in formato ridotto (la NASA l’ha chiamata Jupiter’s Red Spot Jr.) che mostra un cambiamento climatico su Giove. Credit: NASA, ESA, A. Simon-Miller and I. de Pater.

Giove ha una nuova macchia rossa…. Immagine ripresa il 27 febbraio 2006. Credit: Christopher Go via NASA, Cebu, Filippine.

Tutte le immagini sono scaricabili sul sito di Space.com: http://www.space.com/12754-photos-strongest-storms-planets-solar-system.html .

Sabrina

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Coltivare la gratitudine

Niente, a volte mi sembra di poter pensare allo spazio interiore come ad un giardino, oppure ad un parco; va curato e mantenuto pulito, in ordine. Seguendo un ideale di armonia, da perseguire per la sua bellezza, ma senza impazienza. Ci vuole cura e amore di sè, che è tutto il contrario della superbia e della vanagloria. Se penso ad un giardino mi viene più facile capire che devo guardare a me e ai miei pensieri con rispetto, premure e attenzione. Altrimenti crescono le erbacce, oppure non cresce niente del tutto, rimante terreno arido.

Sembrerebbe tanto facile, tanto immediata, la cura di sè. Eppure non è tanto vero; io mi bistratto molto facilmente. Volentieri mi faccio buttar giù da stupidaggini; dò molto più credito ai pensieri svalutativi e depressivi che agli altri. Accantono facilmente una lode, un incoraggiamento, una dimostrazione di stima sincera. E un piccolo rilievo, una minuscola critica, mi mette al tappeto, o mi irrita profondamente.

Perdo tempo a pensare a quello che la gente può pensare di me, a come mi vede, a come posso apparire.

Invece la direzione da prendere è un’altra.

Dolcezza, pazienza. Verso me stesso. E gratitudine. Coltivare la gratitudine come atteggiamento abituale. Mandar via i pensieri negativi, per dimorare in quelli buoni. Ce ne ho di strada da fare! La meta vale senz’altro il viaggio: essere più tranquilli, avere più forza per sognare “in grande” e investire tutte le energie risparmiate dagli atteggiamenti sbagliati, nella realizzazione dei propri sogni.

Meglio mettersi in cammino subito, non perdere altro tempo…

Pubblicato tramite DraftCraft app

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